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Martedì 11 luglio ore 21.00 nel Teatro del Casinò Lidia Ravera ci parlerà di Age Pride. Per liberarci
dei pregiudizi sull’età. ( Einaudi) . Ingresso libero e gratuito sino ad esaurimento dei posti
disponibili.
“La vita finisce quando tutto si ferma. Come atlete dobbiamo muoverci con lei, imparare il suo
passo, accelerare e rallentare a comando, fletterci e poi spiccare il balzo necessario a non
essere disarcionate. Bisogna restare agili. Non giovani, agili. Flessibili. Bisogna imparare a
muoversi a tempo con il Tempo. Senza ostinarsi nell’imitazione di modelli scaduti. Ma senza
nascondersi. Soprattutto senza nascondersi».
Un terzo della popolazione italiana è composta da ultrasessantenni, hanno davanti decenni di vita
ancora da vivere, non è mai successo prima. È una conquista o una condanna? Perché sia una
conquista (un privilegio, una festa), bisogna liberarsi degli stereotipi, quelle «finte verità mai
verificate, ma stabilizzate dalla ripetizione che ci rendono pavidi e conformisti». Sono le sbarre
della gabbia che imprigiona il terzo e il quarto tempo della nostra carriera di esseri umani. Vanno
divelte, per liberare la forza e l’intelligenza che l’accumularsi di anni, esperienze e consapevolezza
ci hanno regalato. Age Pride è una requisitoria contro l’ageismo, tutto, anche quello introiettato,
di cui spesso non ci rendiamo conto. È un manifesto contro lo stigma che colpisce chi non è piú
giovane («Abbiamo vissuto troppo, sappiamo troppo per essere infilati a forza in una categoria»).
Ma soprattutto è l’invito, ben circostanziato e convincente, a una festa possibile: quella
dell’orgoglio d’aver vissuto, della voglia di continuare il viaggio della vita, considerando ogni età un
Paese Straniero, da attraversare con la curiosità che merita, non la tappa di una via crucis, da
accettare, rassegnati. Attraverso il racconto del proprio conflittuale rapporto con l’età che avanza,
Lidia Ravera rivendica la maestosa allegria celata nella maturità e spiega come il tempo, da nemico
che striscia alle tue spalle aspettando una resa incondizionata, possa trasformarsi in un alleato che
ti consente una libertà imprevista e una vera rivoluzione interiore.
Lidia Ravera è nata a Torino. Giornalista e scrittrice, ha raggiunto la notorietà nel 1976 con il suo
romanzo d’esordio Porci con le ali, manifesto di una generazione e longseller con tre milioni di
copie vendute in quarant’anni (oggi nei Tascabili Bompiani, anche in versione graphic novel). Ha
scritto trenta opere di narrativa (gli ultimi romanzi Piangi pure, Gli scaduti, Il terzo tempo, Avanti,
parla sono nel catalogo Bompiani, come la novella autobiografica Tempo con bambina e il
racconto La somma di due da cui è tratto l’omonimo spettacolo di e con Marina Massironi e
Nicoletta Fabbri, diretto da Elisabetta Ratti). Ha lavorato per il cinema, il teatro e la televisione.
Il 18 luglio ore 21.00 Andrea Vitali presenta: Cosa è mai una firmetta (Garzanti) e Genitori cercasi
(Einaudi) . Partecipa lo storico Matteo Moraglia.