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Capitolo 163
Tratto dal diario di don Francesco:
Città del Vaticano, 28 maggio 2003
“Sono stato al Vaticano oggi. Dovevo portare il mio rapporto al papa sulle mie indagini. Per ora non ho scoperto granché. Il papa mi ha detto che per sconfiggere il male bisogna essere in tre. Il sacro tridente. Difatti ho dato questo nome al commissario De Luca e gli è piaciuto molto. Difatti ho analizzato con il papa un fatto molto importante; ovvero considerare se questo tizio teme il potere della Chiesa. Il papa crede che i miei esorcismi siano poca cosa rispetto al mio oscuro nemico. Scacciare i demoni è solo l’inizio. I demoni sono solo di passaggio; invece chi li comanda è il vero pericolo, perché ciò che scaccia i demoni non colpisce Lui. Lui è indistruttibile, perché il papa mi ha detto che non è il corpo che rende immortale il diavolo; ma il suo spirito demoniaco. Lo spirito demoniaco esiste, ed in casi particolari prende forma e si scatena. Sconfiggere l’uomo non significa sconfiggere lo spirito; perché lo spirito è immortale e ritornerà. Nessuna forza umana può sconfiggere lo spirito. Il potere della Chiesa può placare e tenere a riposo lo spirito maligno. Lo spirito maligno è un’entità senza volto che si genera per distruggere l’umanità, ovvero in maggior dettaglio dare ad ognuno “il suo”. Intendo con “il suo” il suo castigo e non la ricompensa. Perché il diavolo è la massima intolleranza umana e Lui non perdona nessuno e soprattutto non teme nessuno. Sparargli non servirebbe, perché prima o poi ce ne sarà un altro, ed il tempo che l’avremo riconosciuto avrà già conquistato il mondo.
Un guaio peggiore è inesistente. Il diavolo combatte per punire i peccati dell’uomo e Dio combatte per assolvere i peccati dell’uomo. Il diavolo e Dio non potrebbero essere più diversi. Mi sta succedendo qualcosa di speciale, io a discutere con Giovanni Paolo II del destino dell’umanità. Perché a me tanto onore o tanta responsabilità? Il mio peso è enorme e devo essere molto cauto. Non si tratta solo di sconfiggere il mio nemico, o solo di portare a termine una ricerca, ma si tratta di entrare nella storia e di salvare il mondo da una calamità irreparabile. Le tenebre non devono vincere. Il papa mi ha detto che servirebbe un giovane accanto alle mie forze e quelle del commissario De Luca. Il sacro tridente manca di un dente e senza uno sono inutili gli altri due, comunque meno potente e non più sacro. Comincio a sentirmi stanco, il papa mi ha detto che se questo giovane di cui abbiamo bisogno sapesse qualcosa sul nostro nemico sarebbe il massimo della grazia. Buonanotte, caro diario.”