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IL DIVORATORE DI ANIME – Capitolo 120

DiPietro Sciandra

Apr 11, 2017

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IL DIVORATORE DI ANIME

Capitolo 120

Roma, 26 gennaio 1888

Parsifal di Wagner

Gli antecedenti della vicenda, resi noti nel corso del primo atto, sono la storia del re Amfortas e quella di Parsifal. Il primo è oppresso da una piaga vergognosa e molto dolorosa, infertagli dal mago Klingsor con la sacra lancia della Passione di Cristo, dopo averlo indotto al peccato attraverso la seduzione di un’avvenente maliarda ed essersi impossessato della lancia, custodita dalla famiglia di Amfortas.

L’unica sua speranza di guarire, concepita nel corso di una visione presso l’altare del Graal, è legata alla comparsa di un “eroe pietoso”, un “puro folle”. Il secondo, lasciata la madre che aveva tentato di tenerlo lontano dalle armi, ha seguito dei cavalieri, si è perso ed è incorso in una serie di avventure contro mostri e giganti.

Ai piedi della rocca del Graal, un grigio mattino, giungono due cavalieri che annunciano al vecchio e fedele Gurnemanz e ai suoi scudieri l’arrivo del re Amfortas. Ben presto compaiono anche Kundry, una amazzone selvaggia che dice di avere un filtro in grado di guarire Amfortas, e Parsifal, che abbatte impietoso un cigno sacro levatosi in volo. Tutti ascendono poi alla rocca, dove Amfortas celebra riluttante, perché sempre in questa occasione si accentua la sua sofferenza, la cerimonia dell’ostensione del Graal. Parsifal ne è stupefatto, ma non ne chiede spiegazione, per cui Gurnemanz lo scaccia indispettito.

Nel secondo atto Klingsor evoca Kundry, su cui esercita un irresistibile potere, e le ordina di sedurre Parsifal. Quando la fanciulla, nello scenario di un giardino incantato, bacia Parsifal dopo averlo commosso con il racconto della morte della madre, egli si ricorda immediatamente di Amfortas e della sua vergognosa piaga e ne capisce il significato. Respinta con orrore da Parsifal, benché gli abbia confidato le sue colpe, Kundry chiede aiuto a Klingsor, che invano tuttavia cerca di colpire il giovane cavaliere con la sacra lancia, la quale resta miracolosamente sospesa sul suo capo e viene da lui recuperata.

L’ultimo atto oppone all’inizio il risveglio primaverile della natura alla desolazione della rocca del Graal, dove Amfortas si rifiuta da anni di compiere la cerimonia dell’agape sacra. La vicenda si avvia all’epilogo: Kundry (che ricorda la figura di Maria Maddalena) ha imboccato un cammino di penitenze e morirà redenta; Parsifal, consapevole della sua responsabilità nel protrarsi del male di Amfortas e dei suoi cavalieri, viene consacrato re del Graal dal vecchio Gurnemanz e guarisce Amfortas con un tocco della sacra lancia; il Graal viene scoperto a conforto e nutrimento spirituale di tutti i presenti e, nel corso del rito, una colomba scende su capo di Parsifal nell’atto di benedire i cavalieri in adorazione.”

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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