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Capitolo 171
LA RICERCA DI MATTEO
Matteo De Angelis; figlio di Paolo, discendente di Simone De Angelis ora sa tutto su ciò che sta accadendo a Roma e dopo le dovute ricerche e fonti di informazioni sa che deve cercare altre informazioni e documenti per individuare, scoprire il covo e gli alleati del nuovo Divoratore di Anime…
Matteo comincia a chiedere informazioni per Roma, ma sembra che nessuno sappia nulla. La gente romana non crede che ci sia qualcuno a capo di un simile schiamazzo. Si crede che siano troppe le persone per essere comandate da un solo uomo. La gente è scettica in riguardo ad una organizzazione parastatale. Perché deformare un mondo per ricrearne un altro? Infondo cosa manca? Giustizia? Oppure perché comandano politici che non meritano di governare? Leggi poco punitive? Oppure c’è qualcosa che per ora non è risaputa?
Matteo cominciando le sue ricerche di giorno e finendole di notte non risolve nulla. Nessuno sa dare indicazioni plausibili né utili.
Ci sono uomini mascherati che di notte terrorizzano e mettono a soqquadro la città santa. Non dimentichiamo che persino il papa Giovanni Paolo II ha incaricato don Francesco per indagare e possibilmente risolvere il finimondo. Non dimentichiamo che anche l’ateo riconvertito alla fede; il commissario Emiliano De Luca avendo arrestato tantissime persone non è riuscito a catturare chi è dietro l’organizzazione del terrore.
Matteo De Angelis, Emiliano De Luca e don Francesco riusciranno ad incontrarsi e formare il sacro tridente, oppure Roma, e poi il mondo intero soccomberà ai Sin Alma?
I Sin Alma che sono a dir poco una minoranza mondiale che si espanderà perché il mondo non sarà mai senza violenza e l’incalcolabile errore di voler togliere la pena di morte nel mondo non risolverà la situazione; anzi permetterà più potere ai criminali che potranno uccidere senza poter essere uccisi, quindi l’omicidio diverrà quasi legale perché non punito come omicidio. La vita non ha veramente valore politico se chi uccide non viene ucciso, perché la vita di un assassino diviene di conseguenza superiore di chi è stato assassinato. La gravità di un atto si comprende solo con la dovuta punizione.
Perché i Sin Alma vogliono diffondere terrore? Forse non potendo cambiare la propria realtà vogliono cambiare quella degli altri.
I giorni passano e Matteo continua le sue ricerche. Nessuno gli sa dare le informazioni che cerca e la gente ha paura.
Un giorno però cominciano ad accadere strani eventi; ovvero di giorno Matteo chiede informazioni agli uomini che di notte si mascherano.
Difatti succede che di giorno Matteo parla cordialmente agli uomini di Riccardo Croce.
Difatti di notte Matteo combatte contro Uomo Serpente, Uomo Bisonte e Uomo Toro.
Matteo scopre di essersi messo sulla strada giusta, anche se sbagliata perché troppo pericolosa. Matteo si è trovato ad avere un ruolo nel mondo non scelto da lui, ma definito dal fato. Di giorno Matteo parla con gli abitanti di Roma e di notte sfuriano i più massacranti combattimenti mai visti con i seguaci di Croce. La strada per arrivare a Riccardo è molto, molto lunga…
Matteo affronta Uomo Serpente. Matteo:
“Chi diavolo sei?”
Uomo Serpente:
“Non vedi, hai un uomo serpente davanti a te e non è carnevale!”
Matteo:
“Non ho voglia di scherzare, cosa vuoi?”
Uomo Serpente:
“Dipende cosa vuoi tu?”
Matteo:
“Mi stai stancando levati o dovremo batterci!”
Uomo Serpente:
“Così sia!!”
Uomo Serpente con uno scatto da rettile si precipita su Matteo che tenta di difendersi. Matteo non riesce a credere ai suoi occhi, un’agilità che non sembra essere umana, come un contorsionista. Matteo sembra spacciato.
Uomo Serpente lo tiene in pugno. Uomo Serpente:
“Vuoi morire o supplicarmi di lasciarti andare?”
Matteo:
“Non voglio morire, non so nemmeno perché combattiamo?”
Uomo Serpente:
“Perché tu cerchi lui!”
Matteo:
“Chi?”
Uomo Serpente:
“Se vuoi vivere, abbandona le tue indagini!”
Detto questo Uomo Serpente libera Matteo e fugge come una gazzella inseguita da un leone.
Matteo era riuscito a sopravvivere malgrado avesse perso il combattimento.
Ora Matteo sapeva che avesse a che fare con tipi più pericolosi di quanto immaginasse.
Una notte che comincia tranquilla come tante altre. Matteo si accorge che le sue indagini sono più proficue di notte che di giorno anche se ora sa che potrebbe rischiare la vita. Matteo ha un grande coraggio ma è troppo inesperto, avventato ed incosciente.
Matteo incappa in Uomo Bisonte accompagnato da Uomo Toro. Uomo Bisonte batte Matteo con una facilità impressionante. Uomo Bisonte è troppo forte per lui. Matteo dice:
“Chi o cosa siete?”
Uomo Bisonte:
“Uomo Bisonte, e di te rimarrà solo la carta d’identità!”
Uomo Bisonte riprende:
“Fosse stato per lui nemmeno quella oltre il tuo volto!”
Matteo:
“Ma che diavolo dici?”
Matteo sviene per i forti colpi ricevuti e viene soccorso. La notizia del combattimento di Matteo con un uomo mascherato si diffonde nell’ospedale e viene informata la polizia. La notizia che più si diffonde è quel dettaglio della carta d’identità. Matteo è in ospedale mentre riposa. Un colpo alla porta. Matteo:
“Avanti!”
Compare al cospetto di Matteo De Angelis il commissario De Luca. I due si guardano per alcuni secondi senza parlarsi; Matteo è sorpreso. Il commissario non crede ai suoi occhi, perché egli pensava che nemmeno fosse potuto esistere un ragazzo così giovane con il coraggio di affrontare un uomo così losco e forte. Il commissario:
“Così tu sei Matteo De Angelis? Esatto?”
Matteo:
“Si, signore!…Ma Lei chi è?”
Il commissario:
“Hai fatto notizia senza volerlo e sei su tutti i giornali! Nessuno riesce a credere che oggi uomini mascherati, pur non essendo carnevale; essi si mascherino di notte per terrorizzare la gente!”
Matteo:
“Lei è qui solo per questo? Perché ho visto persone che nessuno riesce a vedere?”
Il commissario:
“Anche, ma nella tua testimonianza c’è di più di quello che pensi! Ho sentito che l’aggressore non solo fosse forte e mascherato, ma che ti avesse parlato di una carta d’identità, è esatto?”
Matteo:
“…Come lo sa?”
Il commissario:
“So quello che scrivono sui giornali e tu l’hai fatto riportare!”
Matteo:
“Cosa vuole da me? Non vede come sono ridotto?”
Il commissario:
“Io sono qui per aiutarti, sono il commissario Emiliano De Luca; che altro sai?”
Matteo:
“Quel mostro mascherato mi ha detto che non sarebbe rimasto nulla di me; e parlando non so di chi mi ha detto che lui non mi avrebbe lasciato né volto né carta d’identità!”
Il commissario:
“Molto interessante…Questo significa che quei due sono collegati! Quello è che stavo cercando!”
Matteo:
“Cosa? Non capisco!”
Il commissario:
“Le mie ricerche sono state premiate! Stiamo cercando un pazzo che sbrana le persone divorando loro il volto e poi distrugge i loro documenti senza prendere i loro soldi! Strano, vero?”
Matteo:
“Chi è stato trovato senza volto né documenti?”
Il commissario:
“Un certo Alvaro Raimondi, che risulta che si credesse la reincarnazione di Satana; così ho letto su una rivista di cronaca, poi per questo fu ucciso!”
Matteo:
“Non posso crederci?! Stiamo cercando la stessa persona!”
Il commissario:
“Cosa vuoi dire? Parla ragazzo!! Parlaa!!”
Gridò irritandosi il commissario. Matteo:
“Prima che il mio antenato Simone De Angelis uccise il demonio, ovvero un tale Maurizio Belmonte; quest’ultimo disse:
“Anche se mi uccidi prima o poi rinascerà un altro come me ed io mi vendicherò!”
Riprende Matteo:
“Mio padre mi ha mostrato un diario che prova che il demonio sia esistito veramente e che fu sconfitto da un mio antenato nel 1888! Io sto cercando il discendente del tizio sconfitto dal mio antenato e riportare la pace!”
Il commissario:
“Come puoi sapere chi sia egli? Dove si trova egli e come è fatto?…Poi come puoi essere sicuro che sia lui?”
Matteo:
“La maledizione che grava sulla mia famiglia, non essendo accaduto ancora il suo ritorno, egli potrebbe essere proprio ora in giro!”
Il commissario:
“Che maledizione? Come si può credere ai nostri giorni in una sciocca superstizione? Non capisco, non credo a queste cose!”
Matteo:
“Ho fatto delle ricerche e degli studi molto approfonditi! Non esiste nulla del genere di peggio!”
Il commissario:
“Sei impazzito?”
Matteo:
“Il figlio del diavolo; in realtà il nome deriva dal greco antico “el drac”=lo sguardo!”
Il commissario:
“Stai cercando di dirmi che…el drac…sia Dracula?”
Matteo:
“Non esiste Dracula; ma il Divoratore di Anime si!”
Il commissario:
“Il Divoratore di Anime!? Come mi ha detto don Francesco!! Questo non è possibile?!”
Matteo:
“I sogni sono dei messaggi incomprensibili per la maggior parte delle volte! Spesso essi sono dei segnali sul nostro destino; ma non non li comprendiamo!”
Il commissario:
“Stai cercando di dirmi che Dracula è solo fantasia ma non l’esistenza del demonio?”
Matteo:
“Proprio così! Il demonio non è né un vampiro né un licantropo né altri mostri di pura fantasia! I mostri sono inventati ma non il loro concetto! Dracula esisteva solo nella mente di Bram Stoker!”
Il commissario:
“Stai cercando di dire che Dracula è un mostro inventato ma non è inventato il concetto dell’esistenza del diavolo?”
Matteo:
“Si, signore! Ciò è che noi dovremo combattere!”
Il commissario:
“Bram Stoker involontariamente ci ha lasciato un segnale tramite il suo incubo romanzato a credenze sui vampiri! Senza volerlo si era avvicinato alla realtà; come tu giustamente hai notato non era il concetto solo di Dracula, diavolo o figlio del diavolo o l’impalatore Vlad Tepes! Il segreto stava nel “el drac”; ma che significa “lo sguardo” il modo di guardare del diavolo?”
Matteo:
“Si, esso significa lo sguardo del serpente, ovvero il modo peggiore per guardare un uomo oppure una donna! Lo sguardo del desiderio, del volere qualcuno o qualcosa anche se proibita! Il peccato è il diavolo e il diavolo è fonte di ogni peccato!”
Il commissario:
“Dobbiamo esaminare tutte le documentazioni che possiamo trovare su miti, leggende e demoni! La persona più adatta è il mio più fedele amico ed anche mia guida spirituale, don Francesco!”
Riprende il commissario:
“Prima devi farmi vedere quel diario quanto prima possibile!”
Matteo informa il padre della situazione e così Paolo De Angelis consegna il diario nelle mani del commissario Emiliano De Luca che quest’ultimo comincia a leggere…
Dopo la convalescenza di Matteo; quest’ultimo ed il commissario De Luca si recano alla Santa Sede dove don Francesco sta tenendo una riunione piuttosto segreta. Un colpo alla porta. Il cardinale:
“Parola d’ordine!”
Matteo preoccupato è convinto che il commissario non la sappia. In realtà don Francesco aveva previsto che prima o poi il commissario si sarebbe fatto vivo e che lo fosse andato a cercare e così gli aveva dato la parola d’ordine:
RI.SE.VA. (riunione segreta vaticana).
Si stava tenendo una riunione che spettava solo ai chierici di maggior responsabilità e di maggior competenza. Per il commissario era un immenso onore partecipare ad una riunione segreta in Vaticano; con tutto che prima lui odiasse la Chiesa e fosse addirittura ateo. Matteo invece non riusciva ancora a capacitarsi dove veramente si trovasse, perché egli non capiva la ragione di così tanti segreti nel Vaticano.
Dopo i convenevoli ed essersi seduti, don Francesco presenta i due ospiti agli altri presenti:
“Questo è il commissario Emiliano De Luca; mio fedelissimo amico e grande uomo di legge!”
Il commissario:
“Piacere, questo giovane è Matteo De Angelis!”
Il cardinale:
“Che significa tutto ciò? Perché siete qui?”
Don Francesco:
“Insieme a me, questi due formano il sacro tridente!”
Tutti sorpresi ed increduli scuotono la testa come se don Francesco fosse un bestemmiatore. Tutti chiedono:
“Come sarebbe a dire? Di che parli tu?”
Ovviamente nessuno sa, perché questa era stata un’idea di Giovanni Paolo II e loro non erano stati avvisati tale era la segretezza della missione. Un colpo alla porta. Si sente:
“RI.SE.VA.!”
Entra il papa. Tutti in ginocchio a portare omaggi e sottomissione al pontefice. Il papa slavo entra con la sua solita aria spettrale come se andasse in giro senza una meta. Il papa mostra i suoi soliti sintomi di malattia che lo rendono un uomo spettrale, con tutto che egli sia il massimo pontefice, il vice di Cristo. Il papa sembra un fantasma a dir poco buono, ma pur sempre un fantasma. A primo impatto ci si potrebbe chiedere:
“Lo vedo solo io, o possono vederlo tutti?”
Un’altra domanda che ci si potrebbe chiedere:
“Come può essere vivo un uomo in simili condizioni?”
Tutte queste domande anomale potrebbero far pensare se il pontefice sia lui o no, è morto e continua a vivere?
Tutto questo è veramente la prova che il male non guarda in faccia nessuno e come ci si può meravigliare che esistano preti pedofili, preti stupratori e preti che rompono il voto di castità con le prostitute?
Un uomo è prima di tutto un uomo e quindi come dicono i protestanti la razza umana è caduta quindi sempre soggetta a fare il male ed anche a subire il male ed i mali naturali non voluti. La frase che ha veramente meno senso è:
“Se veramente esiste Dio come può permettere che regni la fame, la violenza, le guerre, le ingiustizie, la corruzione, gli uragani, i terremoti, le alluvioni e le eruzioni di vulcani?”
Tutto ciò non ha alcun significato; perché Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza e non il mondo a sua immagine. L’uomo organizza il proprio spazio, che quando è organizzato rispetto all’ambiente naturale è detto territorio. L’uomo deve raggiungere delle mete per meritare di andare da Dio, altrimenti che differenza farebbe la salvezza?
Un Sin Alma non può andare da Dio se non viene recuperato e ricondotto da un agente estraneo. Ovvero l’agente estraneo è un esorcista al contrario. Si avete letto bene; l’esorcista deve liberare uno spirito, un demone che occupa un corpo che non è il suo. Invece al contrario è ridare l’anima a chi non ce l’ha più. Sembra facile?
Difatti in questa storia il pontefice ingaggia don Francesco che ebbe un lungo passato da esorcista per permettergli di fare il contrario e quindi dargli l’autorizzazione.
Tornando al Vaticano…
Dopo che il papa ha spiegato il suo piano ai suoi più fedeli servitori; don Francesco, il commissario Emiliano De Luca e Matteo De Angelis si incamminano alla ricerca per scoprire l’identità, scovare e distruggere il Divoratore di Anime ed il suo regno dei Sin Alma. Il sacro tridente è stato appena forgiato dal “fabbro” Giovanni Paolo II…
Lasciatosi il Vaticano alle spalle, don Francesco, il commissario Emiliano De Luca e Matteo De Angelis si documentano su tutte le informazioni a loro disposizione e cercano di trovarne sempre di più. Da non sottovalutare l’esistenza dei tre loro diari; quello di don Francesco, quello di Emiliano De Luca che messi assieme a quello di Belmonte in possesso di Matteo De Angelis e da non dimenticare la ricerca fatta sull’esistenza del diario della marchesa Luisa Ducati; il sacro tridente da ora i tre si chiamano così; essi indagano e scoprono che Luisa Ducati, Maurizio Belmonte ed il barone Ferrari si conoscevano e quindi probabilmente il barone Ferrari aveva ucciso la marchesa e quindi un potenziale spirito di vendetta diede origine al Divoratore di Anime e quindi il discendente di quest’ultimo se conoscesse questa storia potrebbe distruggere il discendente del barone Ferrari.