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Capitolo 155
Roma, 24 gennaio 2003
“Oggi diario. Caro diario, la mia vita procede tranquilla come ogni giorno, anche se leggere la cronaca mi stupisce sempre di volta in volta. Si sentono cose sempre terribili in televisione, anche se io preferisco leggere il giornale; perché mi piace leggere le notizie ed assimilarle, invece ascoltandole al telegiornale rimangono sempre indigeste. A volte ho l’impressione di scoprire qualcosa che io non deva sapere leggendo il giornale, ma questo mi appassiona sempre di più. Questa è strana come sensazione, ma mi sembra che di tanti demoni a questo mondo siano tutti solo di passaggio. Io sono diventato pazzo per servire Dio e combattere il diavolo; al punto da sacrificare tutta la mia preziosa gioventù nella ricerca del demonio. In linea di massima molti cristiani non credono nell’esistenza del diavolo, soprattutto adulti. Forse tutti loro si rifiutano di crederci perché pensano che sia una specie di favola per i bambini o solo un costume da carnevale. Il diavolo non ha nulla a che vedere con le corna, il fuoco, la coda a forma di freccia o con il colore rosso. Il diavolo è rappresentato come un dragone, perché è questa la tradizione popolare. Io non ho mai creduto che il diavolo potesse essere in quel modo, e quando io ero piccolo mi divertivo a fare a pugni con tutti i bambini mascherati da diavolo. La ricerca di tutta la mia vita dovrà essere ricompensata ed anche se un giorno o l’altro mi dovessi trovare in grave pericolo, Dio mi proteggerà, perché combatterò più per Lui che per me. Quando si combatte il diavolo non è mai per la propria gloria ma per quella del Signore. Io non avrei mai creduto che da una serie di sogni potesse venirne fuori il proprio destino; ma la mia paura era tale, anche perché essendo abituato a non aver paura di nessuno; provando grande paura per qualcuno così temuto; capii che apposta per questo dovevo scoprire chi fosse e cosa volesse. La cosa che più mi incuriosiva era perché un uomo deve essere scelto per non avere pace e ritornare sulla terra? Forse per far capire che non avrà mai la giustizia che vuole perché la giustizia non è di questo mondo e Lui è la prova che ciò sia vero. Scrivo con la “l” maiuscola anche lui riferito al diavolo perché è il signore del male. Forse essendo un prete non dovrei in linea di massima; ma Satana è l’altro Signore; perché è stato creato dalla Chiesa, era l’angelo più devoto, coraggioso e fedele. Una cosa però mi ha sempre sconvolto; ovvero perché il migliore angelo divenne il peggiore? Si sentiva così bravo da misurarsi con Dio? Non è solo questo, o per lo meno è ciò che è creduto dal popolo e voluto dalle tradizioni. Una cosa mi fa letteralmente impazzire; perché proprio io sono dovuto diventare prete per il compito peggiore di un chierico? Anche se so che ogni chierico è tenuto a combattere il diavolo, io sono diventato prete solo per combatterlo e non per vocazione. Forse io potrei essere il contrario di don Abbondio di “I promessi sposi”, ovvero invece di divenire prete per protezione e mancanza di coraggio, io lo sono diventato per il contrario e poi per compire il compito più ostico e più terribile di un prete. Don Abbondio non era nato sotto il segno del “leone”, invece io sono un “toro”. Io lessi “I promessi sposi” e mi è piaciuto molto, soprattutto padre Cristoforo, il contrario di don Abbondio che ebbe il coraggio di parlare faccia a faccia con don Rodrigo. Scelsi padre Cristoforo proprio come modello ed io decisi di divenire come lui. Da qui io composi un proverbio:
“Più scappi dalle tue paure e più loro ti corrono dietro!”
Difatti io ho sempre preferito combattere da solo contro ogni mia paura ed anche se so che non sempre sia possibile una cosa del genere, con l’aiuto del Signore potrò farcela. La cosa che più mi affascina è il motivo per cui gli adulti si rifiutino di credere nell’esistenza del demonio. Forse perché li spaventa il dubbio della sua esistenza e per convenienza dicono che non esiste.
Leggendo la cronaca mi stupisco sempre di più e non capisco perché tanti giovani finiscano in mezzo ai riti satanici senza sapere veramente quello che fanno.
Secondo me per gioco credono di poter invocare Satana ed attendono qualche segnale, anche se a volte si entra a far parte di quell’ambiente per delusioni da parte di Dio; almeno così dicono. Ci sono casi in cui dei giovani entrano nei riti satanici per vendetta; e ben si sa che Satana è il maestro della vendetta. Come si può però credere ai sortilegi ed alla magia nera nel secolo in cui siamo? Follia o disperazione? Inganno o fede? Fascino o curiosità? Tutte domande plausibili in un ambiente del genere. Seguire il demonio per trovare una via d’uscita è la soluzione peggiore e fonte di ogni peccato; perché in ogni caso sarà sempre male. Tutto questo mi affascinerebbe forse anche senza essere un prete, anche perché è in continua espansione ed addirittura via internet ci si può aggregare ai gruppi satanici e diventare poi degli adepti. Secondo me è più il fascino del mistero e dell’occulto ad avvicinare le persone e non una fede. Ora si sta facendo tardi, buonanotte, caro diario.”