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In una scena da sempre non avvezza al razzismo sta suscitando un gran parlare la vicenda dei Lazy Ungrateful,gruppo thrashcore nato nel centro richiedenti asilo di via Corelli a Milano e formato interamente da giovani in attesa dello status di rifugiati. La band ha in poche settimane registrato un demo e si è fatta conoscere grazie ad una serie di concerti nel territorio lombardo, anche se le sue non poche qualità musicali sono state offuscate quando è venuto alla luce che a parità di rimborsi con gli altri gruppi i Lazy Ungrateful sembrerebbero aver ricevuto per ogni esibizione 35 euro in più rispetto ai compagni di palco.
Una disparità di poco conto, se non avesse attirato una velata invidia da parte di altri gruppi locali. “Non abbiamo detto niente perché ci vuole poco a far venire cattivi pensieri, però non capisco perché devono essere pagati più di noi” ha confessato il bassista di un gruppo pavese che ha condiviso il palco con loro, che ha aggiunto: “Già vivono gratis in un albergo, gli viene sempre offerto di suonare e dobbiamo anche prestargli gli strumenti, però se parliamo tutti diranno che siamo razzisti”.
Gli fa eco un altro musicista del milanese che ha preferito rimanere anonimo: “Ho chiesto ad un organizzatore spiegazioni e mi ha detto che l’entità gruppo vale come una persona e quindi è giusto che prenda 35 euro come ogni immigrato e che se gli altri gruppi dopo il concerto dormono all’aperto per loro deve essere comunque previsto l’albergo, altrimenti siamo tutti razzisti e fascisti, ma onestamente non capisco”.
Nel frattempo i Lazy Ungrateful si preparano a nuovi concerti, ma non riescono ad annunciarli: “Purtroppo il wi-fi non funziona in via Corelli, speriamo nel passaparola come negli anni ’80!”
Band di immigrati riceve 35 euro più delle altre ad ogni concerto