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Respinto il ricorso delle associazioni ambientaliste contro il TSM2, il Collegio ha reputato
l’appello “non fondato”. Oggi, 25 novembre, è stata pubblicata la sentenza della Quarta
Sezione del Consiglio di Stato che respinge definitivamente il ricorso proposto da
dall’Associazione Italiana World Wide Fund For Nature (Wwf) O.n.l.u.s. O.n.g., dalla Lega
Italiana Protezione degli Uccelli – Lipu Birdlife Italia O.d.v., dal Club Alpino Italiano,
dall’Associazione Salviamo l’Orso – Associazione per la Conservazione dell’Orso Bruno
Marsicano O.n.l.u.s., dalla Mountain Wilderness Italia O.n.l.u.s., dall’Associazione Italia
Nostra O.n.l.u.s. contro la Regione Lazio, la Pro Loco del Terminillo, il Ministero della
Cultura.
Il Sindaco della Città di Rieti Daniele Sinibaldi:
“Nessuna delle motivazioni con le quali i sedicenti ambientalisti hanno tentato di bloccare il
progetto TSM2 si è dimostrata fondata, le considerazioni con le quali si voleva privare la
nostra comunità di una occasione di sviluppo fondamentale sono state tutte confutate.
Questa potrebbe essere una giornata di gioia, nella quale ci si trova ancora una volta
confortati dalla conferma che si è lavorato con serietà, coscienza e professionalità, ma
così non può essere. Non si può essere felici quando le aspettative di una comunità sono
state costrette ad anni di attesa dai deliri di poche persone autonominatesi tutrici di
qualcosa che poi, alla luce dei fatti, si dimostra non hanno affatto compreso.
Noi continueremo ad andare avanti, certi delle nostre ragioni, oggi tutte confermate. Era
corretta la nostra tesi secondo cui gli impianti che siamo decisi a realizzare siano strutture
pubbliche dirette all’erogazione di un pubblico esercizio. La sentenza dice ancora di più e
meglio parlando di rilevanza pubblica sotto il profilo economico e sociale. I giudici hanno
compreso e decretato vero quello che diciamo da anni, richiamando anche l’art. 33 della
Costituzione nel quale si cita “il valore educativo, sociale e di promozione del benessere
psicofisico dell’attività sportiva in tutte le forme”, e non solo in quelle decise da qualcuno.
Nulla in quella procedura è stato sbagliato o sottovalutato, a cominciare proprio dalla
tutela dell’ambiente e di tutte le norme che lo tutelano e anche di quegli orsi che ora, è
stato anche stabilito con una sentenza, in quelle aree, a quelle quote, non si sono proprio
mai visti.
Noi continueremo ad andare avanti e a lavorare per la nostra comunità e per la nostra
montagna, ai pochi che hanno cercato di privarci tutti di un importante strumento di
sviluppo adesso non chiediamo neanche di chiedere scusa, non ci aspettiamo lo faranno,
chiediamo solo di leggere con attenzione la sentenza e trovare in quelle pagine le
motivazioni dei loro torti.”