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IN FOTO CASTELGANDOLFO (ROMA)
Capitolo 97
Roma, 7 marzo 1888
“Caro diario, questa sera è stato a cena da me il signor Belmonte. Il signor Belmonte è rimasto meravigliato per la mia casa, con tutto che lui sia abituato al lusso. La cena è stata molto intima ed incantevole. Sai, caro diario; non riuscivo ad abbassare lo sguardo dal signor Belmonte; ero incantata dai suoi occhi penetranti e passionali. Penso di essermi innamorata, ma devo stare attenta; riflettere bene prima di decidere ogni cosa. La serata è stata molto fredda, il tempo è cambiato e piove ancora molto forte. Ad una certa ora, erano le 23:00, arrivò una carrozza a casa mia; era il barone Ferrari. Non mi aspettavo il barone questa sera, sia per l’orario; per il brutto tempo, e poi io volevo rimanere sola con il signor Belmonte per comprendere se lo amo oppure è solo simpatia. Questo è molto strano, il barone Ferrari ha dialogato molto con il signor Belmonte e gli ha chiesto un favore molto importante. Difatti, il barone Ferrari ha incaricato il signor Belmonte di portare una croce d’oro al vescovo che si trova a Castelgandolfo. Siccome domani sarà il compleanno del vescovo; essendo il barone suo grande amico, per il compleanno vuole regalargli una croce d’oro stupenda, da sembrare di far parte dei gioielli di una regina. Il barone dovrà andare ad un matrimonio di un suo cugino domani, e quindi non potrà portarla di persona e per questo ha dato l’incarico d’onore al signor Belmonte, per vari motivi; perché il signor Belmonte adora in modo smisurato l’oro e la chiesa, e poi così conoscerà il vescovo, e che con quella croce al collo il quadro sarà ancora più incantevole ed affascinante. Ora ti saluto caro diario, sono stanca; domani starò a casa da sola, spero di rivedere presto il signor Belmonte dopo che sarà tornato da questa sua spedizione per Castelgandolfo.”