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IL DIVORATORE DI ANIME – Capitolo 187

DiPietro Sciandra

Nov 11, 2017

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Capitolo 187

Don Francesco e Matteo sono di nuovo vittoriosi anche se gravemente feriti. Purtroppo questo non è l’unico problema, perché dei Vater hanno visto i cadaveri nelle stanze e quindi ora c’è l’allarme per la cattura dei responsabili. I Vater ora daranno la caccia mortale ai responsabili della morte dei Sin Alma. Sentendo situazione di allarme. Don Francesco e Matteo devono fare entrare dalle finestre di nascosto i 7 Cavalieri Rossi che erano nascosti intorno alla casa. Don Francesco e Matteo sarebbero morti se entrambi venissero trovati dai Vater. I 7 Cavalieri Rossi entrano nella casa di Riccardo Croce di nascosto arrampicandosi per le finestre. I 7 Cavalieri Rossi devono occuparsi dei Vater, invece don Francesco e Matteo di chi? Purtroppo ora noi lo stiamo scoprendo. Già perché ecco arrivare Mummia e Klaus che quest’ultimo è il capo dei suoi Vater. Mummia aveva portato qui il commissario De Luca, quindi il commissario potrebbe non essere molto lontano dal punto in cui ora ci sono don Francesco e Matteo. Matteo contro Mummia. Don Francesco contro Klaus. Ultimo piano della casa di Riccardo Croce. Mummia è veramente grosso. Klaus che è vestito da nazista, ma molto agile e soprattutto veloce. Klaus aveva dato ordine di controllare tutte le uscite ai suoi Vater. Intanto che in altre stanze della casa di Riccardo Croce si scontrano i Vater di Klaus contro i 7 Cavalieri Rossi. Si combatte ovunque nella casa di Riccardo Croce. Intanto che i 7 Cavalieri Rossi tengano occupati in combattimenti i Vater di Klaus; don Francesco deve affrontare Klaus e Matteo deve affrontare Mummia. Matteo dice a Mummia:

Ci si rivede, eh? Tu rapisti il commissario! Io ho il diario di Riccardo Croce per riscattarlo! Perciò lasciami passare e levati di mezzo!”

Mummia dice a Matteo:

Io ti leverò di mezzo da morto e poi io prenderò il diario che tu hai rubato per la seconda volta al mio maestro e poi io consegnerò il diario di Riccardo Croce a Riccardo Croce, così lui mi darà anche una ricompensa!”

Matteo:

Io ti distruggerò! Anche se tu sei più grosso di me io non ti temo!”

Intanto, don Francesco è di fronte a Klaus. Don Francesco dice a Klaus:

Tu pensi che facendo il nazista, tu miglioreresti il mondo?”

Klaus dice a don Francesco:

Il mondo non va migliorato! La tecnologia migliora il mondo, ma bisogna comunque sempre saperla usare! Invece il mondo non va migliorato ma conquistato! Se le cose sono di tutti come se esse non fossero di nessuno! Il mondo è abitato da tutti, ma non per questo il mondo è di tutti!”

Don Francesco dice a Klaus:

Dimmi, dove si trova il commissario?”

Klaus dice a don Francesco:

Io non ti dico niente! Lui morirà come te e il tuo amico che sta affrontando Mummia!”

Don Francesco dice a Klaus:

Questo è da vedere! Combatti!”

Klaus attacca velocemente don Francesco con pugni e calci. Intanto Mummia afferra e stritola Matteo. Mummia è fortissimo, troppo forte per Matteo e troppo grosso per Matteo. Qui non esistono regole di peso e quindi di avversari. Matteo è in seria difficolta contro le terribili mosse di Mummia. Don Francesco è troppo lento rispetto alle terribili mosse e prese di Klaus. Intanto in altre stanze della casa di Riccardo Croce, 3 Cavalieri Rossi sono morti nei terribili scontri contro i Vater di Klaus. Ci sono solamente 4 Cavalieri Rossi che sono riusciti a sopravvivere uccidendo i Vater di Klaus. La situazione è veramente critica. Anche perché se Klaus sconfigge don Francesco e Mummia sconfigge Matteo, il commissario morirebbe comunque, Matteo e don Francesco anche morirebbero combattendo e se anche i 4 Cavalieri Rossi rimasti ancora vivi muoiono, il segreto custodito dai Cavalieri Rossi su l’ubicazione del Santo Graal comunque andrebbe perso per sempre. Tutto oggi si deve decidere. Intanto la pioggia è cessata. Il sole ricomincia a riapparire tra le nuvole. Matteo viene massacrato da Mummia, ma Matteo non può arrendersi. Don Francesco sta per essere sconfitto da Klaus. Tutto sembra deciso, oramai. Il male ha vinto per sempre. Ma per parlare di vittoria è troppo presto, gli uomini del sacro tridente non possono arrendersi. Il papa Giovanni Paolo II ha creduto in loro. Non succede a tutti che il papa ti dia una fiducia del genere. Salvare il mondo dal male. Al di sopra di ogni legge, di ogni crimine, di ogni atto eroico. Oramai, prossimi alla sconfitta sia don Francesco contro Klaus e Matteo contro Mummia. Don Francesco e Matteo devono farsi venire qualche idea che potrebbe decidere la loro sopravvivenza o la loro morte. Matteo dice a Mummia, oramai Matteo è alla mercé di Mummia:

Io non potevo vincere contro un essere grosso come un armadio!”

Mummia dice a Matteo:

Io odio i posti chiusi e piccoli! Io non entro neppure più in ascensore, né nella cabina della doccia!”

Matteo dicendo la parola “armadio” ha avuto una grande idea per salvarsi la vita, essendo prossimo alla morte per mano di Mummia. Matteo prende la sua frusta dal sacco. Matteo afferra con la frusta l’armadio che è presente in quella stanza. L’armadio afferrato dalla frusta di Matteo comincia ad oscillare. L’armadio cade addosso a Mummia. Mummia viene schiacciato dall’armadio. Prima che Mummia si riprenda, Matteo fa una cosa che di certo Mummia non si aspettava; ovvero Mummia ha paura dei posti chiusi e piccoli; già perché Mummia diventò ciò che egli è per una trappola ancora attiva in una piramide in Egitto durante una sua ricerca per degli studi archeologici che fece finire intrappolato Mummia in un antico sarcofago che lo tenne rinchiuso per una settimana. Con un immenso sforzo, Matteo rinchiuse Mummia nell’armadio e poi Matteo legò le impugnature degli sportelli dell’armadio per rinchiudere Mummia nell’armadio senza dargli possibilità di uscire. Mummia è intrappolato nell’armadio che gli era stato buttato addosso da Matteo dopo averlo trascinato ed afferrato con la sua frusta. Mummia comincia ad impazzire stando nell’armadio ed urlando come un animale che è stato intrappolato. A questo punto, Matteo che vede Mummia terrorizzato ed immobile dentro l’armadio, Matteo che dopo aver aperto l’armadio, Matteo infilza Mummia con la daga. Mummia muore infilzato dalla daga di Matteo, stando dentro l’armadio. Nel frattempo, don Francesco non ha concluso il suo combattimento contro Klaus. Klaus è prossimo ad uccidere don Francesco. Don Francesco dice a Klaus:

Tuo padre non sarebbe contento di te sapendoti un assassino!”

Klaus si ferma di colpo. La frase pronunciata da don Francesco blocca Klaus che stava per uccidere don Francesco. Ovviamente don Francesco ha solo ragionato da prete, senza sapere minimamente la storia di Klaus. Klaus si è reso conto della propria coscienza tramite la frase dettagli da don Francesco. Il padre di Klaus fu ucciso in Germania da un negro che voleva rapinarlo. Klaus che arrivò troppo tardi per salvare suo padre che fu ucciso da uno sparo di pistola. I Vater di Klaus si chiamano appunto “padre” in tedesco, perché Klaus che si chiamava Claudio voleva ricompensare la mancanza di suo padre avendo tanti nazisti al suo servizio chiamandoli col nome di padre in tedesco come per avere la sensazione di avere tanti padri intorno a sé che lo proteggessero e che lui dovesse sentirsi in obbligo di comandarli per proteggerli per vendicarsi della sua guerra personale contro uomini di altre razze e di altre religioni. Quindi, per questo Klaus si placò di colpo sentendosi dire da don Francesco che è completamente all’oscuro della storia di Klaus. Il padre di Klaus non avrebbe mai voluto un figlio assassino. Il padre di Klaus è il punto debole di Klaus. Don Francesco urla a Klaus facendolo sentire in colpa:

Tu non vali niente! Tuo padre ti odierebbe! Tuo padre non ti vorrebbe nemmeno più come figlio! Dove si trova tuo padre?”

Completamente infuriato e fuori controllo, Klaus urla a don Francesco:

Mio padre è morto! Mio padre è stato ucciso da un negro! Fine che pure tu farai tra poco!”

Completamente fuori controllo dalla rabbia, don Francesco sfrutta la perdita di controllo di Klaus in proprio favore. Don Francesco dice a Klaus:

Il colore della pelle non ci rende inferiori o superiori! La nostra intelligenza ci rende superiori o inferiori! Nessuna religione è né superiore né inferiore ad altre religioni!”

Klaus dice a don Francesco:

La forza ci rende superiori ad altri uomini! Io sono più forte di te e io ti sto per uccidere!”

Don Francesco dice a Klaus:

Noi siamo come delle bottiglie di vari colori che i colori ci rendono diversi, ma il contenuto di noi è sempre lo stesso! Non conta il tuo colore della pelle, ma il tuo contenuto! E tu dentro sei veramente pessimo; la tua anima è veramente nera!”

Klaus si ferma. Klaus odia questo riferimento alla propria anima nera, perché un negro uccise suo padre e quindi all’idea di avere l’anima dello stesso colore dell’assassino di suo padre gli fa perdere il controllo totalmente. Don Francesco ha una idea geniale, capendo l’odio di Klaus per il colore nero e perdendo completamente il controllo su se stesso. Don Francesco si sporca le mani di nero, strofinando le proprie mani all’interno del camino presente in quella stanza sulla sua base interna che è sporca di legna bruciata. Don Francesco che ha le mani sporche di nero della legna bruciata, don Francesco strofina le mani sul volto di Klaus. Don Francesco afferra Klaus e gli dice:

Guardati allo specchio! Ora tu sei nero! Uno con la faccia nera è sporco e fa schifo! Tu sei orrendo!”

Klaus che perde il controllo di sé, Klaus per il disprezzo non pensa nemmeno di pulirsi; ma Klaus credendosi il volto uguale a quello dell’assassino di suo padre, Klaus si crede l’assassino di suo padre e Klaus si vede come le persone che lui ha sempre odiato. Klaus vedendosi allo specchio sporco di nero sul volto, Klaus completamente fuori controllo di sé; Klaus fa una cosa che don Francesco non poteva di certo prevedere. Klaus guardandosi allo specchio con la faccia nera, Klaus si butta dalla finestra morendo. Tutti i 16 Sin Alma che parteciparono al torneo di combattimento di Riccardo Croce alla casa abbandonata sono morti. Ora bisogna cercare la stanza in cui è tenuto prigioniero il commissario Emiliano De Luca.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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