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APPRENDERE LA PAPIROLOGIA
A cura di El Tigre
Il vulcano Vesuvio eruttò il 24 agosto 79 d.C.
L’eruzione seppellì Pompei (in foto), Ercolano e Stabiae/Napoli (Italia). La prima eruzione durò circa 12 ore e la seconda 7 ore. Si formarono le nubi ardenti, ovvero masse gassose e di colate piroclastiche, ovvero roccia di fuoco formata da detriti cementati; cioè colate di masse gassose molto calde e dense, contenenti in sospensione grandi quantità di particelle solide.
Le particelle piroclastiche oscillavano tra i 350°C e 400°C.
Gli scavi furono voluti ad Ercolano (1738) e Pompei (1748) dal re Carlo VII di Borbone di Napoli, poi da Carlo III re di Spagna.
Di fatto la perlustrazione nella lussuosa villa di Ercolano fu eseguita dal 1750 al 1761 dall’ingegnere svizzero Karl Weber che operò sotto la direzione del colonnello Roque J. Alcubierre. Gli scavi alla villa di Ercolano furono ripresi nel 1986-1987 e dal 1992-1997.
Nel 1962 a Derveni/Salonicco (Grecia) fu rinvenuto un rotolo di papiro greco ritrovato su una pira funeraria di un soldato. Il papiro fu restaurato dall’austriaco Anton Fackelmann.
Questo papiro è conservato al Museo Archeologico di Salonicco (Grecia).
Tre fogli di pergamena furono rinvenuti nel 1909 da un contadino in una grotta del monte Kuh-i-Sàlàn nei pressi di Avroman nel Kurdistan dell’Iran antico.
Dei rotoli di pelle furono trovati nel 1947 accidentalmente in una grotta da un beduino nel deserto di Giuda, Gerico nella attuale Palestina. Quest’area della fonte Ain Feshkhah o rovine di Khirbert Qumran fu continuamente perlustrata dal 1949.
Nel 1961, in una grotta di Nahal Hever ad Engedi (Israele) fu ritrovato da alcuni israeliani un rotolo di pergamena contenente il libro dei “Profeti” e quaranta scheletri.