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IL DIVORATORE DI ANIME – Capitolo 140

DiPietro Sciandra

Mag 25, 2017

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IL DIVORATORE DI ANIME

Capitolo 140

Roma, 15 febbraio 1888

Caro diario, oggi ho trascorso una giornata piuttosto tranquilla. I miei affari vanno molto bene ed ho molti soldi ancora da contare. Oggi sono andato in giro con la mia carrozza. Il mio cocchiere era piuttosto allegro; per fortuna. Almeno lui è l’unico che mi comprende. Il mio cocchiere è tutto per me, ora, non avendo ancora trovato il grande amore. Spero di trovare una brava donna che mi comprenda come spero, non necessariamente nobile o ricca. Anche una donna povera mi andrebbe bene; perché ricca la farei diventare io. Io non voglio una donna che mi dia sempre ragione, ma che sappia anche rimproverarmi quando me lo merito. Forse io cerco più la grande passione che il vero amore. Non lo so più. Non vivo nella disperazione; però una gradevole compagna non guasta mai. I miei interrogativi non sono sull’amore; ma sul mio destino, ho 40 anni e non ho una moglie; ho paura di non avere eredi, e non saprei a chi lasciare i miei beni in un ipotetico futuro. La persona che più merita è il mio cocchiere, ma è più vecchio di me. Il mio grande sogno non è solo di lasciare i miei beni a chi se lo merita; ma vorrei che in futuro ci sia un altro simile a me. Forse non è possibile, non lo so, forse con la reincarnazione. Forse si potrebbe ritornare a questo mondo quando non si ha pace. Chi è buono e muore in pace non ha bisogno di ritornare, almeno così dicono. Chissà, forse secondo la tradizione solo il diavolo ritorna, perché non ha mai pace. Il diavolo potrebbe essere sconfitto anche innumerevoli volte, ma non si arrenderà mai. Quando combatti veramente per ciò che credi, nulla può fermarti. Il diavolo è il più grande mistero e più antico del mondo, casualmente come il Santo Graal. Non so perché ma molti ci vedono connessione, Wolfram Von Eschenbach che scrisse “Parsifal” nel 1210, poi egli trattò il seguito con il figlio di Parsifal, Lohengrin in merito alla sua ricerca del Graal.

Comunque; tornando al discorso di prima, Wolfram narrava il Graal come una pietra che si era staccata dalla fronte di Lucifero Satana. Questo è per il mito cristiano; ma perché dovrebbe esserci connessione? Che motivo potrebbe avere Satana a cercare il Graal? Ed ora non parlo di “Parsifal”. Perché il diavolo dovrebbe cercare il Santo Graal? Che motivo potrebbe avere; proprio lui? Tutte queste domande sono senza risposta; ma tutto questo mistero mi appassiona. Il binomio Graal-Satana è più lugubre di quello che si possa pensare e mi incute molto timore. Sembra tutto ciò un paradossale controsenso; ma perché? Se Wolfram pensò di unire Lucifero al Graal in qualche modo; non penso che l’avrebbe fatto solo per avere più successo possibile ed arricchirsi con una teoria del genere; non credi, caro diario?

Non so; ma sono sicuro che in principio, Satana e Cristo erano uniti in qualche modo e non si sarebbero mai separati; in un modo o nell’altro. Mi sorge un terrificante dubbio, e se fossero fratelli? Potrebbe essere un’eresia? Cristo potrebbe essere il fratello minore di Satana? Forse Maria e Giuseppe lo rinnegarono e dopo lo Spirito Santo diede loro Gesù? Difatti, Satana è sempre stato ritenuto orfano ed adottato da Dio. Forse Gesù, che tutto sapeva; voleva dare un padre al suo fratello abbandonato e rinnegato, ovvero Dio. Solo Gesù potrebbe amare anche Satana, perché è suo fratello. Potrebbe esserci qualche testimonianza che verifichi tutto questo? Wolfram mi ha sempre messo dei brutti pensieri per la testa; ma non posso fare a meno di collegarlo al mio adorato Wagner. Comincio ad avere paura a pensare a tutto ciò; potrei diventare un’anima dannata per questo, per ciò confido tutto a te; caro diario, perché un giorno che io non ci sarò più; tutto questo potrà servire comunque a qualcuno, in un modo o nell’altro.

Un diario non è solo un racconto di vita vissuta, frustrazioni, delusioni, gioie, pensieri profondi, confessioni alla propria coscienza; ma è una testimonianza; un documento che potrebbe servire come consultazione per il futuro. Difatti dopo la morte di alcune persone, trovare il loro diario potrebbe svelare segreti al di fuori di ogni aspettativa. Il mio diario che sarà sempre incompleto finché non troverò una donna da amare e da glorificare in questo diario.

La contessa Elsa mi ha praticamente respinto, ma per ora non è questo il problema. Difatti, prima o poi riuscirò ad averla; devo attendere il tempo necessario e colpire al momento giusto. Prima o poi la contessa avrà bisogno di me, e si vedrà.

La mia anima è piena di oggetti d’oro, ricchezza, potere, forse anche violenza; ma l’affetto dei miei genitori lo cambierei con tutto questo. Anche se dopo la morte dei miei genitori ero convinto di non aver bisogno dell’affetto di nessuno; non so se io stessi mentendo, non lo so più. Io non provo amore, non ho coscienza, non ho pietà; quando aiuto la gente per strada non lo faccio per loro; sarei ipocrita, lo faccio per me. Difatti, credo che aiutare qualcuno a volte potrebbe sembrare egoismo, se lo fai per te, perché non è aiuto disinteressato; ma io lo faccio per avere qualcosa e sentirmi meglio io. Ho tanto di quel male in corpo che aiuto per sentirmi meglio e non perché mi preoccupi che stia male qualcuno. Nella mia vita, dalla morte dei miei genitori ho pensato solo a me stesso e gli altri esistevano o non era uguale per me. Ho scoperto che il corpo nella società conta meno di quello che si possa pensare; puoi essere solo anche in mezzo a 5000 persone. La compagnia è l’anima e non il corpo. Forse mi sento terribilmente solo; ma non disperato, avrò veramente una compagnia quando avrò qualcuno come me. Penso che sia difficile tutto ciò. Io credo che l’anima gemella non sia in amore ma in amicizia. Un uomo e una donna troveranno l’anima gemella solo dello stesso sesso, ma non in senso stretto. In amore, l’anima gemella è solo un’illusione, forse come tante altre cose. Forse per questo vedo in Dio tutto ciò che era mio padre. Mio padre era la mia anima gemella e me lo hanno ucciso. Per questo considero Dio la mia anima gemella; perché solo Lui poteva prendere il posto di mio padre. Chi offende Dio offende mio padre, come fosse mio padre naturale. Mi sento così vicino a Dio e mi piace pregarlo spesso. Però, come si può amare l’uomo? Non lo comprenderò mai. Ora si è fatto molto tardi; sono le 2:00 di notte, buonanotte, caro diario.”

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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