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Il quadro delle “Riflessioni” - avverte il critico dell'arte Paolo Battaglia La Terra Borgese - affascina perché proietta la postura giovane di una donna ventenne da circa cinque anni. Il seno seduce, e le bellissime gambe sono mostrate, lì, nella parte dove in quella posizione sono più provocanti, in eleganti giochi che attillano abiti svelatori di curve a mozzare il fiato, e fanno innamorare, erotizzando con un portamento attento, elegante. L’intimità della scena è resa bene con un meraviglioso impianto di trasparenze, è caratterizzata dallo sguardo resiliente, ch’è abilmente capace di fondere tutta la figura con l’ambiente, e con un grande e vivo senso atmosferico. Loia sembra un’appassionata studiosa di prospettiva e di architettura: da queste sa cogliere la luce senza ricorrere a linee orizzontali e verticali. Ha costruito la composizione con sapiente fusione tra figura e spazio, con l’erompere della luce nel primo piano e nello sfondo, per creare l’opera libera da ogni rigidità. La luce bianca e brillante in corrispondenza del ventre è chiamata a incantare per proporre la traccia di introduzione al dipinto. Le pennellate sono presentate come metodo di sociabilità, tra loro e fra gli uomini, un portato d’armonia nella diversità che sottolinea la rinascita di energie spirituali. Il linguaggio è ricco di metafore, esplicandosi con scrittura vera e propria, ferma la potenza dell’arte pittorica e del continuo divenire umano nella concezione eraclitea. Il nero, quale oscura prigione alle negatività, esalta le nuances dei colori mediterranei a simboli della rigenerazione cosmica.
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