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QUESTIONARIO DELLA DIVINA COMMEDIA-Numero 11
A cura di Pietro Sciandra
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15 domande a cui rispondere. Tutti pronti? Si parte!
Inferno-Canto VII
1.D’i ben che son commessi a la fortuna,
per che l’umana gente si rabbuffa;
ché tutto l’oro ch’è sotto la luna
e che già fu, di quest’anime stanche
non poterebbe farne posare una”.
“Maestro mio”, diss’io, “or mi dì anche:
questa fortuna di che tu mi tocche,
che è, che i ben del mondo ha sì tra branche?”
Ch’è sotto la luna: in terra. Il concetto è tradotto da Dante Alighieri:
“Se quanta rena volve lo mare turbato dal vento, se quante stelle rilucono, la dea della ricchezza largisca, l’umana generazione non lascerà di piangere”.
Questo concetto è tradotto da “La consolazione della filosofia”, ma di chi?
A.Boezio
B.Orazio
C.Lucano
D.Ovidio
2.E quelli a me: “Oh creature sciocche,
quanta ignoranza è quella che v’offende!
Or vo’ che tu mia sentenza ne ‘mbocche.
Colui lo cui saver tutto trascende,
fece li cieli e diè lor chi conduce
sì, ch’ogne parte ad ogne parte splende,
distribuendo igualmente la luce.
Similemente a li splendor mondani
ordinò general ministra e duce
che permutasse a tempo li ben vani
di gente in gente e d’uno in altro sangue,
Perché gli uomini sono considerati creature sciocche?
A.Per il credere che la ricchezza renda onnipotenti e quindi non bisognosi di nessuna persona amica
B.Per il credere che la sola ricchezza possa dare salvezza sia nella vita terrena che dopo la morte
C.Per il credere nella vita eterna pur essendosi comportati in modo dannoso per gli altri nella vita terrena
D.Per il non sapere le cose che si devono sapere reca danno all’intelligenza
3.Oltre la difension d’i senni umani;
per ch’una gente impera e l’altra langue,
seguendo lo giudicio di costei,
che è occulto come in erba l’angue.
Vostro saver non ha contasto a lei:
questa provede, giudica, e persegue
suo regno come il loro li altri dèi.
Le sue permutazion non hanno triegue:
necessità la fa esser veloce;
sì spesso vien chi vicenda consegue.
Quale dei seguenti atti non è uno dei tre atti della fortuna?
A.Prevedere
B.Rischiare
C.Giudicare
D.Agire
4.Quest’ è colei ch’è tanto posta in croce
pur da color che le dovrien dar lode,
dandole biasmo a torto e mala voce;
ma ella s’è beata e ciò non ode:
con l’altre prime creature lieta
volve sua spera e beata si gode.
Or discendiamo omai a maggior pieta;
già ogne stella cade che saliva
quand’ io mi mossi, e ‘l troppo star si vieta”.
Il cammino di Dante Alighieri cominciò nella selva la notte di quale giorno della settimana santa?
A.Sabato santo
B.Domenica di pasqua
C.Giovedì santo
D.Venerdì santo
5.Noi ricidemmo il cerchio a l’altra riva
sovr’ una fonte, che bolle e riversa
per un fossato che da lei deriva.
L’acqua era buia assai più che persa;
e noi, in compagnia de l’onde bige,
intrammo giù per una via diversa.
In la palude va c’ha nome Stige
questo tristo ruscel, quand’ è disceso
al piè de le maligne piagge grige.
Il secondo dei fiumi dell’inferno è lo Stige che circonda quale città?
A.Dite
B.Menfi
C.Melfi
D.Tebe
6.E io, che di mirare stava inteso,
vidi genti fangose in quel pantano,
ignude tutte, con sembiante offeso.
Queste si percotean non pur con mano,
ma con la testa e col petto e coi piedi,
troncandosi co’ denti a brano a brano.
Ma chi sono le genti fangose?
A.I lussuriosi
B.Gli iracondi
C.I golosi
D.Gli atei
7.Lo buon maestro disse: “Figlio, or vedi
l’anime di color cui vinse l’ira
e anche vo’ che tu per certo credi
che sotto l’acqua è gente che sospira,
e fanno pullular quest’acqua al summo,
come l’occhio ti dice, u’ che s’aggira.
Fitti nel limo dicon: “Tristi fummo
ne l’aere dolce che dal sol s’allegra,
portando dentro accidioso fummo:
or ci attristiam ne la belletta negra”.
In questo cerchio sono puniti gli iracondi, ma si ritiene che chi altro si dovrebbe aggiungere tra questi dannati puniti sotto il fango?
A.Gli ignavi e i golosi
B.I vili e i paurosi
C.I superbi e gli invidiosi
D.I prodighi e gli avari
8.Quest’inno si gorgoglian ne la strozza,
ché dir nol posson con parola integra”.
Così girammo de la lorda pozza
grand’ arco, tra la ripa secca e ‘l mézzo,
con li occhi vòlti a chi del fango ingozza.
Venimmo al piè d’una torre al da sezzo.
Inno è detto in che senso?
A.Figurato
B.Tragico
C.Sarcastico
D.Dispregiativo
Inferno-Canto VIII
9.Tra le due rive dello Stige avvengono alcune segnalazioni. Il demonio Flegiàs (in foto) traghetta, con la sua barca, i poeti, che nella morta gora trovano ___. Essi giungono poi davanti alle porte della città di Dite e incontrano l’opposizione dei demoni. Che nome manca su ___?
A.Filippo Argenti
B.Cante Gabrielli
C.Guido Novello
D.Paolo Malatesta
10.Io dico, seguitando, ch’assai prima
che noi fossimo al piè de l’alta torre,
li occhi nostri n’andar suso a la cima
per due fiammette che i vedemmo porre,
e un’altra da lungi render cenno,
tanto ch’a pena il potea l’occhio tòrre.
Proseguendo il racconto già avviato nel canto precedente. Il poeta vuol collegare ciò che sta per dire a quanto aveva prima notato, arrivando al piè dell’alta torre. Questo primo verso avrebbe un riferimento ad una data importante della biografia dantesca, cosa?
A.L’inizio della stesura della Divina Commedia
B.L’esilio
C.La morte di suo padre Alighiero
D.Aver conosciuto la sua donna da lui amata ovvero Beatrice
11.Infatti a Dante Alighieri, ospite della famiglia Malaspina, sarebbe pervenuto da Firenze, nel 1306, il manoscritto di quanti canti ritrovati in un forziere?
A.I primi cinque
B.I primi tre
C.I primi sette
D.I primi nove
12.Cogliere quel segnale. Al di qua e al di là dello Stige vi sono due torri: dall’una viene dato a Flegiàs il segnale dell’arrivo delle anime (forse il numero delle fiamme indica il numero delle persone), dall’altra, lontanissima, parte il segno che è stato ricevuto e compreso il messaggio. Ma come appare la città di Dite?
A.Come una città assaltata
B.Come una città moderna
C.Come una città antiquata
D.Come una città fortificata
13.E io mi volsi al mar di tutto ‘l senno;
dissi “Questo che dice? e che risponde
quell’ altro foco? e chi son quei che ‘l fenno?”.
Ed elli a me: “Su per le sucide onde
già scorgere puoi quello che s’aspetta,
se ‘l fummo del pantan nol ti nasconde”.
Corda non pinse mai da sé saetta
che sì corresse via per l’aere snella,
com’ io vidi una nave piccioletta
venir per l’acqua verso noi in quella,
A cosa è paragonata la navicella?
A.Alla freccia sospinta dalla violenza impressale dalla corda d’arco tesa al massimo limite
B.Al fulmine che discende a terra velocemente emanando una fortissima luce
C.Alla lancia lanciata violentemente da un uomo molto forzuto
D.Alla grazia e all’eleganza di un cigno che naviga su un lago
14.Sotto ‘l governo d’un galeoto,
che gridava: “Or se’ giunta, anima fella!”.
“Flegiàs, Flegiàs, tu gridi a vòto”,
disse lo mio segnore, “a questa volta;
più non ci avrai che sol passando il loto”.
Qual è colui che grande inganno ascolta
che li sia fatto, e poi se ne rammarca,
fecesi Flegiàs ne l’ira accolta.
Lo duca mio discese ne la barca,
Anima fella significa anima malvagia, rivolgendosi a Virgilio ma perché?
A.Perché colpevole di guidare un vivente nel regno delle ombre
B.Perché Virgilio non è battezzato
C.Perché Virgilio è ateo
D.Perché Virgilio crede nella reincarnazione
15.Flegiàs è un personaggio della mitologia, re dei lapiti. Il suo nome potrebbe significare bruciatore, dalla radice greca fleg: ardere. Per vendicarsi di Apollo, che aveva violato la figlia Coronide, uccise la propria figlia e bruciò un tempio, ma quale?
A.Babilonia
B.Menfi
C.Delfi
D.Alessandria
Elenco risposte esatte
1.A
2.D
3.B
4.C
5.A
6.B
7.C
8.C
9.A
10.B
11.C
12.D
13.A
14.A
15.C
Giudizio finale
Risposte esatte giudizio
Da 0 ad 8 scarso
Da 9 a 12 buono
Da 13 a 15 esperto