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Proseguono le ricerche tra le macerie per escludere definitivamente la presenza di ulteriori vittime. I pompieri: “Uno scenario di guerra”. Le cause: si pensa a delle bombole di gpl. Proclamato il lutto cittadino. Indagine per omicidio colposo plurimo e disastro
Il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna ha appena proclamato il lutto cittadino dopo l’esplosione della palazzina in viale XX Settembre in cui sono morte tre persone nella mattinata di oggi, giovedì 20 giugno. «È un dramma immenso per la nostra comunità – le parole del primo cittadino – mi sono recato personalmente sul luogo del disastro per testimoniare il ringraziamento della città ai soccorritori che si sono prodigati nel tentativo di salvare gli abitanti dell’immobile e per testimoniare solidarietà ai residenti della zona, che hanno subito danni dall’esplosione. Il nostro affetto e la nostra vicinanza vanno ai congiunti delle persone scomparse. Le forze dell’ordine stanno cercando di accertare le cause, che al momento appaiono ancora ignote».
Aggiornamento 14.30 Nonostante siano stati trovati i corpi delle tre vittime sotto le macerie, i vigili del fuoco stanno continuando a scavare per escludere definitivamente che l’esplosione della palazzina di viale XX Settembre possa aver causato ulteriori danni a persone o a cose. L’operazione di scavo continueranno fino a quando non si sarà scavato in tutto l’area.
Aggiornamento 14.20. La Procura ha aperto un fascicolo. Le ipotesi sono omicidio colposo plurimo e disastro colposo». Lo ha detto il procuratore Capo di Gorizia, Massimo Lia. «Ovviamente – ha aggiunto – è tutto in evoluzione».
Aggiornamento 14.10. I vigili del fuoco stanno valutando l’ipotesi che a provocare l’esplosione di questa mattina, che ha causato tre vittime, siano state delle bombole di Gpl»: lo ha affermato, all’Ansa, il sindaco Rodolfo Ziberna appena giunto sul luogo della tragedia di rientro da una vacanza all’estero. «È stata confermata la piena tenuta dell’impianto di distribuzione del metano – ha aggiunto il sindaco – così come è stato appurato che i lavori di ristrutturazione dell’immobile, eseguiti due anni fa, non hanno riguardato le condutture. Per questa ragione i sospetti si stanno concentrando sulle bombole: alcuni vigili del fuoco sono stati calati sul retro dell’immobile distrutto per cercare di appurare cosa possa essere accaduto». Il Comune ha anche messo a disposizione della Procura un deposito dove verranno portati oggetti che potrebbero risultare determinanti per l’inchiesta.
Aggiornamento delle 13.46 Cinque minuti fa è stato estratto dalle macerie un altro corpo. Con tutta probabilità si tratta di quello dell’ultimo disperso, Fabrizio Facchettin.
Aggiornamento delle 13.26 Si cerca ancora fra le macerie l’ultimo inquilino della palazzina, il cinquantenne Fabrizio Facchettin.
«Sulle cause del crollo della palazzina è prematuro fare qualsiasi ipotesi. Gli unici dati obiettivi che abbiamo è che verosimilmente si è trattato di un’esplosione sia perché qualche vicino di casa ha sentito un botto sia perché alcuni reperti dell’edificio sono stati trovati a una considerevole distanza dallo stesso edificio e questo fa presupporre un’esplosione interna». Lo ha affermato il Procuratore Capo di Gorizia, Massimo Lia, che annuncia l’apertura di un’indagine. «Le cause sono tutte da verificare. Quando sono intervenute sul posto le prime pattuglie e primi operatori c’era un fortissimo odore di gas, ovviamente si deve verificare se l’esplosione sia stata causata da una fuga di gas interna accidentale o meno oppure se la tubatura di gas si sia rotta con fuoriuscita a seguito di un’altra causale dell’esplosione. Ma ovviamente tutto questo verrà accertato nei tempi compatibili dai tecnici che la procura nominerà per costruire la causa di questo tragico evento», ha aggiunto.
«Mi sono spaventata, non ho mai sentito un boato così forte». Così Lucia, una signora che abita in un edificio vicino alla palazzina crollata nella notte a Gorizia, ricorda i momenti vissuti questa notte. «Io e mio marito ci siamo svegliati nell’immediato e ci siamo spaventati molto. Sono saltati anche gli allarmi di case e auto. E ancora questa mattina in giardino c’era un forte odore di gas». Quando sono giunti i soccorsi lungo la via, diversi vicini sono scesi in strada e hanno visto quanto stava accadendo.
Aggiornamento delle 12.20 Sabrina Trapani del ’76 e di Miha Ursic del ’64, cittadino sloveno. Si sta ancora cercando Fabrizio Facchettin, cinquantenne residente al piano terra dell’edificio, mentre le due vittime erano residenti al primo piano. Dall’anagrafe di Gorizia non risultano altri residenti. Lo ha detto in conferenza stampa Massimo Lia, Procuratore capo di Gorizia.
Aggiornamento delle 11.30. «Uno scenario di guerra». Così i vigili del fuoco hanno definito l’impressionante impatto visivo generato dalle macerie della palazzina crollata poco dopo le 4 di oggi, giovedì 20 giugno, a Gorizia. «È uno scenario che assomiglia alla guerra: essendoci stato un crollo di tutti e tre i piani superiori ci sono molte macerie e ci sono stati anche dei frammenti proiettati sulle altre case di fronte». La descrizione è del direttore regionale dei Vigili del fuoco Eros Mannino. Poco prima delle 11 erano stati estratti dalle macerie due corpi senza vita.
Aggiornamento delle 11.17 «Mancavano pochi minuti alle 4 e ho sentito un boato e poi suonare gli allarmi delle auto. Mia moglie ed io ci siamo svegliati di soprassalto, ci siamo affacciati, ma siccome era ancora buio, non abbiamo capito cosa stava accadendo. Poi abbiamo sentito le sirene dei soccorsi». Così un residente in viale XX Settembre, a Gorizia, che abita a pochi metri dalla palazzina crollata questa notte, secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa. Sul posto continuano ad arrivare cittadini, anche alcuni familiari di persone che abitano nelle vicinanze e che seguono da lontano i lavori dei soccorsi. L’area è transennata.
Aggiornamento delle 10.33 Dal sito dell’esplosione giungono delle conferme sull’identità delle vittime: sono la donna e un uomo. Secondo alcune fonti si tratterebbe del suo compagno, di nazionalità slovena. Continuano le ricerche del cinquantenne residente nel palazzo, tuttora disperso. Finora i cani non hanno rilevato la presenza di persone in vita sotto le macerie.
Sono trenta i vigili del fuoco al lavoro, oltre a tre squadre di Gorizia è arrivata anche una da Gorizia, l’unità cinofila e la squadra movimento terra da Udine.
L’ipotesi di fuga di gas è confermata, ancora da chiarire la dinamica precisa dell’incidente.
Aggiornamento delle 10.08 In un silenzio irreale le unità cinofile i vigili del fuoco stanno cercando una terza possibile persona rimasta sotto le macerie. L’identità delle due vittime accertate non è ancora chiara: contrariamente alle prime ricostruzioni, avrebbe perso la vita una coppia, mentre si continua a cercare il cinquantenne.
Sul posto è arrivato anche l’arcivescovo Carlo Maria Roberto Redaelli, assieme a tutte le autorità cittadine.
Aggiornamento delle 9.24 Scrivono i pompieri su Twitter:
“Estratti dalle macerie i corpi senza vita di due persone. Proseguono le ricerche di una terza segnalata come dispersa”.
Aggiornamento delle 8.34 Le persone disperse sembrano essere due e non tre, come supposto in un primo momento: mancano all’appello un uomo di cinquant’anni e una donna di 43 anni. La terza persona, il compagno della donna, non era infatti presente nel palazzo al momento del crollo.
L’incidente è avvenuto alle 3.50 del mattino. Sono rimasti in in piedi il muro posteriore e quelli laterali. Le unità cinofile hanno bloccato la rimozione delle macerie, hanno chiesto silenzio per sentire eventuali sopravvissuti. Nessun segnale è stato colto, quindi sono riprese le opere di rimozione.
Aggiornamento delle 8.28 Secondo quanto riportato dai vigili del fuoco, il crollo è avvenuto alle 4.20 del mattino nel solaio della palazzina.
GORIZIA A Gorizia una palazzina è crollata, probabilmente a causa di una fuga di gas. È successo attorno alle 4 in viale XX Settembre, a poca distanza dal centro. I vigili del fuoco, anche con l’ausilio delle unità cinofile, stanno cercando tre persone che al momento risultano disperse.