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Con SILENZIO Le sette vite Di Diana Karenne (Einaudi) MELANIA MAZZUCCO torna a
raccontare un intero mondo nel destino di una donna e sarà protagonista al Teatro
Manzoni di Roma del nuovo appuntamento di SCRITTORI IN SCENA, lunedì 10
febbraio alle ore 19.00. A dialogare con lei sul palco la giornalista LORETTA
CAVARICCI.
Nelle sue molte vite, Diana Karenne è stata
qualsiasi cosa: straniera misteriosa, femme
fatale, zingara, cantante, imprenditrice
cinematografica, spia, suora strappata al
convento, santa, contessa, regina, zarina.
Prima che il tempo ne cancellasse ogni
ricordo, fra il 1916 e il 1919 è stata
soprattutto la piú affascinante diva del
cinema muto italiano.
Ma non solo. Scrive lei stessa i soggetti dei
suoi film, inizia a dirigerli, diventando una
delle prime registe cinematografiche della
storia, e da un certo punto in poi li produce
come imprenditrice. Irrequieta e sfuggente,
Diana si destreggia fra aristocratici,
diplomatici, produttori dalla fama di banditi,
attori a caccia di conquiste, sempre inseguita
dal sospetto di essere una spia. Si sposta da
Roma a Torino, da Milano a Napoli e
Genova. È ammirata dalle spettatrici, che vedono in lei un modello di libertà e
indipendenza, e temuta dagli uomini per l’imprevedibilità e gli amori tempestosi.
Nulla rivela del suo passato, in nessun luogo mette radici. Crede per prima alle bugie
che racconta, fino a creare una realtà alternativa, e una donna nuova: Diana
Karenne, appunto.
Nel dopoguerra però l’industria del cinema italiano entra in crisi, e nel 1921 Diana si
trasferisce a Parigi e poi a Berlino. Lí ci sono gli esuli dalla Russia bolscevica, e la sua
origine la costringe a fare i conti con la sua identità. A differenza delle altre stelle del
cinema muto, non è tanto il passaggio al sonoro a chiudere la sua carriera di attrice,
quanto l’irresistibile desiderio di scomparire, di diventare ancora un’altra donna: la
musa mistica e la compagna di un poeta russo a cui sacrificare la sua arte.
Sembrava destinata all’oblio, Diana Karenne, ma in questo romanzo, nato come i
suoi successi piú memorabili da un’indagine avvincente e lunga anni, Melania
Mazzucco ce la restituisce in tutta la sua vitale contemporaneità.
Dirette da Alessandro Vaccari, SCRITTORI IN SCENA e MANZONI IDEE, da un’idea di
Carlo Alighiero, sono le proposte culturali del Teatro Manzoni di Roma, storico
teatro del quartiere Prati, nuovo punto di riferimento per i lettori e gli autori.
MELANIA G. MAZZUCCO è autrice di Il bacio
della Medusa (1996), La camera di Baltus
(1998), Lei cosí amata (2000, Premio Napoli),
Vita (2003, Premio Strega), Un giorno perfetto
(2005), La lunga attesa dell’angelo (2008,
Premio Bagutta). Nel gennaio 2011 riceve il
Premio letterario Viareggio-Tobino come
Autore dell’Anno, nel 2020 il Premio John
Fante alla carriera e nel 2023 il Premio Matilde
Serao alla carriera. Per Einaudi ha inoltre
pubblicato: Limbo (2012, Premio Bottari Lattes
Grinzane, Premio Elsa Morante, Premio
Giacomo Matteotti); Il bassotto e la Regina
(2012, Premio Frignano Ragazzi 2013); Sei
come sei (2013); Il museo del mondo (2014);
Io sono con te (2016, Libro dell’anno di
Fahrenheit, Radio 3), L’architettrice (2019, Premio Capalbio, Premio Alassio,
Premio Dessí, Premio Alvaro Bigiaretti, Premio Mastercard, Premio Stresa,
Premio Io Donna – Eroine d’oggi, Premio Manzoni, Premio Righetto, Premio Silvia
Dell’Orso), Self-Portrait (2022, Premio I fiori blu) e la pièce teatrale Dulhan – La
sposa (2023). A Tintoretto, Melania Mazzucco ha de – dicato, oltre al romanzo La
lunga attesa dell’angelo, il docufilm Tintoretto. Un ribelle a Venezia (2019), da lei
ideato e scritto per Sky Arte, e Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una
famiglia veneziana (Einaudi 2023) che nella sua prima edizione del 2009 vinse il
Premio Comisso.
credits photo Pasqualini e Musacchio
Ingresso libero – prenotazione consigliata
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