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Capitolo 145
Roma, 21 febbraio 1888
“Caro diario, le parole del prete non mi davano alcun conforto; don Augusto non potrà mai darmi il permesso di vendicarmi, perché la vendetta è forse il peggior peccato; a distanza di 20 anni volere ancora la morte degli assassini dei miei genitori potrebbe non risultare giusto. Io non riesco a darmi pace; perché per me il tempo si è fermato alla loro morte e le conseguenze sono irreversibili. Io sono diventato un usuraio per vendetta; per fare pagare a tutto il genere umano la loro morte; non sapendo i volti ed i nomi dei responsabili. La mia eterna sete di vendetta sarà ricompensata in qualche modo dalla sofferenza di tutto il mondo. Più gli altri soffriranno, più io starò meglio. Per stare bene io, gli altri devono soffrire molto più di me. Io potrei essere considerato un uomo senza anima, un mostro, una minaccia, una persona crudele; ma penso di essere più un mostro umano, che non un umano mostro. Questo giorno è molto triste per me; perché speravo di essere compreso dal clero. Ora mi sento più incompreso e più detestato; io faccio tutto per portare gloria a Dio; ma come posso essere scoraggiato nel mio desiderio di vendetta? Non riesco a trovare una risposta, mio Signore! Perché Tu non vuoi che io mi vendichi? Cosa ho fatto per meritare tutto questo? Io cosa sono senza affetti familiari; se io dovessi essere anche senza Dio, cosa diventerei io? Un animale con sembianze umane, oppure un essere che non è più umano, ma non è neppure un animale; ma solo una bestia senza anima, odiata e temuta come un pericolo da scongiurare. Non sempre condivido i tuoi giudizi; mio Signore. Io so che sei buono ed eternamente giusto; ma questa volta non vedo la tua giustizia; perché tu ripudi ogni guerra, io invece sono sempre pronto a scatenarne una per Te. Perché non puoi appoggiarmi nel punire i tuoi figli che sono più male che bene; rubano, uccidono, violentano, imbrogliano, truffano, danneggiano, mentono, ingannano e poi se io voglio fare del male con un buon motivo; sono considerato un pazzo, un mostro? Io voglio purificare il mondo; perché io credo che una sola persona possa cambiare le cose. Non voglio essere presuntuoso o montato; ma perché io credo nel tuo potere; forse come nessun altro in questo mondo. Non penso che ci sia qualcuno che creda più di me nella tua potenza in una sola persona; perché un grande potere comporta una grande responsabilità. Io e Te insieme siamo insuperabili; finché rimarremo uniti, in caso contrario non saprei. Ora devo andare a dormire, buonanotte, mio Signore; ciao caro diario.”