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Il Generale Mario Mori con il col. Giuseppe De Donno ai Martedì Letterari lunedì 29 luglio ore 21.00

DiPaul Polidori

Lug 27, 2024

CIADD NEWS 24... in diretta RADIO e TV

Lunedì 29 luglio ore 21.00 in sala Privata nell’ambito dei Martedì Letterari, ciclo:
“la Cultura della Legalità” il Generale Mario Mori presenta il volume:” M.M nome
in codice Unico.” ( La Nave di Teseo ) Partecipa il col. Giuseppe De Donno . Il
Generale Mario Mori e il colonnello Giuseppe De Donno hanno firmato insieme il
libro :” La verità sul dossier Mafia-Appalti” Storia contributi opposizioni all’indagine
che avrebbe potuto cambiare l’Italia.” (Piemme Edizioni). Ingresso Libero.
“L’ho imparato sulla mia pelle: il mondo non è ingiusta è solo lento” Generale Mario
Mori.
Da un uomo delle istituzioni che le istituzioni stesse hanno provato a infangare, la
verità su sessant’anni di storia italiana, il libro bianco dei misteri della Repubblica.
Il generale Mario Mori ha vissuto la storia dell’Italia degli ultimi quarant’anni in
posizioni chiave: ha conosciuto la violenza del terrorismo e della criminalità
organizzata, gestendo i mesi caldi del sequestro di Aldo Moro e dell’omicidio dalla
Chiesa, ha fondato il Raggruppamento operativo speciale (ROS) dei carabinieri con
cui ha combattuto la mafia in Sicilia, ha condotto l’operazione che ha portato
all’arresto del boss Totò Riina, ha diretto i servizi segreti, ha subito un processo
ventennale da cui è stato, infine, pienamente assolto in Cassazione. Un uomo di
stato finito in una persecuzione giudiziaria e mediatica che ne fanno il “caso
Dreyfus” italiano. Per la prima volta, Mori racconta in prima persona i principali
eventi di questo percorso, espone la sua verità e svela molti segreti italiani: dalle
infiltrazioni nella colonna romana delle BR ai fondi neri del SISDE, dai retroscena
della lotta alla camorra e alla mafia agli intrecci perversi tra criminalità organizzata,
imprenditoria e politica. Prefazione di Giovanni Negri.

Il generale dei Carabinieri Mario Mori, Prefetto della Repubblica, ha fondato e
ricoperto l’incarico di responsabile del Ros, Reparto Operativo Speciale dei
Carabinieri ed è stato Direttore del SISDE, il servizio segreto Civile. Ha operato con il
Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nei nuclei speciali antiterrorismo e condotto con
successo molte operazioni sotto copertura, tra cui la cattura del boss mafioso Totò
Reina.
ll generale Mario Mori e il capitano Giuseppe De Donno sono stati protagonisti in
prima fila nella lotta contro Cosa Nostra, e il loro impegno investigativo ha dato
risultati straordinari. Eppure, sono noti al grande pubblico soprattutto per il
processo sulla presunta “Trattativa Stato-mafia”, concluso con la loro completa e
definitiva assoluzione. Oggi, finalmente, possono raccontare cosa c’è dietro la
persecuzione giudiziaria e mediatica che hanno subito: il “Dossier mafia-appalti”.
Dopo intense indagini l’informativa fu preparata dai carabinieri del ROS guidati da
Mori e De Donno e consegnata nelle mani di Giovanni Falcone, che le attribuì
un’enorme importanza. Ma nella magistratura siciliana ci fu qualcuno che frenò a
più riprese e poi archiviò senza giustificazioni la pista, ancora tutta da percorrere,
che stava svelando il vero volto della mafia. Uno sconvolgente sistema corruttivo
istituzionalizzato che, in tutta Italia, depredava le risorse pubbliche a vantaggio di
selezionate cricche di politici e imprenditori, e di cui Cosa Nostra rappresentava il
braccio armato. Paolo Borsellino credeva che l’inchiesta Mafia-appalti fosse
all’origine della morte di Falcone, ed è molto probabile che anche la strage di via
d’Amelio (con il relativo depistaggio) sia da attribuire al dossier del ROS dei
carabinieri. Antonio Di Pietro ha riconosciuto il suo stretto e inquietante legame con
Mani Pulite. Oggi, finalmente, il pubblico italiano può conoscere la verità su
un’inchiesta che non doveva proseguire, nel racconto documentato e coinvolgente
di due protagonisti che hanno pagato un prezzo altissimo. Attese da anni, le
testimonianze di Mori e De Donno sui fatti dei primi anni Novanta si leggono come
un romanzo poliziesco. E faranno discutere, indignare, tremare: perché è tutto vero.
Giuseppe De Donno
Già colonnello dei Carabinieri e membro di spicco del ROS, in prima linea nella lotta
alla mafia nei primi anni Novanta. Uomini di fiducia di Falcone e Borsellino, a loro si
devono alcuni dei principali successi investigativi nella lotta alla mafia dei primi anni
Novanta, su tutti la cattura di Totò Riina. Insieme lavorarono al “Dossier mafia-

appalti” e insieme hanno subito un processo per la presunta “Trattativa Stato-
mafia”, da cui sono usciti pienamente assolti dopo anni di accuse infondate e assalti
mediatici.
Il 30 luglio alle ore 21.00 nel teatro, nell’ambito del ciclo “Letteratura e Musica”. Il
Tenore Fabio Armiliato presenta l’opera : Una vita in canto ( alchimia della musica
edizioni De Ferrari) . Percorso autobiografico tra didattica misticismo e carriera di un
tenore alla ricerca di se stesso attraverso il canto. Partecipa il soprano Fiorella Di
Luca. Accompagna al piano il Maestro Leonardo Ferretti Gallino.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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