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Favola di Leo Zagami
RAMBO IL CANE ADDOTTO
Presentata Sabato 9 maggio alla manifestazione “Un libro ti accende” alle ore 17.30 presso il Parco del “Montano” della Biblioteca comunale di Roviano (RM).
1° Capitolo
Era il 2008….un cucciolo di razza chihuahua si trovava su un camper, l’aria era quella di un classico giorno di primavera, la strada era quella che dal Glen Canyon arriva fino a Estes Park nelle famose Montagne Rocciose. I suo padroni i Gonzalez una famiglia di messicani erano a fare del rafting nel Green River, sapete quello sport a volte un pò estremo che si fa discendendo con un gommone in gruppo giù per i fiumi anche quelli più pericolosi. Il Green river per esempio è un fiume particolarmente tortuoso che nasce nel Wyoming ed è spesso di grande attrattiva per gli amanti di questo sport. Esso è infatti navigabile ogni anni da maggio fino a fine settembre. Il Green River diventa poi un affluente del Colorado River .
E’ il Colorado River è per cosi dire il modellatore di numerosi Canyon, tra cui i principali sono per l’appunto il Glen Canyon e l’ancora più famoso Grand Canyon. Ed è proprio questo fiume che, sbarrato da una diga, forma il lago artificiale del Lake Powell dove in tarda mattinata la famiglia si era recata a fare un picnic prima di riprendere il viaggio verso quella che negli ultimi mesi era stata la loro nuovo casa.
C’era una certa gioia nell’aria tipico del loro essere Messicani e avercela quasi fatta in quella loro idea del sogno Americano fatta di benessere e sana spensieratezza. Lui stesso il piccolo chihuahua, era nato in Messico, a Creel da dove venivano i Gonzalez che negli States avevano putroppo ancora lo stato di clandestinità. Si, erano emigrati (anche se illegalmente) per via della mancanza di lavoro, proprio come fanno ogni giorno tanti altri esseri umani, spinti da quella che è non solo disperazione ma speranza per un futuro migliore.
Creel che si trova sulla splendida Sierra Madre Occidentale, a 175 chilometri a sud-est della città di Chihuahua, che da appunto il nome a questa particolare razza di cani, è ubicata tra le vette della Sierra Tarahumara, ed è la considerata da molti la porta di accesso a due mondi meravigliosi: l’universo magico dei tarahumara, noto anche come il popolo dei grandi corridori, e gli impressionanti Barranca del Cobre, noti come i Canyon del Rame, dove molti si recano per fare trecking nei boschi, altre volte per fare birdwatching o ammirare la tante varietà della flora, e ovviamente campeggiare, .
Creel il paese da dove vengono i Gonzalez è insomma una cittadina anomala rispetto al resto del Messico, un posto in cui vi è un ottimo clima temperato, che la rende particolarmente gradevole anche d’estate. E visto che d’inverno nevica – e non poco- e possibile praticarvi tutti gli sport invernali, cosa non sempre facile in Messico. Si tratta quindi di una località con gigantesche formazioni rocciose, bellissimi laghi , boschi infiniti e affascinanti cascate, che ricordano molto il Colorado, per questo motivo i Gonzalez si erano sentiti immediatamente a casa a Estes Park, nel cuore delle Montagne Rocciose.
Ma improvisamente quella sera mentre tornavano a casa, per qualche strano motivo il camper guidato da Pedro, il figlio maggiore della famiglia, forse per una svista dovuta alla sua inesperienza alla guida, perde putroppo il controllo e viene improvisamente investito da un TIR. Di colpo i 5 membri della famiglia, che includeva oltre alla madre e al padre, tre figli , di cui il più giovane di soli 4 anni, perderanno tutti la vita, lasciando lungo la strada una lunga scia di sangue visibile anche nei giorni a venire. Mentre lui Rambo il nostro povero chihuahua, che si trovava durante il viaggio in un trasportino per cani, fatto di plastica robusta cosi da garantirgli la massima sicurezza, viene invece scaraventato improvisamente fuori dall’abitacolo.
Per puro caso, e pur essendo di dimensione esigue Rambo riesce a sopravvìvere allo shock dell’impatto, che spacchera tra l’altro in due il trasportino di plastica e lo lascerà illeso anche se leggermente ferito. Da quel momento la storia del nostro piccolo ”miracolato”, ovvero Rambo, il chihuahua, diventa per alcuni versi misteriosa e al tempo stesso fiabesca. Una favola ovviamente a lieto fine, nonostante il tragico inizio non dia fin qui molte speranze al povero cucciolo di potercela fare; ma le cose fortunatamente sarebbero andate in maniera diversa. Vorrei inoltre ricordare a coloro che mi stanno leggendo che questa non è una fiaba totalmente inventata, ma una storia vera. Semmai l’unico dato ipotizzato dalla fantasia dell’autore è eventualmente quello sulla possibile adduzione aliena del cane. Tutto qui.
E qualcuno di voi si domanderà:
Che cosa sono le adduzioni? Che cosa accade durante i rapimenti da parte degli alieni?
Be questo ovviamente lo scopriremo più in la…
2° Capitolo
Rambo, chiamato poi cosi per via di questa incredibile avventura, aveva allora 2 o al massimo 3 mesi, era piccolino indifeso e ferito, i suoi genitori reali, il suo papà e la sua mamma, li aveva conosciuti solo per poco tempo, ma loro vivevano ancora li a Creel in Messico e un giorno si spera che Rambo li possa reincontrare. La famiglia canina di Rambo proveniva originariamente dalla Grande Piramide di Cholula, dove sorge anche la Chiesa di Nuestra Señora de los Remedios.
Le sue dimensioni e la sua struttura ossea un pochino più robbusta dei classici chihuahua ricorda forse più quella di un Techichi, la razza da cui si dice discendano i primi chihuahua.
Questi cani hanno da sempre dominato questo luogo sacro dedicato fin dall’antichità al Dio Quetzalcoatl.
Un simpatico prete Cattolico di nome Andres che da anni svolgeva il suo incarico di prete secolare presso la Chiesa di Nuestra Señora de los Remedios, volle fare dono di una coppia molto speciale dei suoi tanti chihuahua trovatelli che regolarmente recuperava dalle strade malfamate dei paesi limitrofi, al nonno della famiglia Gonzalez. Si trattava di un vecchio ferroviere ormai in pensione che lo aveva aiutato in un momento di grande difficolta anni addiètro.
Pensate che la linea ferroviaria sui cui lavorava il nonno dei Gonzalez, che ora congiunge la città di Chihuahua all’Oceano Pacifico, in passato era conosciuta col nome “Kansas City, Messico e Oriente” quasi a enfatizzare la sua importanza. E per molti anni questo percorso ferroviario aveva come suo capolinea proprio Creel. Solo negli anni ’60 del XX secolo questa linea fu poi completata fino all’attuale sbocco al mare, quindi Creel era, per certi versi, posizionata in maniera strategica, poi le cose sono cambiate e con la crisi che segui ineserabile questi cambiamenti nella linea ferroviaria, i Gonzalez, almeno quelli più giovani – di certo non i nonni – che ormai erano in pensione, vollero tutti recarsi negli Stati Uniti.
Il prete che aveva dato in regalo a nonno Gonzalez questa splendida coppia di cani (i genitori di Rambo), pare li togliesse di strada e poi li accudisse per via del suo grande rispetto per l’importanza rivestita da questi cani nelle antiche tradizioni dei vari popoli che si erano succeduti in quei luoghi.
In effetti per alcuni come gli Aztechi per esempio, questi cani erano considerati delle ottime guide nell’Aldilà, rivestendo quindi una funzione di carattere religioso per i propri padroni ma Rambo non aveva potuto godere del suo pedigree di chihuahua della Grande Piramide di Cholula, e neanche quella di emigrati in dono nella non lontana Creel, come lo furono i suoi genitori, egli era invece dovuto partire con i giovani Gonzalez, la sua nuova famiglia, per gli Stati Uniti.
E ora senza un chip o un marchio di riconoscimento, e dopo l’incidente che lo aveva catapultato in una realtà pericolosa e incerta, Rambo si ritrovò di fronte ad animali pericolosi come orsi e leoni di montagna ma la realtà dei boschi stava per lasciare spazio a qualcosa di più incredibile.
Rambo si guardo intorno tremolante mentre si era ormai fatta notte. Il luogo esatto dell’incidente che voi ci crediate o no (ma potete informarvi in loco per fare eventuali accertamenti), è visibile a tutti per via della scena iniziale del film Shinning, noto film del 1980 del bravissimo Stanley Kubrick, seguito a un ancor più noto libro dallo stesso titolo di Stephen King risalente al 1977. Certo non è un film per bambini, e neanche un libro per bambini ma magari crescendo ne apprezzerete i contenuti che riguardano tra l’altro la tragica esperienza di un aspirante scrittore in preda a una psicosi. Comunque nella scena iniziale del film c’è una macchina, un vecchio maggiolino gialllo della Volkswagen che sale su per un canyon, ed è li su quella strada che avvenne il tragico incidente ed è su quella strada che Rambo si ritroverà a cercare di sopravivere fino a quando tre giorni dopo l’incidente verrà finalmente trovato, tremolante e ulteriormente ferito, da un cagnolone più grande in una fattoria.
3° Capitolo
Dico ”Ulteriormente ferito”, perchè il primo incontro avuto da Rambo dopo l’incidente fu forse quello più drammatico, quando al lato della strada nota come Highway 36 si trova di fronte un leone di montagna che riuscira fortunatamente solo a graffiarlo. Qui in Italia non li abbiamo e quindi non li conosciamo, ma vi garantisco che non scherzano, e un cane come Rambo per loro è un semplice spuntino.
Perfino noi esseri umani dobbiamo stare parecchio attenti, visto che uccidono anche gli uomini e quel leone era arrivato li non per il piccolo cagnolino ma attratto dall’odore malsano generato dal sangue sull’asfalto dopo il triste incidente. Lo so può sembrare drammatico per voi bambini ma la natura e il Regno Animale non sono cosi benevole, anzi sopravive chi è più aggressivo e chi è di solito più grande, ecco perchè da allora Rambo ha qualche problemino quando vede un gatto, anzi perde totalmente le staffe, tanto da sembrare quasi un posseduto. Ma come possiamo biasimarlo il felino gli ricorda molto il leone di montagna che dal momento dell’incidente comincio a perseguitarlo. Rambo scappo allora giù per il canyon, e qui a un certo punto quando il leone di montagna gli stava ormai con il fiato sul collo visse la sua prima e a quanto ne so unica adduzione aliena. Si venne rapito dagli alieni che in realtà volevano aiutarlo per via del suo DNA che come vi mostrero a breve era legato al loro mondo celeste.
Milioni di persone, a quanto sembra, hanno avuto incontri con esseri alieni ma quanti chihuahua avevano fatto la stessa esperienza?
Gli antenati di Rambo avevano però con gli alieni un rapporto preferenziale, grazie a un accordo sacro fatto in tempi antichissimi per la protezione della loro razza e in particolare la loro famiglia, da sempre a guardia della Grande Piramide di Cholula. Qui gli alieni si recavano regolarmente fin dall’antichità grazie a un portale extradimensionale. Una sorta di scorciatoia per attraversare il cosmo in poco tempo.
Si tratta inoltre di una particolare razza aliena, denominata Horus con cui Rambo sempre capace di parlare usando la telepatia. Rambo viene infatti guidato verso una grande sala in cui gli verranno trasmesse telepaticamente le seguenti cognizioni:
La più grande avventura dell’umanità ha raggiunto la prossima fase!
· E’ arrivato il tempo…. il ‘Ritorno degli Dei’
· E’ arrivato il tempo in cui l’umanità capisce il significato di vecchi messaggi e profezie di culture indigene relativi agli ‘Dei che arrivano dalle stelle’
· E’ arrivato il tempo che l’umanità prosegua verso una nuova era priva di guerre e pestilenze grazie alla nostra tecnologia.
· E’ arrivato il tempo che l’umanità diventi parte della società cosmica
Rambo piega la testa come a volte fanno i chihuahua, capisce l’importanza di questi messaggi e abbaia, chiede allora (sempre telepaticamente) di sapere qual’è il suo ruolo in tutto questo. E allora un grigio, un essere dalla testa per noi sproporzionata rispetto alla testa si affaccia da una sorta di trono e gli dice pontificando:
Tu nobile bestia sappi che è iniziata una nuova fase nella delicata preparazione dell’umanità alla presenza di civiltà extraterrestri, mentre in tutto il mondo i media riferiscono sempre più spesso di averci avvistato.
Ci sono poi un uomo e una donna che diventeranno i tuoi nuovi padroni a breve. Sono due persone molto speciali, che dovrai proteggere e aiutare non solo per il resto della tua vita terrena ma anche oltre, proprio come fecero in passato molti dei tuoi avi.
Rambo aveva improvisamente capito il suo destino, il suo ruolo nella vita, e aveva adesso non solo una missione futura ma avrebbe trovato a breve una nuova famiglia ad accoglierlo.
Domando quindi al suo interlocutore cosa fosse successo ai suoi vecchi padroni i poveri Gonzalez, il grigio dopo un attimo di tentennamento gli dice:
Non ti preoccupare abbiamo salvato la loro anima di più non posso dirti, ma sappi che loro veglieranno sempre su di te.
Rambo veniva allora rispedito sulla terra da quella dimensione in cui si trovava. Si perchè gli alieni spesso non sono in pianeti lontani ma semplicemente su una frequenza diversa dalla nostra, in una sorta di quarta dimensione.
Vivono in una realtà parallela se vogliamo cosi definirla, generata in quella che i fisici moderni chiamano la Many Worlds interpretation (“l’interpretazione di molti mondi”), teoria formulata originariamente nel 1957 dal fisico e matematico Hugh Everett III (1930-1982).
Lo so queste teorie e perfino la mia ipotesi su quello che accadde al mio piccolo cane potrebbero essere solo frutto della fantasia. Anche se in realtà ci piace pensare che il povero Rambo – vittima di una terribile esperienza – venne salvato dagli alieni piuttosto che immaginarcelo per tre giorni in balia dalle bestie selvagge della foresta.
Infine ”il caso” a voluto che Rambo dopo essere stato ritrovato da un bravo cagnolone nel fienile di una fattoria, e dopo che la polizia lo porterà infine all’ospedale per gli animali, viene visto dalla vicina di casa della fattoria in questione , un amica di mia moglie, di nome Kim, attrice di una popolare soap opera degli anni 80, California (Knots Landing), costola della ben più famosa soap di quel periodo nota come Dallas.
Fu proprio lei a invitare mia moglie Christy a adottarlo per poi portarlo con me a Roviano, paesino della Valle dell’Aniene nella lontana Italia dove Rambo oggi risiede.
Tutto è bene quello che finisce bene (All’s well that ends well)
come dice il titolo di una commedia del grande William Shakespeare anche lui un personaggio che voi bambini imparerete ad apprezzare se continuate a leggere e a studiare tenendo sempre presente l’importanza dei libri anche nell’era di internet.