CLICCA QUI PER PARTECIPARE AL CASTING
CIADD NEWS 24... in diretta RADIO e TV
Inaugurazione sabato 25 gennaio 2025 (orari 18-21)
La sfera e il girotondo, streghe e bambini, una stella che arde e un rito magico, uno stormo
di corvi e una processione di scarabei: a partire da questi elementi disparati, è misterioso e pieno di
fascino l’alfabeto di simboli e immagini che l’artista Danilo Sciorilli sceglie per abitare Casa
Vuota con la sua mostra personale intitolata “Una benedizione mascherata”, a cura di
Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo. La mostra si inaugura sabato 25 gennaio 2025 dalle
ore 18 alle 21 nello spazio espositivo domestico di via Maia 12 a Roma, nel quartiere Quadraro, e si
può visitare fino al 23 marzo, prenotando un appuntamento ai numeri 3928918793 o 3284615638
oppure all’email vuotacasa@gmail.com .
“Una benedizione mascherata” presenta tele dipinte, installazioni, un’animazione video e
una serie di disegni proposti in modo installativo, tutti realizzati nell’ultimo anno appositamente per
Casa Vuota, che trovano nell’uso della grafite come cifra essenziale del linguaggio espressivo il
minimo comune denominatore e in un immaginario stregonesco, onirico e cifrato l’orizzonte
entro il quale manifestarsi.
«È, sin dal titolo, l’ossimoro a dire la qualità dell’intervento di Danilo Sciorilli a Casa Vuota
– scrivono i curatori Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo – che trae forza dagli opposti e
dalla loro respingente attrazione per accompagnare i visitatori in un percorso scandito da visioni
ed evocazioni di una sensibilità primordiale, di un richiamo ancestrale che si rinnova nella
fitta stratificazione di riferimenti culturali, letterari e visuali disparati, unendo autobiografia e
curiosità in un uso immersivo e coinvolgente degli inviti narrativi offerti a chi varca la soglia della
casa. La figura retorica dell’ossimoro viene scelta dall’artista per descrivere, attraverso un
progetto site-specific incentrato sulla pratica del disegno che si fa linguaggio installativo, tutte
le contraddizioni dell’umano. Tutto nasce dall’incontro tra Danilo Sciorilli e lo spazio: il vuoto
della casa, il silenzio delle sue stanze, i segni della consunzione e gli echi della vita che aveva un
tempo animato l’appartamento fanno emergere, nella fantasia dell’artista, una figura in controluce,
quella di un abitante immaginario, fantasmatico, sfuggente. Quello che Sciorilli vagheggia è un suo
ipotetico alter ego, la figura di un artista – a lui simile e dissimile, a lui vicino e lontanissimo – che
potesse avere abitato lo spazio in un tempo remoto o futuro, possibile o impossibile. Ecco, così,
profilarsi la sinopia di un autoritratto travisato, fatto in contumacia, il più sincero possibile
nella sua finzione, non alieno a quel bene dissimulato o a quel male rovesciato che, rubando un
popolare modo di dire anglosassone, dà il titolo alla mostra e si fa manifestazione di un’esperienza
prodigiosa, sorprendente come un gioco di prestigio».
Danilo Sciorilli dichiara: «Mi sono interrogato sul perché percepiamo la nostra vita come
una linea retta, con l’idea di andare verso qualcosa; una linea tesa in direzione di una meta da
raggiungere. Un fine, una fine. “Una benedizione mascherata” curva la linea della vita e ne fa
un cerchio: fatto di ansie e speranze, di danze e gioco, di rituali scuri e “aenima” (termine coniato
dal cantante Maynard James Keenan, leader del gruppo progressive metal Tool, crasi di anima ed
enema, con sui si intende indicare un rito di purificazione estremo), di corpo e spirito, di quando
gioiamo per essere al mondo e di ogni volta che ci sembra un tormento».
Il pensiero esistenzialista che ispira la riflessione di Danilo Sciorilli lo porta a riflettere
sui grandi temi della vita e della morte, nel racconto – spiega l’artista – di «un’esistenza
umanamente umana, di un uomo in costante equilibrio tra l’essere carne e l’essere anima, tra
il dover finire ma aspirare naturalmente all’infinito». Per esplicitare questa ossimorica dualità,
ricorrono nella trama della mostra due elementi simbolici, la sfera e la danza circolare, fili
conduttori in costante dialogo tra loro che si ripresentano, opera dopo opera, mutando di forma e di
Comunicato stampa
CONTATTI CON LA STAMPA: 328.4615638 | 392.8918793 | fpdrcomunicazione@gmail.com
significato. «La sfera – racconta Sciorilli – che cambia incessantemente viaggiando da uno sguardo
all’altro è il nulla ed è il tutto. È un buco nero ed è la luna, è una stella che arde o semplicemente un
sasso inerme; varie figure poi danzano in tondo, girano e cantano, pregano, affidano le loro
speranze a qualcosa al di là o, passo dopo passo, danno vita a riti magici».
«Le stanze di Casa Vuota – proseguono Del Re e de Nichilo – conservano, grazie alle
installazioni di Danilo Sciorilli, il ricordo della loro originaria destinazione d’uso, del loro essere
casa. Un tavolo, un materasso, un quadro al muro riducono ai minimi termini un vissuto
domestico, che si trasforma però nel teatro di un mistero mormorato o gridato, in un bianco e
nero che dice le luci e l’ombra, gli slanci e i contrappesi, i pieni e i vuoti che sono la vita stessa.
Quintessenza di ogni ossimoro e di ogni dicotomia, la luce convive con il buio nel firmamento di
una mostra che allinea astri e sassi, buchi bianchi e lune in fiamme. Sciorilli ha bisogno di
argomentare un ordine per scatenare il caos. È un abbraccio, il suo, che circonda il suo pubblico
come fanno le spire di un serpente mitologico. Si avvolge con il ritmo circolare di un gioco di
bambini disegnati sulla tela a partire da una fotografia d’epoca e viene ripetuto in forma di sabba, di
rincorrersi di scarabei portatori di luce e di uccelli in ceppi che non riescono a librarsi e fanno ressa
come incubi in una stanza, circondando il visitatore. Questo procedere ad anello rimanda
chiaramente al cinema, alla rotazione delle bobine di pellicola nelle vecchie sale di proiezione,
ricordandoci che il medium filmico non è estraneo dai linguaggi che l’artista adopera, e più in
generale alla ciclicità delle storie e dei miti che, di cultura in cultura, hanno figurato e trasfigurato i
processi di trasformazione e di rigenerazione propri della natura, in un grande esorcismo della
finitezza e in un anelito mai sazio di infinito».
La ricerca di Danilo Sciorilli (nato nel 1992 ad Atessa, in provincia di Chieti, vive e
lavora a Torino) ruota attorno al concetto di fine e al tentativo di superarlo. Per l’artista arte e
scienza sono strumenti di conoscenza affini, capaci di predire gli scenari futuri attraverso differenti
forme di creatività. Condizionato dall’immaginario cinematografico, realizza animazioni che danno
un nuovo senso al tempo e manifestano la sconfitta dell’essere umano di fronte al destino o alla
necessità. Le sue opere rappresentano cosmogonie contemporanee, che affrontano questioni
legate all’origine, all’evoluzione e alla fine, in chiave spesso ironica. Installazioni, disegni e
happening vengono presentati in contesti non istituzionali come in un cinema, in un treno in corsa o
in una fiera funeraria. Nel 2024 ha vinto la sezione giovani del Premio Michetti ed è stato esposto
alla Fondazione Michetti di Francavilla a Mare, nella mostra a cura di Simone Ciglia. Tra le mostre
personali si ricordano: nel 2024 “Tuttisanti” curata da Francesca Disconzi e Federico Palumbo a
Osservatorio Futura a Torino, nel 2023 “Distanze Comoventi” a cura di Davide Dall’Ombra e
Alessandra Klimciuk alla Fondazione Stelline di Milano, nel 2022 “No Time To Die” a cura di
Giacinto Di Pietrantonio in occasione di TanExpo nel padiglione centrale di Bologna Fiere, nel
2019 “The Big Crunch” a cura di Grazia Paganelli dentro il Cinema Massimo di Torino, in
collaborazione col Museo Nazionale del Cinema. Ha esposto inoltre in numerose collettive, tra le
quali nel 2023 “Born in Mac Mahon” a cura di Giuseppe Frangi a Casa Testori a Novate Milanese,
“The Clown Spirit” a cura di Joanna De Vos alla Galleria Mucciaccia di Roma, nel 2021 “La
Madonna di Foligno, il meteorite e il punctum. Come rileggere un capolavoro” a cura di Marta Silvi
nel Museo Capitolare Diocesano di Foligno e nel 2020 “Straperetana” a cura di Saverio Verini nella
sede di Pereto della Monitor Gallery. Il sito internet dell’artista è http://danilosciorilli.com
INFORMAZIONI TECNICHE:
TITOLO DELLA MOSTRA: Una benedizione mascherata
ARTISTA: Danilo Sciorilli
LUOGO: Casa Vuota – Roma, via Maia 12, int. 4A
QUANDO: dal 25 gennaio al 23 marzo 2025
ORARI: visitabile su appuntamento
VERNISSAGE: 25 gennaio 2025 orari: 18-21)
INFORMAZIONI: cell. 392.8918793 – 328.4615638 | email vuotacasa@gmail.com | INGRESSO GRATUITO