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IL DIVORATORE DI ANIME
Capitolo 116
Roma, 22 gennaio 1888
“Caro diario; il signor Mario Morganti si trova molto bene in casa mia e dopo avergli dato tutto ciò che gli occorre; vitto, alloggio, vestiti, oggi stesso l’ho mandato a mio nome a recuperare dei miei crediti. Così, nel frattempo che lui si occupa di ciò, io posso dedicarmi a cercare gli altri due tizi a cui ho donato somme consistenti, e spero che anche loro lavorino per me. Questa volta ho dovuto prendere la carrozza, il mio cocchiere mi ha dovuto accompagnare perché troppo lontano per andarci a piedi. Così; giunti sul posto, mi sono volto a quel tipo che chiedeva l’elemosina e gli ho detto:
“Buon giorno! Come va?”
Il tizio mi ha risposto:
“Ehi! Mi state prendendo in giro? Come osate lurido, sporco…”
Io l’ho interrotto:
“Calmate i bollenti spiriti, era solo per cominciare il discorso! Non vi ricordate di me?”
Dopo alcuni secondi, il tizio mi ha visto per bene e insisteva di non conoscermi.
Allora dopo gli ho detto:
“Scusate come avete speso le vostre ultime 20 lire?”
Lui mi ha detto:
“Come sapete che avevo 20 lire?”
Io gli ho risposto:
“Ve le ho donate io la volta scorsa; non ricordate?”
Così, dopo un po’ di meditazione lui ha detto:
“Oh! Perdonatemi! Non vi avevo riconosciuto! Non volevo! Come mai siete di nuovo qui?”
Gli ho risposto:
“Mi farebbe piacere se Voi lavoraste per me! Sempre che vi faccia piacere e che vi crediate adatto!”
Lui mi ha detto:
“Voi offrire un lavoro a me? Non ci credo! E poi adatto a fare cosa? Non saprei; io ero un pugile!”
Sentendo che lui fosse stato un pugile, mi sono ancora più convinto e gli ho detto:
“Siete perfetto, allora! Perché Voi dovreste recuperare per me i miei crediti da persone che si rifiutano di restituirmi i soldi di cui mi sono privato e che rivoglio indietro coi miei tassi d’interesse! Se riuscite a fare ciò vi pagherò molto bene e poi ciò che succederà a loro non mi riguarda! Allora; accettate?”
Il ragazzo che era stato un pugile mi ha detto:
“Con vero gaudio; mio signore! Tornare a combattere è ciò che aspettavo e soprattutto essere pagato! Almeno battendomi per Voi non corro il rischio di perdere il titolo che mi fu tolto 3 mesi fa e che non potrò più riprendermi oramai senza una palestra e senza soldi! Quando comincio?”
Gli ho risposto:
“Domani stesso potete passare a questo indirizzo e dite che vi manda il signor Belmonte; loro capiranno che mi devono dei soldi e se fingeranno di non sapere; potete agire come meglio credete! Buona giornata! Ah! Come vi chiamate?”
Il ragazzo che era stato un pugile:
“Io sono Vittorio Imperio!”
Io ed il mio cocchiere poi siamo tornati a casa.”