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CAROL RAMA. APPASSIONATA

DiPaul Polidori

Feb 5, 2024

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PER LA PRIMA VOLTA IN MOSTRA A ROMA IL DIPINTO DEL 1980
L’INSTALLAZIONE SELVAGES DI RAFFAELE CURI

CHE INAUGURA LA NUOVA SERIE DEI “PIANEROTTOLI IN CHIACCHIERA”
E DRAWN-OUT, IN COLLABORAZIONE CON FRANÇOIS GHEBALY

NEL PALAZZO RHINOCEROS,

IDEATO DA ALDA FENDI E PROGETTATO DA JEAN NOUVEL

in via del Velabro 9A a Roma

PROROGATA FINO AL 20 FEBBRAIO 2024

È stata prorogata fino al 20 febbraio 2024 l’esposizione Carol Rama.
Appassionata della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, che porta per la prima volta
a Roma Appassionata, un capolavoro di Carol Rama del 1980, a palazzo rhinoceros, l’hub
culturale ideato da Alda Fendi e progettato da Jean Nouvel con la linea artistica di
Raffaele Curi. L’ingresso è gratuito.
Con Appassionata di Carol Rama viene riproposta la fortunata formula espositiva di
rhinoceros che presenta al pubblico un capolavoro inedito nella Città Eterna, una sola
e magnifica opera d’arte che si fa fulcro di un caleidoscopio di suggestioni. Dopo
l’Adolescente di Michelangelo, i Santi Pietro e Paolo di El Greco la Giovane donna cubista
di Picasso provenienti dall’Ermitage, pietre miliari di questa linea di mostre, i riflettori si
accendono ora sull’opera di Carol Rama, che proviene da una collezione privata. Il dipinto
dialoga con l’architettura progettata da Jean Nouvel, proponendo un’esperienza immersiva
nella quale l’arte, lo spazio, la musica e la storia si fondono e seducono il visitatore.
Come sempre, è ricca e multiforme la proposta espositiva di palazzo rhinoceros. I
vari livelli espositivi sono collegati fra loro dall’installazione Selvages di Raffaele Curi,
dedicata a Jasper Johns e alla storia della bandiera americana, che inaugura la
nuova serie dei “Pianerottoli in chiacchiera”. Gli spazi di rhinoceros gallery al piano
terra ospitano invece la mostra DRAWN-OUT, organizzata in collaborazione con
François Ghebaly, che presenta opere su carta di undici artisti internazionali operanti a
Los Angeles.
CAROL RAMA INCONTRA JEAN NOUVEL
Nell’idea installativa di Raffaele Curi, che delinea la mostra, la poetica di Carol
Rama si incontra con quella di Jean Nouvel, l’archistar progettista di palazzo
rhinoceros. Uguali e contrarie, le due figure sono accomunate dal senso della povertà,
della sofferenza e da una seduzione per la precarietà, che viene espressa dalla metafora
del letto di ospedale.
Intimo e suggestivo, il progetto di Raffaele Curi vuole evocare il nerofumo della
casa dell’artista affacciata sugli abbaini di Torino. Per ricrearne l’atmosfera, viene scelto
come contenitore espositivo uno degli appartamenti progettati da Jean Nouvel
all’interno di rhinoceros, normalmente non aperto al pubblico. Qui dentro, la penombra

viene squarciata da un faro acceso sul dipinto Appassionata di Carol Rama. Un’altra luce
ilumina un metronomo in movimento, posto proprio sotto il quadro, per richiamare il
metronomo regalatole da Man Ray, conservato tuttora nella sua casa museo. Se vuole
scoprire la didascalia dell’opera, il visitatore deve avvalersi dell’aiuto di una pila elettrica.
Appassionata è anche il titolo della Sonata per pianoforte n. 23 di Beethoven,
compositore del quale Carol Rama era una grandissima estimatrice, che satura l’aria
come colonna sonora, sottolineando la struggente bellezza del dipinto. Le vicende dell’arte
si intrecciano con le vite e con le memorie personali: nel suo omaggio all’artista, di cui era
sodale e frequentatore in gioventù per il tramite del mitico gallerista torinese Luciano
Anselmino, Raffaele Curi vuole ricordare le occasioni in cui dormiva a casa di Carol e, per
ringraziarla, le regalava dischi di musica classica.
Figura centrale, e singolare, della storia dell’arte italiana, Carol Rama (Torino,
1918-2015) attraversa il Novecento all’insegna dello sperimentalismo di soggetti e
materiali. Insignita nel 2003 del Leone d’oro alla carriera in occasione della 50ª Biennale
di Venezia, dagli anni duemila inizia a essere apprezzata oltre i confini nazionali. La sua
fama cresce ulteriormente dopo il 2015 anche grazie a importanti retrospettive in Europa e
negli Stati Uniti. In breve, diviene un’icona di creatività per artisti di generazioni recenti.
SELVAGES, UN’ISTALLAZIONE DI RAFFAELE CURI
I pianerottoli di palazzo rhinoceros diventano il palcoscenico privilegiato dove
accadono, di volta in volta, le nuove occasioni installative dettate dalla linea artistica
che Raffaele Curi imprime alla Fondazione Alda Fendi – Esperimenti. Sono momenti di
riflessione e di provocazione, di scambi e di ribellione, che danno il via al ciclo espositivo
ribattezzato dei “Pianerottoli in chiacchiera”.
A inaugurare questa intrigante e innovativa proposta è l’installazione Selvages. La
parola in American English indica la cimosa, cioè il lembo di stoffa che si trova al bordo di
una pezza di tessuto all’uscita dal telaio. È un termine tecnico del settore tessile che Curi
adopera, come una figura retorica, per evocare un drappo di stoffa – forse quello della
bandiera americana? Usando l’idea di cimosa come fonte di ispirazione della sua
installazione, Curi concepisce attraverso immagini e parole una riflessione sulla
cultura e sullo stile di vita americani, raccontati attraverso lo sguardo di Jasper
Johns, uno dei principali esponenti del movimento artistico del New Dada, che mescola
icone sociali e mediatiche e oggetti industriali per raccontare e criticare la società dei
consumi.
Nelle opere della serie Flag, che Raffaele Curi cita e moltiplica nei vari ambienti
espositivi del palazzo, Jasper Johns fa della bandiera a stelle e strisce il soggetto
privilegiato della sua ricerca. A sventolare artisticamente a rhinoceros sono dunque le
bandiere ripensate dal genio di Johns, che offrono a Curi il pretesto per raccontare la
storia affascinante della nascita del vessillo, che nella sua versione attuale con cinquanta
stelle si deve alla scelta del presidente Eisenhower di adottare il disegno proposto nel
progetto scolastico di uno studente di diciassette anni. Si parte dalle gesta della cucitrice
di Filadelfia che lo confezionò, su incarico di George Washington: quella Betsy Ross che
del primo presidente USA era la pantalonaia, diventata poi un’icona patriottica. La donna è
protagonista di un prezioso film muto del 1917, diretto da George Cowl e Travers Vale,
con protagonisti Alice Brady e John Bowers. Si tratta di una vera chicca per cinefili, che
viene proiettata all’interno del percorso espositivo insieme al documentario Jasper Johns
Flag 1954-55, realizzato nel 2010 da Reiner E. Moritz

  • I miti fondativi dell’identità americana lasciano spazio alle critiche e alle
  • contraddizioni interne, permettendo a Curi di passare, di citazione in citazione, al
  • drammaturgo Eugene O’Neil, fino ad arrivare all’opera Moratorium che vede Jasper Johns,
  • nel 1969, farsi interprete del movimento contro la guerra in Vietnam. A chiudere il cerchio
  • è il volto di Washington, impresso sulle banconote da un dollaro, che osserva i visitatori
  • sottolineando il cortocircuito attualissimo tra arte, guerra e merce.
  • DRAWN-OUT, IN COLLABORAZIONE CON FRANÇOIS GHEBALY
  • Il disegno contemporaneo è protagonista a rhinoceros gallery, nelle sale
  • espositive del piano terra del palazzo, e le sue declinazioni vengono osservate in una
  • prospettiva internazionale nella mostra DRAWN-OUT, organizzata da Alessia Caruso
  • Fendi in collaborazione con François Ghebaly, che riunisce una selezione di opere su
  • carta degli artisti Mariem Bennani, Sascha Braunig, Sharif Farrag, Patricia Iglesias Peco,
  • Mike Kuchar, Ann Leda Shapiro, Sayre Gomez, Jessie Makinson, Danielle Orchard, Max
  • Hooper Schneider e Ross Simonini.
  • INFORMAZIONI:
  • palazzo rhinoceros
  • Indirizzo: Roma, via del Velabro 9A
  • La mostra è aperta tutti i giorni dalle 17 alle 20. Ingresso gratuito.
  • Per informazioni: (+39) 340.6430435 gallery@rhinocerosroma.com
  • Ufficio Stampa:
  • Fondazione Alda Fendi – Esperimenti
  • Francesco Paolo Del Re | +39 392 8918793 | fdprcomunicazione@gmail.com

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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