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Capitolo 72
Diario del commissario Emiliano De Luca:
Roma, 15 febbraio 2003
“Caro diario, la confessione con il prete mi ha fatto riflettere davvero molto. Non avrei mai pensato in 20 anni di carriera nella polizia di dover chiedere aiuto ad un prete per risolvere un caso. Io non mi sarei mai sognato di entrare in una chiesa per un tale motivo, perché sino ad ora ci sono solo entrato per battesimi, comunioni, cresime e matrimoni. Per fortuna pochi funerali. Voglio dire che se io non fossi quasi costretto da un dovere morale come ospite ad una cerimonia, non avrei mai deciso di andare in chiesa di mia spontanea iniziativa. Tutto questo mi sembra molto strano, perché mi sento come rinato spiritualmente, essendo io ateo non credevo che potesse succedermi una cosa del genere. Penso di sentirmi molto osservante del cristianesimo ora. Penso di stare per affrontare una forza che vada ogni immaginazione umana, un mostro, una bestia. Ora vado sempre in giro con un crocifisso intorno al collo, e ne tengo uno anche in macchina e ben tre dentro casa, tre ovviamente non è un numero casuale, le tre croci; come per rappresentare in casa mia la crocifissione di Cristo che benedica me e la mia famiglia. Non avrei mai creduto che proprio io avrei mai fatto una cosa del genere. Non mi riconosco più, mio caro diario. Penso che sia bene tutto ciò, ma non perché costretto da qualche forza a credere, ma perché ne sento davvero il bisogno; perché certi eventi non hanno spiegazione né per la scientifica né per i criminologi. Chi si sarebbe mai sognato di aggredire un uomo con ben 550 euro in tasca, per punirlo di essersi fatto credere il diavolo? Solo il diavolo stesso! Potrei sembrare pazzo, ma il prete mi ha fatto capire che sono sano di mente. Io ho paura, per la prima volta in vita mia. Nemmeno mettendo tutti insieme i peggiori criminali che ho arrestato mi fanno paura quanto Satana. Forse questo perché non so chi sia, cosa sia, cosa voglia, perché sia venuto, come è venuto, che intenzioni abbia, cosa devo fare e come posso difendermi; se non con la fede. Il caso D.10 è sempre più interessante e più orribile, perché non credo che Satana abbia fatto tanta strada solo per punire un ragazzo che si crede il diavolo. Questo non può essere così semplice, perché io non conosco i poteri del diavolo, essendo ateo; ma qualcosa mi dice che lui voglia qualcosa di più e devo essere pronto a lottare.”