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Dati alla mano l’Italia – una delle nazioni più conosciute ed ammirate al mondo, l’Italia dell’arte, della buona cucina, della bella vita e dei paesaggi mozzafiato, – soffre di un inquinamento che, come una morsa, la sta attanagliando e soffocando, soprattutto in quella Pianura Padana motore culturale ed industriale del Paese.
Quale futuro si prospetta per la giovane e preoccupata e popolazione del futuro?
In questi ultimi anni la tematica dell’ambiente, dell’ecosistema e del riutilizzo delle materie prime è particolarmente sentita, soprattutto dai giovani, e il grido di allarme si fa sentire sempre con maggior insistenza. È necessario arrivare quanto prima ad una soluzione, anzi a più soluzioni, perché l’inquinamento non guarda in faccia a nessuno.
Tra le tante probabili risorse ce n’è una che – se ci pensiamo – è tra le più semplici e antiche: rimettiamo gli alberi nelle nostre città, nelle aziende e nei campi. Ricostruiamo quel polmone verde che una dissennata politica degli interessi ha quasi distrutto, perché la pianta è il miglior filtro naturale che esista, ce lo hanno insegnato a scuola.
LA PAULOWNIA PUÒ ESSERE LA SOLUZIONE
La Paulownia è stata importata in Europa principalmente come pianta ornamentale dall’Asia circa 200 anni fa, ma ci si è subito accorti che i suoi velocissimi tempi di crescita sono nettamente superiori a qualsiasi altra pianta. Il fusto, che arriva alla maturazione in 6/8 anni, una volta tagliato ricresce più velocemente e forte favorendo un nuovo sistema di selvicultura che consente un regolare prelievo boschivo senza intaccare il patrimonio forestale esistente, ovvero avere un costante polmone verde garantito.
Tra le principali caratteristiche di questa pianta – quella che maggiormente colpisce – è la capacità che ha di catturare la CO2, con un assorbimento calcolato fino a 10 volte di più di una pianta di qualsiasi altra specie.
Il sogno di TreeBu è quello di arrivare, nel breve, a piantumare 1 milione di ettari di bosco, grazie ad un continuo e costante rapporto con Università, centri di ricerca e sfruttando le continue innovazioni tecnologiche, creando una filiera per produrre case sostenibili con il legno di Paulownia, riducendo – nel frattempo – drasticamente il livello di CO2 causato dalle emissioni nocive prodotte dalla società.
Questa è la mission principale di Treebu, l’azienda ideata da Giacomo Alberini, un giovane imprenditore veronese con un grande sogno nel cassetto e le idee ben chiare.
COS’È TREEBU E PERCHÉ PUÒ RISOLVERE IL PROBLEMA
Per poter affrontare e risolvere un problema sono necessarie essenzialmente due cose: le idee chiare ed una buona capacità manageriale. Due caratteristiche che sono alla base della struttura di Treebu, una nuova startup nata col desiderio di invertire la rotta per ridurre le problematiche all’ecosistema di cui la società odierna soffre, con progetti che vedono la sostenibilità ambientale come soluzione e, anche, come risorsa economica.
Ci sono dei giovani dietro a questo progetto alternativo, ed è proprio dai giovani che dobbiamo ripartire per costruire un mondo migliore, che presto diventerà il loro mondo.
PERCHÉ INVESTIRE SULLA PAULOWNIA E COME GUADAGNARE?
Certo, è molto bello il discorso dell’eco-sostenibilità e della lotta all’inquinamento, ma perché un’azienda od un’Amministrazione pubblica dovrebbe investire sulla Paulownia? È possibile avere un ritorno economico da questa operazione?
La risposta a queste domande è molto semplice e chiara: a fronte di un progetto di sostenibilità, di rispetto per l’ambiente con il conseguente benessere per le persone ce ne è un altro proprio di business che prevede profitti generati concepiti nell’ottica della restituzione.
Treebu è un progetto che permette alle aziende di investire nella sostenibilità in maniera concreta, efficace e tracciabile, che riesce a generare un impatto che non ha bisogno di compromessi. Alla fine significa credere che un futuro migliore è possibile, in un’ottica di sviluppo sostenibile del territorio.
La Paulownia, infatti, è un albero dal legno particolarmente leggero, fonoassorbente, isolante e allo stesso tempo molto resistente che può arrivare ad un’altezza di circa 20 metri, con una crescita di quasi 5 metri per anno. Tra le principali caratteristiche di questa pianta, oltre al discorso della riduzione della CO2 nell’ambiente, ci sono anche i molteplici riutilizzi di questo pregiato legno, che viene già utilizzato anche in Italia in edilizia, nell’industria dell’arredo, della cantieristica civile e navale e, per il suo elevato rendimento energetico, per la produzione di pellet con un notevole potere calorifero. Anche le foglie trovano un utilizzo nell’alimentazione animale in quanto molto ricche di proteine e di fibre, calcolata di valore doppio rispetto al classico insilato di mais.
Da non sottovalutare, per la sua bellezza, l’utilizzo come pianta ornamentale. Provvista di un robusto apparato radicale, si presenta con foglie grandi e cuoriformi che fanno la comparsa dopo una magnifica fioritura di color lilla. I fiori producono una grande quantità di polline particolarmente gradito dalle api che riescono a produrre un ottimo miele uniflorale.
DA VERONA IL VIA AL PROGETTO TREEBU
Nel mese di maggio 2022 la provincia di Verona ha visto partire i primi 3 impianti di piantumazione di Paulownia come, ad esempio, le 800 piante che sono state messe a dimora a Colà di Lazise, grazie al grande lavoro di oltre 60 addetti, che va ad aggiungersi a quelle precedentemente posizionate a Bovolone e Erbé/Buttapietra per un totale di oltre 3.000 piante per una copertura totale di 7 ettari di nuovo bosco di Paulownia.
A Colà di Lazise la piantumazione è avvenuta grazie alla collaborazione con un chiaro esempio di team building aziendale che entra perfettamente nello spirito imprenditoriale di Treebu che vuole coinvolgere aziende e territorio in una crescita comune, sia sociale che economica oltre che ambientale.
Un progetto sicuramente ambizioso con diverse finalità, tutte mirate verso una crescita ed una maturazione, inserite in un contesto ambientale di sempre maggior rispetto per il territorio e la salute di chi ci abita.