CLICCA QUI PER PARTECIPARE AL CASTING
CIADD NEWS 24... in diretta RADIO e TV
L’Assessore al Bilancio Andrea Sebastiani e l’Assessore alla Sostenibilità Ambientale
Giuliano Sanesi:
“A chi fa clamore mediatico circa la tassa sui rifiuti vogliamo ricordare che il metodo con il
quale si determinano le tariffe della TARI per gli anni 2024 e 2025 tiene conto dei costi
realmente sostenuti nel biennio 2022-2023, anni caratterizzati da una impennata
drammatica dei costi energetici e da una bolla inflazionistica che ha fatto lievitare il prezzo
delle materie prime. Nel caso dei costi cui il gestore, l’Azienda Servizi Municipalizzati, ha
dovuto far fronte, alcuni in particolare hanno risentito maggiormente degli aumenti: quello
per lo spazzamento e il lavaggio, che è aumentato nel periodo in esame del 28%, quello
per la raccolta differenziata, cresciuto del 20%, e quello per il trasferimento dei rifiuti alla
discarica di Viterbo che ha raggiunto i 2.800.000€, impattando per il 30% sul costo totale.
Aumenti oggettivamente riscontrabili, dei quali non si può non tenere conto e previsti dalla
normativa dall’Autorità Nazionale di Regolazione ARERA. Vorremmo ricordare ai
consiglieri di minoranza che nel caso in cui l’Azienda Municipalizzata non si vedesse
riconosciuto il giusto corrispettivo per le prestazioni erogate subirebbe danni finanziari che
sarebbe sempre il Comune di Rieti a dover ripianare come debiti fuori bilancio. Abbiamo
voluto fortemente che ASM diventasse una azienda pubblica, e lo abbiamo voluto proprio
insieme a quei sindacati, tutti, che dei lavoratori di cui l’opposizione dice di preoccuparsi
sono i rappresentanti; una scelta che rivendichiamo e che porterà benefici a medio e lungo
termine anche sull’abbattimento dei costi. A chi amministra spetta il compito di analizzare
la realtà e agire con rigore e responsabilità, quella che ci sta guidando in una serrata lotta
all’evasione tributaria, nella ferma convinzione che la compartecipazione di tutti sia giusta
e doverosa. Con la TARI paghiamo dei servizi svolti, i cui costi sono verificabili e sarebbe
proprio non retribuirli nella giusta maniera l’unica eventualità che metterebbe a rischio la
possibilità di poter continuare a usufruirne e riconoscere il giusto compenso di chi li svolge
a favore della collettività”.