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IL DIVORATORE DI ANIME – capitolo 2

DiPietro Sciandra

Lug 15, 2016

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Capitolo 2

Siamo in Italia; di nuovo a Roma, è l’anno 1988. Sono passati cento anni da quando Simone De Angelis sconfisse “il divoratore di anime”.

Molti la raccontano come leggenda, altri come storia ed altri ancora come favola della buona notte. La cosa importante è che nel corso di questi cento anni la gente non ha dimenticato le gesta di Simone, anche se; tuttavia, moltissimi dicono che sia solo una storia inventata da un romanziere.

Dunque, la nuova storia ha inizio. Se possiamo chiamarla storia o racconto o leggenda o favola. Fate come credete.

Un bambino delle elementari; di nome Riccardo Croce aveva un’esistenza normale, era un bambino educato, tranquillo, non particolarmente vivace. Questo bambino non amava molto parlare con gli altri, preferiva stare sulle sue per via della timidezza, ma comunque amava giocare con gli altri; perché vedeva nel gioco una coesistenza sociale. Purtroppo, questo bambino era molto aggressivo, con tutto che parlasse poco con gli altri, perché si sentiva sempre in dovere di prevalere su chiunque gli desse fastidio. Certe volte, anche mentre giocava con gli altri bambini finiva per far loro del male. Tant’è vero che Riccardo mentre era in classe coi suoi compagni, giocando diede un morso al polpaccio ad una sua compagna, lasciandole un segno che sembrava provocato da una tagliola. Riccardo non capì mai perché lo fece, perché non ne aveva motivo; ma ci pensò e capì che provava un inspiegabile gusto nel fare del male.

Un giorno che il nonno andò a prendere Riccardo a scuola, passò una pattuglia dei carabinieri davanti la scuola. Riccardo non volendo camminare per andare a casa chiese un passaggio ai carabinieri per andare a casa e glielo diedero a lui e suo nonno. Riccardo si sentì strano a trovarsi in una macchina dei carabinieri, ma la sua pigrizia lo aveva sopraffatto e non gli importava più niente. C’era una bambina bionda che si era innamorata di Riccardo. Lei era carina con i capelli corti e occhi celesti, era anche magra, ma non troppo. Riccardo non capì cosa poteva volere da lui quella bambina e quindi la scansava perché gli creava noie. Anche perché Riccardo poteva sentire il bisogno di morderla e per evitare questi rischi anche per il bene di lei preferì evitarla. Si presentò sul pullman una bambina che andò da Riccardo consegnandogli un biglietto. Riccardo lesse:

Ciao sono Maria, ti vuoi mettere con me?

Scrivi sotto si o no!”

Riccardo cominciando ad odiare le femmine per il fastidio che gli creavano mise la croce su no. Maria si meravigliò chiedendogli perché no e lui rispose:

E’ già tanto che non te l’ho strappato!”

Maria ci rimase molto male. Riccardo aveva una grande fortuna senza che potesse capirla, ovvero piaceva alle femmine. Purtroppo; Riccardo non capiva cosa volevano e le considerava pericolose.

E’ estate. Riccardo partì coi suoi genitori e con sua zia che era più grande di lui di pochi anni, per recarsi ad alloggiare alla casa che avevano fuori città. Riccardo e sua zia erano come fratello e sorella, più che come zia e nipote. Riccardo si sentiva al sicuro con lei perché ci stava crescendo insieme. Purtroppo, mentre stava per mettersi a letto Riccardo, sua zia si presentò con un atteggiamento strano e quando vide Riccardo giacere sul letto lei si tolse il reggiseno e si mise sopra di lui strofinandogli i seni in faccia. Riccardo non riuscì a dire niente e si sentì soffocare vedendo la zia come un mostro.

Così Riccardo diventò misogino. Provò grande schifo e disprezzo per tutte le femmine.

Una mattina, andando a scuola; Riccardo vide una sua compagna di classe seduta sul suo banco. Con la grinta di un essere diabolico la spinse facendola volare per terra. Riccardo fu molto soddisfatto per ciò che aveva fatto e gli sembrava una piccola vendetta per dimostrare alle femmine che lui era più forte ed era in grado di far del male a chiunque gli fosse stato d’intralcio.

Riccardo capì che era diverso dagli altri; ciò poteva fargli paura; ma capendo che usando la sua forza contro gli altri in determinate situazioni avrebbe acquistato sempre più potere. Difatti più Riccardo faceva del male agli altri e più voleva farne. Riccardo vedeva nella sua forza un modo per sottomettere tutti al suo volere e pensato questo capì che il suo destino era di conquistare e distruggere il mondo. Riccardo aveva sempre più interesse a fare del male e capì che era diventato il diavolo. Tuttavia fu strana una cosa. Ovvero l’educazione scolastica cambiò con il tempo il modo di pensare di Riccardo. Addirittura proprio Riccardo finì con l’amare Dio. L’interesse per Riccardo sulla religione cristiana diventava sempre più accentuato. Così Riccardo aveva tradito l’inferno e fu maledetto da tutti i demoni; perché non era ammissibile per il regno degli inferi che si cambiasse vita ed andare a servire Dio. Così Riccardo diventato un vero cristiano e servo di Dio sarà perseguitato dai seguaci degli adoratori del male per essere distrutto e patire sofferenze. La cosa particolare non era di essere ucciso; ma di rendergli la vita impossibile e farlo soffrire.

Riccardo amava talmente tanto la cristianità che faceva sempre offerte ai poveri, aiutava chiunque come poteva. Riccardo non solo non era più il diavolo, ovvero il nuovo “divoratore di anime”, ma addirittura combatteva il male e faceva del male a chiunque fosse contro Dio.

Tant’è vero che Riccardo percuoteva tutti i ragazzi che bestemmiavano Dio in sua presenza. Riccardo capì che la sua strada era di difendere la parola di Dio con la forza a tutti i costi. Riccardo, quindi non solo non faceva più del male alle ragazze, ma le aiutava e le difendeva dai ragazzi che creavano loro dei problemi. Certo, adesso in un modo o nell’altro Riccardo aveva sempre nemici e si ritrovava sempre a combattere coi suoi compagni.

Riccardo capì che oramai la sua vita era cambiata e che era diventato un bravo ragazzo al servizio del bene.

Riccardo andava sempre in giro per la scuola con il vangelo e i santini per professare gli insegnamenti che aveva ricevuto dal suo professore di religione e leggendo il vangelo. A proposito la parola vangelo significa “buona notizia”. Oramai trasformatosi da diavolo in angelo Riccardo aveva cambiato sì vita, ma si trovò lo stesso costretto a lottare, adesso per l’altra parte morale.

Riccardo girando per Roma incontrò strani tipi pronti a creargli problemi per fargliela pagare di aver tradito l’inferno. Riccardo subì un’altra trasformazione: avendo conservato i poteri delle tenebre, ovvero, la forza dei diavoli era quella di assorbire l’anima in due modi; per assorbire l’anima dei propri nemici bisognava affrontarli e batterli e con le grandi forze imitatorie diaboliche si sapeva combattere come l’avversario che si aveva sconfitto. L’altro modo per assorbire l’anima era quello usato con le donne. Ovvero, se un diavolo voleva assorbire l’anima di una donna doveva divorargliela con la seduzione e incantarla con la gentilezza.

Riccardo capì che poteva fare solo una cosa, ovvero servire sia il male che il bene. Il vero potere di un diavolo è di saper sedurre le donne e di saper sconfiggere gli uomini.

Riccardo, frequentando oramai le medie, aveva un fratellino a cui voleva molto bene. Riccardo si divertiva molto a scuola coi suoi compagni, anche perché alle medie è diverso dalle elementari perché si diventa ragazzi e si cambia il modo di pensare. Certo, si è anche più scalmanati. Difatti voglio raccontarvi alcune storie.

Nella classe di Riccardo non c’erano dei ragazzi così tranquilli. Era molto bello, perché si rideva tutto il dì imparando tra un rimprovero e l’altro dell’insegnante.

Un giorno un ragazzo portò dei petardi a scuola, gliene cadde uno acceso per terra e scoppiò. Questo ragazzo fu poi sospeso. Sempre nella classe di Riccardo, un giorno un ragazzo con una difficile situazione familiare impazzì. Ovvero, si attaccò con l’insegnante perché pretendeva del Lei. Giustamente l’insegnante, che era una donna non sapeva cosa fare.

Tutti i compagni di classe rimasero ammutoliti guardando quello che stava succedendo. Alla fine quel ragazzo fu sospeso.

Riccardo si creò il suo gruppetto di amici. Purtroppo, Riccardo si stava di nuovo trasformando, perché finché non rinnegava l’inferno a tutti gli effetti la sua vita sarebbe sempre stata tormentata. Riccardo si rese conto che stava sia dalla parte del bene che quella del male.

Un giorno un ragazzo prese una cosa appesa allo zaino di Riccardo. Purtroppo Riccardo se la prese con il ragazzo sbagliato e lo punì spingendolo, che cadde su una sedia e finì per terra come un tappeto arrotolato. Questo ragazzo si volle vendicare, ma grazie ad in intervento dell’accompagnatrice sul pullman un nuovo scontro fu evitato.

Riccardo stava a scuola ed andando al bagno volle provare un calcio a due fasi, provando già una forte passione per le arti marziali, facendo finta di colpire la porta. Purtroppo la colpì sul serio e la sfondò. Un professore gli disse di ripagarla, ma Riccardo si salvò. Riccardo cercava sempre dei confronti con gli altri, che gli sembravano la fonte della vita. Riccardo cominciò ad isolarsi dai compagni di classe perché non ne nutriva alcun interesse.

Riccardo arriva alle superiori. Purtroppo qui c’è una delusione per Riccardo, ovvero una ragazza che non era interessata a lui.

Riccardo continuando ad essere un buon cristiano si rese conto di una cosa. Ovvero, Riccardo amava talmente tanto Dio da mettersi a piangere vedendo Cristo soffrire sulla croce. Allora Riccardo rinnegò Dio per tutte le pene che gli stava facendo provare, perché si rese conto che ad amare troppo qualcosa si soffre tantissimo, perché più ami qualcuno e più soffri a vederlo quando sta male. Per questo Riccardo rinnegò Cristo, perché essendo stato suo seguace ed adoratore; sapendo che aveva sofferto tanto sulla croce e per questo piangeva talmente tanta era la sua sensibilità, decise di ritornare ad essere il diavolo che era e che Riccardo non lo voleva più Dio. Riccardo si rese conto che stranamente odiava l’oro. Certo non è cosa da tutti. Non riusciva a darsene una ragione, e gli faceva talmente paura che se si metteva una catena d’oro addosso si sentiva incatenato e prigioniero.

Non dimentichiamo che l’oro è il colore della chiesa e dimostrazione della sua potenza, e di conseguenza rinnegando Cristo si odia l’oro.

E’ estate. Riccardo stando in vacanza in una località si reca a prendere un po’ d’acqua ad una fontana. Improvvisamente, un grosso cane lo tormenta con intenzioni aggressive. Riccardo non riuscendo a muoversi crolla nel panico più profondo. Per fortuna il padrone richiama il suo cane senza che Riccardo capì che da quel giorno la sua vita sarebbe cambiata, vivendo nel panico e nella paura di essere sbranato da un cane. La forte paura sconvolse talmente tanto il povero Riccardo da sudare freddo ed essere pietrificato come se rimanesse fulminato guardando Medusa alla vista di un cane. Così Riccardo scoprì che a parte l’oro aveva un altro punto vulnerabile, la paura per i cani.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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