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APPRENDERE LA PAPIROLOGIA – CAPITOLO 7

DiPietro Sciandra

Lug 6, 2016

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APPRENDERE LA PAPIROLOGIA

A cura di El Tigre

Capitolo 7

Nel IV secolo a.C. ci fu un radicale cambiamento di supporto scrittorio per la scrittura in Grecia. Difatti si cominciò a scrivere su papiro e non marmo. Lo strumento per scrivere non era più lo scalpello ma il calamo. Nel III secolo a.C. la scrittura greca si estende sempre più al sistema maiuscolo. Tra il III e II secolo a.C. il greco corsivo era più frequente.

Nel 1919 F.G. Kenyon nella sua epoca furono pubblicati 920 materiali letterari greci di cui circa 350 assolutamente nuovi; questo grazie alla sua riflessione.

L’autore della letteratura greca più letto in Egitto era certamente Omero (Iliade e Odissea).

Il catalogo dei papiri letterari greci e latini di provenienza egiziana di Roger A. Pack pubblicato in seconda edizione nel 1965 che registrava 604 papiri omerici. Grazie all’edizione del 2003 dello stesso catalogo aggiornato da Paul Mertens e Marie-Hélène Marganne, i papiri omerici arrivarono a 1604, mentre le altre opere di Omero (Homerica) sono 176.

168 papiri di Demostene sempre nel catalogo di Pack. Le “Orazioni” di Demostene che sono molto considerate. Un papiro proveniente da Hermoupolis Magna località del Medio Egitto a sud di Oxyrhynchus e risalente al II-III secolo d.C.; il quale contiene parte di un commento del grammatico Didimo Calcentero (I secolo a.C.-I secolo d.C.) alle Filippiche particolarmente importante perché tra l’altro ricco di citazioni di brani di altri autori (poeti e prosatori molto storici) e dello stesso Demostene.

Ci sono 156 papiri provenienti dall’Egitto appartenenti ad Euripide. 32 papiri ciascuno provenienti dall’Egitto di appartenenza ad Eschilo e Sofocle.

Il papiro di Strasburgo (in foto/Francia) edito nel 1999 da A. Martin e O. Primavesi costituito da 52 frammenti acquistati nel 1904 da un archeologo tedesco O. Rubensohn ad Achmin (l’antica Panopolis nell’Alto Egitto) nell’anno successivo passò alla Biblioteca Imperiale di Strasburgo.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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