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IN FOTO PISTA DI DAYTONA BEACH/FLORIDA
STORIA DI PIETRO SCIANDRA
MOTORI RUGGENTI
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Capitolo 1
Anno 1997. Stati Uniti d’America. Ore 1:00 pomeridiana. La gara NASCAR (gare di auto di serie dell’associazione nazionale) sta per partire. Si sente un urlo:
“Signori accendete i motori!”
I motori ruggiscono pronti a cominciare il giro di lancio prima che venga sventolata la bandiera verde del via.
Daytona Beach/Florida. Dopo l’allineamento delle vetture in seguito al giro di lancio sta per essere sventolata la bandiera verde dal direttore di gara. Le auto si muovono come il vento al transito della linea di partenza e spostandosi velocemente di lato per cercare subito di sorpassare. Queste auto hanno quattro marce ma esse raggiungono potenze strabilianti. Tre marche in gara: Chevrolet, Pontiac e Ford. 42 piloti in pista che sono pronti a tutto. La pista di Daytona deve essere percorsa 200 volte per coprire 500 miglia. Terry Labonte è il campione in carica; quindi il pilota da tenere di più sott’occhio e non solamente dallo specchietto retrovisore del proprio abitacolo. Nelle corse NASCAR non contano le qualificazioni perché si può partire ultimi e comunque arrivare primi. I continui incidenti controllati dalle interruzioni di bandiere gialle per rallentare l’andatura eccessiva delle auto in pista per tenere pure conto delle condizioni della pista e non solamente delle auto danneggiate ed eventualmente dover anche soccorrere i piloti coinvolti negli incidenti. Intanto la gara Daytona 500 prosegue senza interruzioni con Irvan al comando. Stando almeno un giro al comando a Irvan spettano 5 punti straordinari che verranno aggiunti al punteggio finale con la posizione di arrivo. Già perché vengono attribuiti 5 punti straordinari al pilota che è stato almeno un giro al comando della gara e inoltre vengono assegnati altri 5 punti premio al pilota che è stato per il maggior numero di giri al comando alla fine della gara. Tutti questi punti vengono sommati al punteggio finale insieme ai punti della posizione d’arrivo. Il primo posto vale 175 punti, scendendo di 5 punti fino al sesto posto, poi dal settimo posto all’undicesimo posto di 4 punti, poi dal dodicesimo posto di 3 punti scendendo di posizioni in posizioni. Irvan che sta conducendo la gara con la sua Ford numero 28 con lo sponsor Havoline. Da ricordare che la Ford numero 28 con lo sponsor Havoline veniva precedentemente guidata da Davey Allison morto in elicottero durante il suo trasporto dalla pista all’ospedale. Non tutti i piloti hanno la fortuna di sopravvivere a certi incidenti particolarmente violenti. Intanto c’è un urto tra Nemechek e Sacks che provoca inevitabilmente l’interruzione con la bandiera gialla. Le macchine in pista si allineano una dietro l’altra senza potersi superare o altrimenti i piloti di questa infrazione devono essere penalizzati. Alcune auto rientrano alla postazione di rifornimento. Altre auto restano in pista marciando lentamente dietro l’auto che fa l’andatura. Il commissario di gara sventola la bandiera verde per la ripartenza con tutte le auto in gara comprese anche quelle che sono rientrate nell’allineamento dopo la ripartenza in seguito alla bandiera gialla ed aver fatto la sosta di rifornimento. La gara procede senza incidenti. Hamilton, Musgrave e Andretti sono vicini tentando di superarsi a vicenda alle posizioni 24°, 25° e 26°. Intanto Rusty Wallace ha rotto il motore e costretto al ritiro. Pressley finisce contro il muro innescando una bandiera gialla. La macchina di Pressley ha perso olio. Pressley è costretto al ritiro per auto distrutta. Intanto la pista viene ripulita dall’olio durante la bandiera gialla. Alcuni piloti entrano a fare rifornimento ed alcuni no. Intanto nella corsia del rifornimento Darrell Waltrip investe uno dei suoi meccanici. Non tutti sanno che nelle corse NASCAR durante le soste alle postazioni di rifornimento molto spesso si crea il panico; perché le corse NASCAR vanno bene con le strategie dei rifornimenti e non con i tempi delle soste che invece in altre categorie di gare potrebbero fare guadagnare posizioni o perdere il comando. Nelle corse NASCAR è facile perdere dei giri ma anche poterli recuperare; specialmente senza doversi per forza fermare durante la bandiera verde con la via libera con tutta l’andatura massima possibile. Intanto il capo squadra di Petty parla con Petty tramite radio:
“Stai molto attento! Michael Waltrip è dietro di te! Attento allo specchietto retrovisore! Tienilo d’occhio!”
Petty chiude la traiettoria a Michael Waltrip chiudendolo prima al lato destro e poi al lato sinistro. Intanto Earnhardt finisce su alcune macchine rigirandosi sul tetto, si stacca addirittura il cofano finendo sulla folla oltre la rete di protezione. La macchina di Earnhardt innesca la bandiera gialla con tutti i detriti sulla pista. I meccanici di Earnhardt tentano di sistemare alla meglio possibile la carrozzeria di Earnhardt usando il nastro adesivo nero per contenere le parti penzolanti della macchina. Sperando che nessuno del pubblico si sia fatto male ricevendo addosso il cofano della macchina di Earnhardt; la corsa riprende. Intanto Shepherd spinge fuori Speed urtandolo di lato alla ripartenza. Un regolamento di conti per una vendetta sicuramente in seguito ad una scorrettezza. Con 42 piloti in gara in una gara così lunga con tutta la velocità massima praticamente per tutta la corsa; quasi addirittura persino in curva frenando lievemente; qui tutto può succedere. Intanto Spencer spinge Ward Burton. Ward Burton finisce contro il muro. Ward Burton è costretto al ritiro per auto troppo danneggiata. Intanto; durante l’interruzione della bandiera gialla; nella corsia dei rifornimenti c’è una lite tra il capo squadra di Spencer e il capo squadra di Ward Burton. Le scorrettezze purtroppo non ci sono solamente in pista ma anche nella corsia dei rifornimenti. Durante questa lite; ad un meccanico è sfuggita una ruota che è a sua volta rotolata fino al prato del bordo pista interno. Intanto Allen è costretto al ritiro per guai al cambio delle marce. La corsa riprende con la ripartenza. I motori continuano a ruggire. Le auto sfrecciano ad una tale velocità superando a volte le 200 miglia l’ora; che al transito alla linea di partenza; le auto sembrano deformi e quasi invisibili. Mancano pochi giri; 7 per l’esattezza. Rudd si avvicina a Jeff Burton per il quarto posto. Intanto Jeff Gordon è primo, Martin è secondo e Marlin è terzo. Mancano 2 giri. Tutti i piloti ancora in gara tentano di superare tutti gli altri. Hillin e Marcis sono indietro di 2 giri. Ecco la bandiera bianca che segnala l’ultimo giro. Si innesca un incidente con tantissime macchine coinvolte che nemmeno si riescono a contare per come sono messe e per il fumo che copre un po’ tutta la scena. Molte macchine sono distrutte senza conseguenze per i piloti. Intanto Jeff Gordon ha vinto la Daytona 500.