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Mario Giordano, Carlo Vecci, Lidia Ravera, Andrea Vitali, Claudio Olimpio sono iprotagonisti della rassegna estiva dei Martedì Letterari del Casinò di Sanremogiugno – luglio

DiPaul Polidori

Giu 18, 2023

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Cinque appuntamenti per leggere un buon libro, per riflettere sulla contemporaneità con alcuni
dei protagonisti della nostra Letteratura, una proposta culturale per trascorrere insieme una
serata nel teatro del Casinò.
“ Continua l’offerta culturale dei Martedì Letterari. In linea con i primi trenta incontri del 2023,
queste serate d’autore si inseriscono nel programma d’intrattenimento cittadino, con l’obbiettivo
di interessare e coinvolgere anche i tanti vacanzieri. “ Afferma il Presidente e Amministratore
Delegato Dott. Gian Carlo Ghinamo con i consiglieri Avv. Lucia Artusi e dott. Eugenio Nocita.
Tutti gli incontri sono ad ingresso libero e gratuito sino ad esaurimento dei posti disponibili.
Apre la rassegna estiva venerdì 30 giugno ore 21.00 Mario Giordano, volto notissimo e assai
apprezzato del giornalismo televisivo. Parlerà del suo ultimo libro:” Maledette Iene. Quelli che
fanno i soldi sulle nostre disgrazie. “(Rizzoli).

Maledette Iene Quello che state per leggere non è un libro sociologico contro la ricchezza. Anche perché la ricchezza non ha nulla di negativo se è lecita e onesta, meritata e non ostentata. È un’inchiesta che
denuncia con nomi e cognomi, fatti e circostanze precise, la ricchezza ingiusta, quella accumulata sulle
spalle di chi ha bisogno, sottraendo a chi soffre l’essenziale per vivere. La ricchezza immorale, illecita,
illegale, quella che nasce da furto, frode, inganno, in modo spregiudicato e criminale. C’è chi truffa, chi
depreda la sanità, chi mette a rischio la vita altrui, chi abbindola i pensionati e chi froda il fisco. Sono le
“maledette iene” che svuotano le tasche dei più deboli. Dal mago dei pc di Treviso che è sparito a Dubai con 300 milioni dei risparmiatori all’imprenditore che è diventato ricco avvelenando la Toscana. Dai grandi
costruttori che per non spendere 95 centesimi in più fanno bruciare un grattacielo allo chef che aumenta il fatturato della sua coop (+1536%) scegliendo (male) i medici del pronto soccorso. Come sempre, nei periodi di crisi, accade che molti diventano incredibilmente più poveri e pochi diventano incredibilmente più ricchi.
Mario Giordano ha cercato le storie di molti profittatori, evasori, faccendieri, maneggioni e trafficanti, in
giro per l’Italia, consultando un mare di documenti e atti ufficiali, senza fermarsi davanti a nessuno, per
quanto potente o minaccioso. Perché nessuno deve restare impunito. (Presentazione)
Mario Giordano, giornalista, saggista, autore e conduttore televisivo, ha diretto tra gli altri Studio Aperto,
TGcom24 e il TG4. Dal 2018 conduce Fuori dal coro. È editorialista della “Verità”. L’ultimo libro, pubblicato
nel 2022, è Tromboni (Rizzoli).
Martedì 4 luglio ore 21.00 Carlo Vecce ci condurrà nella Firenze di Leonardo con il romanzo “ Il
sorriso di Caterina. La madre di Leonardo.” (Giunti)
L’opera di Carlo Vecce non è solo un godibilissimo romanzo ma è anche un punto e a capo, una scoperta
che diventa occasione di rinascita e di dibattito nel mondo degli studi leonardeschi.

La vita di Caterina, la madre di Leonardo. Un libro che si fonda pure su molteplici scoperte di carattere scientifico, sul ritrovamento di documenti (ma non solo) capaci di riscrivere la storia dell’origine del genio
da Vinci. Un’opera destinata ad aprire un dibattito importante tra i maggiori leonardisti al mondo. Caterina è una ragazza selvaggia, libera come il vento. Corre a cavallo su altopiani, ascolta le voci degli alberi, degli animali, degli dèi e degli eroi. La sua vita trascorre al di fuori del tempo; la sua parabola sembra promettere un futuro luminoso, fin da bambina. Poi, un giorno, improvvisamente, ella viene trascinata con violenza nella Storia. La sua esistenza finirà per intrecciarsi con un’umanità varia, infinita, che non ti aspetti. La sua vicenda, poi, si farà grande: uno dei figli che ha messo al mondo, Caterina l’ha amato più della sua vita. E sa che lui l’ha amata allo stesso modo. La sua felicità è stata dargli tutto quello che aveva: il suo infinito amore per la vita, per le creature e per la libertà. Il nome di quel bambino, lo conosciamo tutti: era Leonardo.
Carlo Vecce è un filologo, storico e professore italiano. Studioso della civiltà del Rinascimento, si è
dedicato soprattutto alla figura e all’opera di Leonardo da Vinci. Ha diretto programmi di
cooperazione culturale in India e in Cina, ed è stato distaccato all’Accademia dei Lincei. Tra i suoi
titoli ricordiamo La biblioteca perduta. I libri di Leonardo (Salerno, 2017), Favole e profezie. Scritti
letterari (Garzanti, 2019) e, pubblicati da Giunti, il Libro di pittura (1995) e il Codice Arundel
(1998), La biblioteca di Leonardo (2021) e Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo (2023).
Martedì 11 luglio ore 21.00 nel Teatro del Casinò Lidia Ravera ci parlerà di Age Pride. Per liberarci
dei pregiudizi sull’età. ( Einaudi)
“La vita finisce quando tutto si ferma. Come atlete dobbiamo muoverci con lei, imparare il suo
passo, accelerare e rallentare a comando, fletterci e poi spiccare il balzo necessario a non
essere disarcionate. Bisogna restare agili. Non giovani, agili. Flessibili. Bisogna imparare a
muoversi a tempo con il Tempo. Senza ostinarsi nell’imitazione di modelli scaduti. Ma senza
nascondersi. Soprattutto senza nascondersi».
Un terzo della popolazione italiana è composta da ultrasessantenni, hanno davanti decenni di vita
ancora da vivere, non è mai successo prima. È una conquista o una condanna? Perché sia una
conquista (un privilegio, una festa), bisogna liberarsi degli stereotipi, quelle «finte verità mai
verificate, ma stabilizzate dalla ripetizione che ci rendono pavidi e conformisti». Sono le sbarre
della gabbia che imprigiona il terzo e il quarto tempo della nostra carriera di esseri umani. Vanno
divelte, per liberare la forza e l’intelligenza che l’accumularsi di anni, esperienze e consapevolezza
ci hanno regalato. Age Pride è una requisitoria contro l’ageismo, tutto, anche quello introiettato,
di cui spesso non ci rendiamo conto. È un manifesto contro lo stigma che colpisce chi non è piú
giovane («Abbiamo vissuto troppo, sappiamo troppo per essere infilati a forza in una categoria»).
Ma soprattutto è l’invito, ben circostanziato e convincente, a una festa possibile: quella
dell’orgoglio d’aver vissuto, della voglia di continuare il viaggio della vita, considerando ogni età un
Paese Straniero, da attraversare con la curiosità che merita, non la tappa di una via crucis, da
accettare, rassegnati. Attraverso il racconto del proprio conflittuale rapporto con l’età che avanza,
Lidia Ravera rivendica la maestosa allegria celata nella maturità e spiega come il tempo, da nemico
che striscia alle tue spalle aspettando una resa incondizionata, possa trasformarsi in un alleato che
ti consente una libertà imprevista e una vera rivoluzione interiore.
Lidia Ravera è nata a Torino. Giornalista e scrittrice, ha raggiunto la notorietà nel 1976 con il suo
romanzo d’esordio Porci con le ali, manifesto di una generazione e longseller con tre milioni di
copie vendute in quarant’anni (oggi nei Tascabili Bompiani, anche in versione graphic novel). Ha
scritto trenta opere di narrativa (gli ultimi romanzi Piangi pure, Gli scaduti, Il terzo tempo, Avanti,
parla sono nel catalogo Bompiani, come la novella autobiografica Tempo con bambina e il

racconto La somma di due da cui è tratto l’omonimo spettacolo di e con Marina Massironi e
Nicoletta Fabbri, diretto da Elisabetta Ratti). Ha lavorato per il cinema, il teatro e la televisione.

Il 18 luglio ore 21.00 Andrea Vitali presenta: Cosa è mai una firmetta (Garzanti) e Genitori cercasi
(Einaudi) . Partecipa lo storico Matteo Moraglia.
Cosa è mai una firmetta (Garzanti)
Vitali è stato paragonato a Guareschi e Camilleri, ma per i lettori i suoi romanzi sono una gita in famiglia.
Silvia Truzzi, Il Fatto Quotidiano Di stare a Bellano il venticinquenne Augusto Prinivelli, perito industriale, non ne può più. Sogna un’altra vita, sogna la città. Così ha cercato e trovato lavoro a Lecco presso la Bazzi Vinicio-minuterie metalliche. E non è finita. Quando l’anziana zia Tripolina, con cui vive da che è rimasto orfano, dovesse morire, venderà il putrido caseggiato di quattro piani di cui lei è proprietaria, manderà al diavolo quei morti di fame che sono in affitto e tanti saluti. Ma l’Augusto non ha fatto i conti col destino. La mattina di mercoledì 8 febbraio 1956, infatti, irrompe sulla scena Bazzi Birce. È la figlia
di Bazzi Vinicio, il titolare dell’azienda, ed è colpo di fulmine. Corteggiamento, brevissimo; fidanzamento, un amen; nozze. E per il futuro? No, niente figli, piuttosto, il caseggiato… Venderlo? Alt! Un momento. Lo sa l’Augusto cosa ne verrebbe fuori rimettendolo a posto? No? Lo sa lei, la Birce, imbeccata dal padre, che per certe cose ha il fiuto giusto.
E poi non si può stare ad aspettare che la zietta muoia, perché a dispetto di tutto e di tutti pare un tipo coriaceo. Non si potrebbe invece farle mettere una firmetta su un atto di cessione? Cosa sarà mai! Andrebbe tutto a posto in un niente. Oltretutto bisognerebbe arginarla la zietta, perché morta la vicina ha già trovato una nuova affittuaria. È una giovane vedova trasferita da Colico che la notte sembra lamentarsi spesso, forse avrebbe bisogno di un dottore. Sì, ma
di che tipo? In questo Cosa è mai una firmetta, l’estro narrativo di Andrea Vitali sperimenta nuovi percorsi.
L’osservazione del paesaggio umano che abita il suo mondo letterario si fa ancora più tagliente e impietosa. Capace di strappare un sorriso a ogni piega del racconto con le sue fulminanti invenzioni, non risparmia lo scavo tra gli istinti primordiali dei suoi personaggi, fino a metterne a nudo il cinismo che li divora.
Genitori cercasi (Einaudi)
Il padre e la madre di Velarus non sono quel che si dice due tipi amorevoli. Del resto come potrebbero
esserlo dei faccendieri sempre in viaggio, sempre attaccati al telefono, sempre impegnati a comprare e a
vendere. Anche la nascita di un figlio è per loro una semplice transazione. Solo che poi non hanno né il
tempo né la voglia di occuparsene, preferiscono scaricare l’impiccio su uno strampalato tassista e sulla sua altrettanto bizzarra moglie infermiera. Cosí il bambino viene lasciato in custodia un po’ a chi capita:
comincia per lui una lunga teoria di «affidamenti». Tutto questo, però, produce nel piccolo uno strano
fenomeno fisico, qualcosa di davvero eccezionale. Ed ecco che nella testa dei genitori guizza l’idea di
combinare l’ennesimo affare della vita, il piú redditizio. A quel punto, la vendetta di Velarus prende il via.
«Nacqui dentro un ospedale, vidi la luce sporco di sangue e altra robaccia, mi lavarono, mi controllarono,
emisi il primo verso della vita. Però non mi misero tra le braccia di mia madre, come si usa fare con tutti i
neonati. Lei non c’era già piú, era dovuta andare via, aveva fretta. Medici e ostetriche erano avvertiti:
subito dopo il parto qualcun altro doveva prendersi cura di me, perché lei aveva delle cose urgenti da fare, non poteva rinviarle per nessuna ragione al mondo. Mio padre apprese della mia nascita per telefono, era da qualche parte, lontano. Ci volle anche un po’ perché lo rintracciassero».
«Cominciamo dal nome, Velarus. Lo scelse quella scema di mia madre. L’idiota che era mio
padre non si oppose, e cosí fu».

Sullo sfondo della ricca e fin troppo operosa provincia del Nord Italia, la sfrenata
tragicommedia di un ragazzino con una famiglia di disgraziati.”
Andrea Vitali è nato a Bellano nel 1956. Medico di professione, ha esordito nel 1989 con il romanzo Il
procuratore, che si è aggiudicato l’anno seguente il premio Montblanc per il romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra vistalago (premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio Bruno Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti,
costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il premio Bancarella
nel 2006 (La figlia del podestà), il premio Ernest Hemingway. Nel 2008, ha deciso di dedicarsi interamente
alla scrittura. I suoi romanzi sono tutti best seller. Per Einaudi ha pubblicato Documenti, prego (2019), Il
metodo del Dottor Fonseca (2020), Vivida mon amour (2021), Sono mancato all’affetto dei miei cari (2022 e 2023) e Genitori cercasi (2023).
Il 25 luglio ore 21.00 Guido Olimpio presenta La danza delle ombre Spie , agenti e molti segreti ( La
nave di Teseo).
La danza delle ombre
Un libro che si legge come un romanzo internazionale sul mondo delle spie, degli agenti sotto copertura,
dei segreti che (forse) è meglio non conoscere.

“È una sfida con tre regole. La prima: tutto e il contrario di tutto. La seconda: ciò che appare non è sempre
la realtà. La terza: non esistono regole. A giocarla sono ombre, spesso sfuggenti. Professionisti addestrati,
allenati duramente nel fisico e nella mente, consapevoli dei rischi e pronti a prenderli. Sono diventati delle
spie per una scelta netta, inseguendo il gusto dell’avventura, spinti dalla voglia di essere protagonisti e
mostrare agli altri di essere superiori. Per intelligenza e scaltrezza. Poi ci sono gli agenti ‘come noi’. Persone qualsiasi, esistenze normali sconvolte dalla necessità o dal desiderio di cambiare in modo repentino, saltando il fosso della fedeltà. Vogliono guadagnare in fretta, devono uscire da guai personali, cercano rivincite individuali perché si sentono sottovalutati, sono convinti di poter dare di più schierandosi con il nemico. Ma non mancano coloro che, a causa di debolezze o errori, sono stati costretti a passare il guado.
Li hanno ricattati, incastrati, attirati in modo abile fino al punto di non ritorno. Sono alcune delle storie
descritte in questo libro, una galleria di personaggi, di figure misteriose, di casi irrisolti ma anche – se volete

  • di ingenuità, di sfide impossibili, di astuzie maldestre. Non è una storia dello spionaggio, ma il racconto di chi a quest’arte si è dedicato, figure fondamentali sempre, dalla guerra fredda al devastante conflitto in Ucraina, dal quale usciranno vicende che al momento non possiamo prevedere, ma solo immaginare. Storie
    che stanno un gradino sotto e uno sopra la fiction, la fantasia, i gadget di James Bond.” Da uno dei più preparati giornalisti investigativi, un libro che si legge come un romanzo internazionale sul mondo delle spie, degli agenti sotto copertura, dei segreti che (forse) è meglio non conoscere.
    Guido Olimpio è giornalista dal 1979, esperto di terrorismo internazionale, intelligence, Medio Oriente e mondo narcos. Ha esordito alla redazione esteri del Tempo, lavorando in seguito al Corriere della Sera come corrispondente in Israele e inviato per dieci anni negli Stati Uniti. Autore di diversi libri sul qaedismo,
    ha condotto inchieste sugli attentatori suicidi, le attività “coperte” dello spionaggio, il grande crimine, i cartelli messicani e i sommergibili della droga. Appassionato della frontiera e del vecchio West, ha seguito
    sul campo i temi legati alla sicurezza sul confine Usa-Messico, ai traffici e all’immigrazione clandestina. Per La nave di Teseo ha scritto Terrorismi. Atlante mondiale del terrore (2018) e ha firmato la prefazione all’edizione italiana di Triplo gioco. La talpa di al-Qaida infiltrata nella CIA (2019) del premio Pulitzer Joby
    Warrick.
    Appuntamento al 2 settembre ore 18.00 con la grande Festa dedicata alla Cultura della Moda.

Martedì Letterari – stagione estiva
Teatro dell’Opera- Sala Privata
Venerdì 30 giugno ore 21.00
Mario Giordano
Maledette Iene Quelli che fanno i soldi sulle nostre disgrazie (Rizzoli)
Martedì 4 luglio ore 21.00
Carlo Vecce
Il sorriso di Caterina La madre di Leonardo (Giunti)

Martedì 11 luglio ore 21.00
Lidia Ravera
Age Pride Per liberarci dai pregiudizi sull’età (Einaudi)

Martedì 18 luglio ore 21.00
Andrea Vitali
Cosa è mai una firmetta (Garzanti) e
Genitori cercasi (Einaudi)

Martedì 25 luglio ore 21.00
Guido Olimpio
La danza delle ombre Spie , agenti e molti segreti ( La nave di Teseo)

2 settembre ore 18.00 Teatro dell’Opera- Sala Privata
Festival dell’Alta Sartoria ecosostenibile italiana

23 settembre ore 16.00 Teatro dell’Opera
Cerimonia del Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria
Gran Trofei- Premio alla carriera e Editi.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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