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Capitolo 123
Roma, 29 gennaio 1888
“Caro diario, oggi ho trascorso una giornata piuttosto tranquilla, ma andando in giro con la mia carrozza, ho notato in mezzo alla strada un tipo davvero curioso e brutale che non è certo passato inosservato. Difatti, questo strano tizio sembrava che stesse litigando da solo contro 4 uomini. Il motivo non l’ho compreso bene, ma dopo avvicinandomi con discrezione sono riuscito ad intendere che quei 4 uomini stessero ricattando quell’uomo di farsi dare dei soldi per evitare che succeda qualcosa di spiacevole al suo negozio di vestiti. Una brutta situazione sicuramente! Non mi sono allontanato apposta per sapere come sarebbe andata a finire. Solo contro 4 non è cosa da poco, anche se quell’uomo solo era abbastanza grosso da poterli affrontare. Io sono rimasto lì ad aspettare, fingendo di aspettare una signora. L’uomo solo ha aspettato la prima mossa, ed in pochi secondi ha messo a terra il primo dei 4 che lo aveva attaccato con un pugno e poi con un calcio alla pancia. Gli altri 3 hanno attaccato direttamente tutti insieme, ma per quell’uomo solo, sembrava non fare differenza; e così il primo lo ha afferrato, sollevato e scaraventato al suolo; il secondo lo ha colpito con alcuni calci che sembravano scalciati da un cavallo, il terzo lo ha afferrato ed ha cominciato a prenderlo a morsi. Una vera belva! Messe così le cose se ne sono poi andati tutti e 4 aiutandosi l’un l’altro ad alzarsi da terra. Sembrava che quei 4 non sarebbero più tornati da quel tizio a minacciarlo. Una dura lezione. Poi mi sono avvicinato a quel tizio e gli ho detto:
“State bene, buon uomo?”
Lui mi ha risposto:
“Io si, grazie! Visto cosa succede a chi è contro di me?”
Io ho aggiunto:
“Complimenti, avete dato una bella lezione a quegli aguzzini! Non avevo mai visto nessuno combattere in quel modo!”
Il tizio:
“Ho capito che vi è piaciuto lo spettacolo, ma ora devo andare al mio negozio, ed io non ho alcuna intenzione di lavorare per dare i miei soldi a questi avvoltoi!”
Io ho detto:
“Oh! Come vi capisco, sapete; abbiamo lo stesso problema! Permettete che mi presenti, io sono il signor Maurizio Belmonte, ed ho molti problemi con le persone che vogliono i miei soldi, che poi io mi sudo molto, perché io presto il mio denaro subito e poi i miei debitori non vogliono restituirmelo! Come se mi derubassero, comprendete?”
Il tizio mi ha detto:
“Signor Belmonte, cosa volete? Ho da lavorare!! Non mi fate perdere tempo o vi prendo a pugni!”
Io ho detto:
“Io non voglio farvi perdere tempo, anzi, voglio farvi guadagnare molti soldi!”
Il tizio mi ha detto:
“Come avete detto? Mi prendete in giro? Perché dovreste?”
Io ho detto:
“Perché come vi ho detto, abbiamo lo stesso problema e potremmo aiutarci in cambio di un lauto guadagno, ovviamente!”
Il tizio:
“Lauto guadagno?! Cosa vi aspettate che faccia io?”
Io ho detto:
“Voglio solo che Voi convinciate le persone a ridarmi i miei soldi, e ciò che succede a loro non mi riguarda, non voglio altro da Voi! Allora, accettate?”
Il tizio:
“Tutto qui? Così semplice? Mi pagate tanto per combattere, in fondo o no?”
Io gli ho risposto:
“Diciamo per recuperare i miei crediti, e penso che solo vedendovi, i miei creditori non faranno obiezioni a restituirmi i miei soldi! Comunque vi metterò a capo dei miei tre uomini, d’accordo?”
Il tizio:
“D’accordo! Io mi chiamo Franco Sinistri! Quando comincio?”
Io:
“Anche domani! Questo è il mio indirizzo! Arrivederci!”
Fatto questo; sono tornato a casa con la mia carrozza e il mio cocchiere mi ha detto:
“Padrone, avete messo su un bel gruppo di uomini coraggiosi e brutali! Penso che nessuno vi negherà più i vostri soldi!”
Io:
“Si, hai ragione! Ho a disposizione delle vere belve! Fanno veramente paura insieme tutti e 4! Ma anche presi uno per uno non sono poi così teneri! Ha! Ha! Ha!”
Tornati a casa ho scritto la giornata di oggi. Buonanotte, caro diario.”