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Se sparse voce tra tutti quanti l’animali
che se dovevano istitui li loro tribunali.
Co tanto de giudici pronti a giudicare
ogni malefatta che se dovesse presentare.
Fu convocata subbitamente n’adunanza
a cui intervenne ‘na forte rappresentanza.
Ed a presiedere l’intera convocazione
fu chiamato sua Eccellenza er Re Leone.
Er tordo disse che er cuculo stava a rubare
e che era giusto che lo si dovesse processare.
Butta fori dai nidi le nostre piccole creature
pe facce dentro tutte quante le su’ sozzure.
La scimmia indicò la giraffa come osservatorio
a causa der collo arto e dell’esser suo motorio.
Poteva subbito individuare ogni atto reato
prima che questo fosse alla corte contestato.
L’aquile che volano sempre nelle arte sfere
possono monitorà tutto quanto a lor piacere
Redigono un rapporto assai circostanziato
in modo che er colpevole venga processato.
La proposta sembrava d’essere approvata
da tutta l’adunanza all’uopo convocata.
Se inneggiava già ar tribunale molto bello
e se discuteva se er giudice era questo o quello.
Er leone assai scocciato prese la parola
e disse : “ Tutto questo davvero me sconsola
ner vedè come sete sensibbili ar problema
però sbagliate tutti quanti senza tema.
Er regno mio è un regno davvero morto bello
perché volete trasformarlo in un gran bordello.
È vero c’è sempre qualcuno furbo che scantona
ma tutto viene fatto certamente un pò alla bona.
Tutti sapete che l’omo ner suo granne primato
da tempo memorabbile ha sempre giudicato.
Co giudici che nella loro granne autorità
hanno commesso tante brutte atrocità.
Ve basti che vestono sempre de nero tutti a lutto
connannano l’innocente e libereno er farabutto.
La loro giustizia nun è esistita davvero mai
e ce lo testimoniano tutti quanti li loro guai.
Pe cui tornate a vivere boni e tranquilli
e nun date retta a tutti quanti questi grilli
Fate le cose seconno er vostro istinto
e tutto andrà bene ne sono convinto
La giustizia la raffigurano co la bilancia
forse pe pesare l’entità della loro mancia.
Noi semo animali seri abbitanti della foresta
serbamo la dignità e nun montamoce la testa!