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DOMENICO SISI, IN ARTE DOMSI, CRITICATO DA PAOLO BATTAGLIA LA TERRA BORGESE
opera: “Donna del Sud”, acrilico su tela, cm 30 x 40
In un sommo tentativo di ricostituire la crepa tra lui stesso e la sua vita, Domenico Sisi, in arte Domsi, col ciclo “Virtualizzazione Biologica – Il Sé”, giunge al livello della coscienza e dipinge i concetti partiti dall’inconscio. E così una sua condizione biologica, a colori, leva in alto, e trova nelle filosofie, orientali ed occidentali, l’ispirazione che lo conduce dentro sé. Inizia perciò il suo viatico interiore e convoglia nelle immagini, che restano testimoni, tutto ciò che percepisce attraverso nuovi uditi, più aulici. Questa attuale e particolare cultura gli educa la mente e la coscienza.
Ciò nonostante, la sofferenza, elegantemente raccolta e intima, abita i suoi acquerelli, e prende forma in opere come “Chitarrista”, “Amanti”, “Birreria”, “Locale notturno”, Ballerina” e “Degustatoredivino”: le tinte pallide auspicano la palingenesi.
I suoi volti, che lui definisce <<Pittura e disegno classico>>, raccontano invece delle ingiustizie sociali, del dolore umano, della fortuna di nascere in posto piuttosto che in un altro, e vestono anche la consapevolezza che al meglio, come al peggio, non v’è fine.
La meticolosità figurale, come in ogni opera, si riscontra pure in “Donna del Sud”, acrilico su tela alta 30 centimetri e larga 40. Il volto della giovane donna esprime lo stato di osservazione e interrogazione di chi compensa ogni preoccupazione col ragionamento. Con grande abilità di luce e ombre, Domsi, dipinge il fascino della donna meridionale. I monili alle orecchie e alle mani, la pettinatura composta ed il trucco al viso, riferiscono l’eleganza di una femminilità curata e attenta. Il colore chiaro del fondo fa da contrasto all’effigie mentre linee ispessite donano il profilo ai pendii delle colline, orientate a nord e sud, dello Yin e dello Yang, antichissimo simbolo taoista.