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IL DIVORATORE DI ANIME – CAPITOLO 20

DiPietro Sciandra

Ago 23, 2016

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Capitolo 20

L’avversario di Fantasma è Klaus, ora passiamo a conoscere la storia di Klaus…

Siamo a Roma, è l’anno 1996, un ragazzo italiano di nome Claudio, 16 anni, studente di ragioneria, è un bravo studente, un esempio di virtù ed un cristiano molto credente, e poi; la cosa particolare era che lui fosse molto orgoglioso di essere cristiano. Difatti Claudio amava far sapere a tutti quanto fosse bello credere in Dio e l’orgoglio dell’essere cristiano lo rendeva così felice da parlare sempre della cristianità. Tuttavia, Claudio diceva che non bisogna vergognarsi all’essere cristiani; perché credere in una fede così meravigliosa, storica, eccezionale, incantevole sotto alcuni punti di vista; perché gli oggetti sacri danno un incanto particolare all’esecuzione di un rito religioso.

Claudio pensava che il cattolicesimo potesse essere una fede totalitaria; difatti Claudio credeva nella fede religiosa come legge di Stato. Claudio pensava comunque di diffondere il cristianesimo come qualcosa di più di una religione. Claudio diceva che la fede cristiana non è solo qualcosa in cui si crede per distinguersi dagli altri, per comodo o per usanza. Claudio credeva nella fede cattolica come ragione di vita; perché pensava che riempiendo la propria anima con lo spirito religioso avrebbe conquistato il paradiso, e poi, si rese conto che credendo in Dio si diventava più forti e si aveva lo spirito pronto a fare qualsiasi cosa. Claudio credeva nelle due vite contemporanee; ovvero la vita del corpo e la vita dello spirito. Claudio si rese conto che essere cristiani è una possibilità di salvezza; perché tutti hanno una vita, ma seguendo Dio diventano due, perché il corpo e lo spirito vivono simultaneamente in modo completamente indipendente l’uno dall’altro. Claudio capì che con l’amore di Dio non si teme nulla, ti fa affrontare qualsiasi cosa con lo spirito di massimo coraggio; perché combattendo per Dio, è come se combattessi con Dio e comunque vadano le cose è sempre una vittoria; perché combattere nel nome di Dio è la ragione delle ragioni. Claudio capì che la cristianità è tanto bella, non bisogna vergognarsi di essere cristiani, anzi bisogna dire apertamente a tutti anche urlando:

Io credo nella fede cristiana cattolica e sono fiero di essere cristiano, non per obbligo, non per convenzione o per uso collettivo né per comodità e né per tradizione italiana, ma per scelta ed orgoglio, perché solo noi cristiani avemmo il grande dono di vedere il Figlio di Dio e di conoscerlo ed averlo tra di noi! Non siamo fieri di seguire la sua parola, perché solo Lui ci dimostrò che con la forza dell’amore si può combattere ogni male e che credere nel Signore non ci faccia temere la morte; perché avendo una vita spirituale la vita da una diventano due, quindi morendo il corpo, lo spirito continua a vivere se sei stato un vero cristiano! Difatti è questa la chiave per aprire la porta dell’immortalità!

Il peccato peggiore per un cristiano è non credere e non conta fare il bene o il male; perché conta la fede nella Chiesa e non i peccati commessi! Perché la Chiesa perdona i cristiani che credono molto nel cristianesimo e riconoscono i loro peccati, l’importante è riconoscere di aver fatto il male e di migliorare! Solo seguendo la parola del Signore si entra nel Regno dei Cieli! Quindi bisogna essere fieri di essere cristiani e dobbiamo sentirci feriti in prima persona quando qualcuno bestemmia Dio in nostra presenza, perché se insulta Dio è come se insultasse te; quindi lui che bestemmia non fa peccato solo perché ha offeso Dio, ma fa peccato due volte perché lui ha offeso ciò in cui credi di più e rappresenta la tua anima, perché chi offende Dio offende i cristiani e chi offende i cristiani offende Dio!

Quindi chi bestemmia è da condannare perché insulta la tua fede anche se lui sia in teoria cristiano, solo in teoria in questa occasione! Chi bestemmia in quel momento anche se potrebbe pensare a Dio nell’ira, in quel momento non è cristiano, perché chi crede non disprezza e poi da ricordarsi che chi bestemmia fa un torto a sé, a chi lo ascolta ed a tutti i cristiani non presenti!

Così potete capire del grave danno che si commette nel pronunciare due parole che feriscono un’intera confessione religiosa; quindi ricordate che chi bestemmia il torto lo fa a Dio ed anche a te, perché chi è cristiano deve sentirsi offeso per ciò che rappresenta lo spirito di ognuno di noi!”

Claudio disse questo e devo dire che molti gli diedero ragione, perché sono cose a cui non si dà molto peso, quando invece sono cose gravi. Claudio era un ragazzo molto generoso ed amava stare con gli altri ed era un vero amico. Una cosa particolare di Claudio era il suo totale disprezzo per il razzismo, e per i nazisti, perché erano tutte cose che non condivideva, perché pensava che Hitler infangò l’orgoglio del cristiano, con tutto che Hitler firmò un accordo con la Chiesa tedesca nel 1938, che rappresentava un accordo di unione e quasi di consacrazione o addirittura di permesso nel combattere una specie di guerra santa. Claudio odiava terribilmente Hitler e gli dispiaceva di non essere nato a quel tempo per avere l’occasione di ucciderlo.

Claudio pensava che ogni religione sia giusta, perché non essendo scienza non c’è nulla da dimostrare, e riguardo la differenza di razza non è un problema, perché si può vivere tutti insieme; anche se Claudio non accettasse tanto i matrimoni tra razze troppo differenti. Claudio giudicava Hitler come un assetato di potere e di conquistatore del mondo, lo reputava un montato con le manie di grandezza e di superbia nel reputare la razza ariana come razza perfetta e le altre inferiori. Claudio disprezzava profondamente Hitler perché nessuna razza è inferiore, perché nessuno sceglie come nascere e dove nascere e non si può condannare a morte chi è diverso da noi. Claudio pensava che Hitler considerasse le altre razze come dei mostri da distruggere; come se le altre razze fossero Chimera ed Hitler si impersonò come Bellerofonte della situazione.

A proposito; nel Mito greco; Chimera era una bestia che distruggeva tutto, Chimera aveva la testa di leone ed il corpo di leone, la coda che era un serpente, una testa di capra sulla schiena. A proposito, un esemplare di Chimera in bronzo fu portato alla luce ad Arezzo (Italia) nel 1552, ma ora si trova nel Museo Archeologico di Firenze (Italia). Si dice che la celebre Chimera bronzea sia un’opera etrusca risalente al 380-360 a.C.

Invece; Bellerofonte era un guerriero greco condannato ad una terribile maledizione (rimanendo quindi in tema ai nostri personaggi), ovvero era maledetto e condannato a soffrire da solo stando lontano dal genere umano. Difatti così non si capisce bene chi sia veramente dei due il mostro, in questo caso Chimera è il mostro e Bellerofonte è l’eroe; ma malgrado tutto Bellerofonte ha sempre qualcosa di un mostro; cioè la sofferenza che lo possiede e che quindi non ha veramente la gioia ed il coraggio dell’eroe; perché il vero eroe non vive nella disperazione, ma nella liberazione. Quindi tralasciando l’aspetto fisico, si possono considerare simili mostro ed eroe?

Lo stesso discorso fatto per Maurizio Belmonte e Simone De Angelis; cioè che il bene ed il male abbiano in comune il sacrificio.

Tornando al nostro Claudio; che per l’appunto considerava Hitler come se si sentisse Bellerofonte e le altre razze come se Hitler le considerasse Chimera della situazione. Quindi, Hitler era un mostro e le razze che Hitler considerava inferiori erano considerate da Hitler stesso un mostro.

Perché tutto ciò?

Forse perché tra storia e leggenda ogni epoca deva per forza avere qualcuno che sacrifichi delle persone e che quindi ci sia qualcuno che faccia il sacrificio a sacrificare delle persone. Purtroppo questo finale si ripete con le guerre; anche se le guerre possano avere dei motivi apparentemente inutili; in realtà nascondono una grande verità, anche se la verità che si proclama è quella più accettabile; quando invece le mire per scatenare una guerra siano in realtà altre che sono segreti di Stato.

Difatti ci sono degli Stati che aspettano l’occasione che scoppi una guerra per avere l’alibi per aggredire uno Stato su cui avessero già delle mire per dimostrare sia il proprio potere che per trarre vantaggio dalla situazione.

Claudio non condivideva le idee dei nazisti e gli piaceva molto avere amici di altre razze e di altre religioni; perché credeva che si potesse sempre imparare da chi è molto diverso da te. Quindi Claudio credeva nell’essere cittadino del mondo e nella fratellanza mondiale.

Tutto ciò; secondo me è molto bello ed un esempio di grande rispetto per gli altri e la soluzione per la pace nel mondo e nel convivere tutti in una grande civiltà mondiale.

Claudio era pronto a battersi con la forza per difendere le sue idee e difatti nella sua scuola era pronto a combattere contro chiunque avesse delle discriminazioni razziali o religiose. Infatti a Claudio capitò di difendere un suo amico musulmano, ci fu una rissa e Claudio si trovò da solo contro tre ragazzi e riuscì a metterli tutti e tre fuori combattimento a suon di pugni e di calci da lasciare senza fiato.

Claudio aveva anche amici ebrei e teneva molto a loro, difatti Claudio si trovò a litigare con due ragazzi che li infastidivano e li offendevano. Claudio che debole non era stese i due ragazzi che creavano fastidi ed offese nei confronti dei suoi amici ebrei senza che avessero fatto nulla.

Claudio capì che combattendo per una giusta causa e per difendere qualcuno non si tema il pericolo e non si temano nemici.

Un giorno Claudio vide uno slavo che voleva pulire il parabrezza ad un tizio in macchina fermo al semaforo. Il tizio si fece pulire il vetro; ma quando lo slavo gli chiese una piccola mancia il tizio si rifiutò e scendendo dalla macchina lo colpì a pugni. Claudio che non poté sopportare la scena intervenne ed attaccò quel tizio afferrandolo e lanciandolo contro la sua stessa macchina, il parabrezza si sporcò di sangue e quel tizio rimase ferito senza capire del perché Claudio si intromise in quella faccenda che non lo riguardasse. Claudio scappò subito dopo con il suo motorino e quel tizio fece lo stesso con la sua macchina, naturalmente in ritardo rispetto a Claudio; per avere il tempo di riprendersi, perché era rimasto tramortito a terra.

Claudio continuò i suoi studi senza altri ostacoli; da quando si sparse la voce nella scuola che ci fosse lui come condottiero non ci furono altre liti per ragioni razziali, perché Claudio diventò temuto da tutti e molti ragazzi ci pensarono due volte se non tre prima di mettersi contro di lui.

L’estate è arrivata, Claudio è stato promosso senza particolari problemi, i suoi genitori decisero di andare tutti e quattro (Claudio ha una sorella di 18 anni che si chiama Marisa) in vacanza in Germania.

Il padre di Claudio era particolarmente attratto dalla Germania; perché lo incuriosiva il fatto di vedere lo Stato che dimostrò un grande potere durante la seconda guerra mondiale. Il padre voleva approfondire degli studi sulla Germania, perché a differenza del figlio gli interessava la Germania ma non i nazisti.

Così, la bella famiglia partì per la Germania; con l’aereo; i paesaggi incantevoli erano in grado di sublimare l’anima e di rendere chiunque felice come se si trovasse in paradiso.

La famiglia visitò varie città: Berlino, Amburgo, Nordhausen, Halle e Dessau. Tutti e quattro della famiglia rimasero felici e soddisfatti per le città tedesche. Il padre di Claudio comprò una divisa da S.S.; in un negozio contiguo ad un museo riguardante la seconda guerra mondiale. Tutti e quattro erano contenti e si divertivano molto.

Purtroppo; all’improvviso, un negro puntò la pistola in faccia al padre di Claudio minacciandolo se non gli avesse dato il portafoglio. Claudio tentò di aiutare il padre, ma quel tizio sparò e il padre cadde a terra perdendo molto sangue. Quel tizio scappò e Claudio tentò di inseguirlo, nel frattempo, nella disperazione la madre di Claudio chiese aiuto, ma l’ambulanza arrivò troppo tardi ed il padre di Claudio era già morto. Claudio riuscì a raggiungere quel tizio negro, ci fu un terribile combattimento mortale tra i due, ma alla fine dopo aver calmato a dovere a suon di calci e pugni il suo nemico, Claudio riuscì a prendere la pistola del tizio e gli sparò. Il tempo di riprendersi dalla terrificante situazione, Claudio si lasciò alle spalle il cadavere di quel criminale ed ignaro della morte del padre tentò di arrivare prima possibile all’ospedale per sapere notizie del padre. Nessuno ebbe il coraggio di dire a Claudio che suo padre fosse morto. Purtroppo lo scoprì nel peggiore dei modi e rimase sconvolto e disgustato.

Claudio disse urlando:

Ecco la mia ricompensa per aver sempre protetto gli altri a rischio della mia vita, io ho sempre aiutato tutti e quando ho avuto bisogno io, ho dovuto fare tutto da solo, sarebbe bastato che intervenissero due persone e quel tizio negro non avrebbe fatto in tempo a sparare e mio padre sarebbe vivo! Mi merito questo per aver difeso chiunque contro il mio interesse? Credevo che la differenza di razza non potesse essere un problema e proprio un negro che io ho sempre difeso uccide mio padre? Io odio il genere umano! Mi pento di aver aiutato i miei amici di altre religioni e di altre razze, cosa ho avuto in cambio? Dolore e distruzione! La mia anima è morta! Non riuscirò mai a darmi pace per la morte di mio padre! Mi vendicherò! Tutto il sangue che ha perso mio padre per la sua morte io lo verserò all’infinito! Da ora in poi la mia sete di sangue non avrà mai fine! Userò la divisa da S.S. che ha comprato mio padre; visto che lui amava molto quella divisa io per rispetto suo e per vendicarlo la indosserò! Solo indossando questa divisa io e te, papà, saremo sempre uniti, tu per me non morirai mai! La mia anima morta da vivo si unisce alla tua anima viva da morto! Io e te saremo da ora in poi due persone in un corpo solo! Ci vendicheremo su tutte le altre razze, comanderemo il mondo, non avrò più amici, ma cercherò degli alleati per fondare, quando torneremo in Italia, un nuovo gruppo di S.S., recluterò tutte le teste rasate sulla faccia della Terra, comanderemo di nuovo! Da ora in poi non mi chiamerò più Claudio, Claudio è morto, io mi chiamo Klaus!”

Sono passati quattro anni dalla morte del padre di Claudio.

Claudio che ora si fa chiamare Klaus, ha fondato un gruppo di skin heads (teste rasate) di cui è il Kaiser (capo). Klaus è diventato ciò che odiava di più nella sua vita, ovvero un nazista. Anche se non ci sono stati morti per mano del gruppo di Klaus, le vittime subivano danni fisici gravi, anche se non permanenti. Klaus decise di chiamare il suo gruppo Vater (padre in tedesco) per ricordo del padre e per rappresentare il suo obiettivo di vendetta. Klaus spiegava ai suoi coetanei che lui considerava i suoi compagni come figli da proteggere e lui si sentiva il padre di tutti loro. I discorsi di Klaus erano agghiaccianti e spettacolari, perché lui voleva sempre dare spiegazioni della guerra che stava combattendo, tutti gli davano ragione, diceva Klaus:

Siamo qui per vendicare il nostro diritto di razza superiore! Noi siamo fatti apposta per comandare! Chi non è con noi è un potenziale nemico o una spia! Il mondo non è ancora effettivamente di nessuno, perché aspettare a prenderselo?

Quindi, figli cari; tutti insieme saremo un tornado devastatore, tremerà la terra dove saremo noi, distruggeremo tutto ciò che sarà contro di noi! Tutti insieme per vincere e vinceremo!”

Le urla dei Vater echeggiavano:

Kaiser! Kaiser!”

Torniamo al torneo; il terzo incontro degli ottavi di finale è tra Fantasma e Klaus. L’incontro si svolge nel salone della casa abbandonata. Fantasma comincia ad attaccare con una serie di calci; Klaus tenta di difendersi, reagisce con dei pugni e poi solleva Fantasma e lo scaraventa al suolo. Fantasma attacca con la sua catena; poi la usa per bloccare le braccia di Klaus, Fantasma colpisce Klaus che non può a sua volta usare le braccia; Klaus cade a terra. Fantasma continua a colpire Klaus a terra, Klaus si alza di scatto ed usa la catena per tenere le braccia unite e si lancia a pugni uniti come un proiettile contro Fantasma. Fantasma vola a terra tramortito. Dopo, Fantasma si alza e sferra dei calci terribili, che poi è difficile vedere i calci di Fantasma, perché sono coperti dal lenzuolo, quindi i calci sono praticamente inevitabili ed imprevedibili. Klaus non si arrende, e continua ad attaccare con dei calci. Fantasma riesce ad evitare alcuni colpi, Klaus si è liberato dalla catena e la usa contro Fantasma.

Fantasma rimane leso dai colpi di catena; Klaus afferra Fantasma e gli effettua uno spacca-cervello. Fantasma si riprende dopo un po’ e con le ultime forze afferra Klaus e prendendolo alle spalle lo afferra e gli esegue una caduta all’indietro. Sono entrambi stremati dalle forze; nessuno vuole cedere; Klaus esegue delle ginocchiate a Fantasma; Fantasma continua a colpire con dei duri calci Klaus. Klaus sfodera una terribile gomitata sulla schiena di Fantasma, Fantasma crolla a terra e non accenna ad alzarsi.

Klaus è il vincitore dell’incontro!

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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