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AD ALTOMONTE TRACCE DELL’ANTICO PRIORATO DI SION

DiPaul Polidori

Giu 23, 2023

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ALTOMONTE è un comune in provincia di Cosenza, situato ai piedi del monte Pollino ed a margine della fertile pianura di Sibari
Un primo nucleo abitativo sorto più a valle col toponimo di Brahalla o Brachalla o, ancora Bragalla, dal latino medievale “ bracus” o” bagus”col significato di guado o palude; come sbarramento nello spazio centrale di confluenza tra il torrente Gronde ed il fiume Esaro.
Il territorio di Altomonte fu attraversato, in varie epoche storiche, da un’ articolato sistema viario, denominato “ Delle saline” o “ Delle forgie” per raggiungere più facilmente miniere di ferro, di salgemma, opere di ripristino volute da Filippo di Sangineto, signore di ALTOMONTE nel XIV sec. Per ulteriori approfondimenti rimando agli studi storici di Pietro De Leo Pietro Dalena e Attilio Vaccaro.
È interessante ai fini della mia ricerca l’ analisi della chiesa di San Giacomo, la cui origine viene attestata dagli storici come bizantina ( IX sec.); se ne differenzia perché desinente a sud; tre absidi non semicircolare ma con terminazioni rettangolari, frutto di un nuovo rifacimento comunque antico.L’ edificio si pone come polarità del centro abitato e verso cui apre il suo ingresso ( porta di San Giacomo).Nel Medioevo l’ orientamento delle chiese rispondeva ad esigenze mistiche: con abside ad oriente e ingresso rivolto ad ovest meglio se lungo la linea dell’ equinozio; altra consuetudine era quella di consacrare il luogo sacro all’ alba del giorno di Pasqua. La chiesa di San Giacomo di Altomonte ha un allineamento nord- sud riconducibile al lunistizio. Sul portale di ingresso, seppure di gusto barocco, si notano, in basso a destra e sinistra, dei simboli conosciuti come “ chiave egizia” o “ chiave della “ vita”. Tale simbologia è da collegarsi ad una comunità giudaica, in particolare, cristiani esseni che avevano la loro Giudecca proprio in questa chiesa, costituita da borghesia mercantile proprietaria di frantoi e mulini(Platea di Cassano, a cura di Attilio Vaccaro). Altra conferma la contrada San Lazzaro, riportata in una relazione relativa al convento dei Domenicani di Altomonte, datata 1650( Archivio storico di Crotone).
I cristiani esseni hanno devozione particolare per Santa Maria Maddalena, considerata come la “ donna Cristo”(Olivier Manitara, rappresentante mondiale della tradizione e religione essena).
Una lastra marmorea la cui iscrizione fa riferimento alla consacrazione di Santa Maria dei Franchi, ritenendola più grande e più in alto, rispetto ad un’ altra, che, secondo una mia ipotesi doveva sorgere presso il primitivo nucleo abitativo disposto più a valle, come detto in precedenza; potrebbe trattarsi di una chiesa rupestre in cui già si venerava Santa Maria Maddalena, il cui culto era caro anche agli esseni, come spiegato.
All’ interno della chiesa di Santa Maria della Consolazione di Altomonte si trova un monumento marmoreo di un giovane cavaliere, di pregevole fattura, senza iscrizioni; incrinature sulla lastra fanno supporre una ricollocazione da altro luogo.
Non avendo riferimenti documentati, ho effettuato un’analisi sui simboli presenti sul vestiario e sulla spada del milite anonimo; sono riuscita così a ricostruire la sua identità, riconoscendolo come Erberto d’ Orleans ( Herberto de Aureliano) giustiziere della Terra di Benevento nel 1274, ed in seguito gli fu concessa la terra di Brachalla da Carlo I d’ Angio’. Un incarico prestigioso e di grande responsabilità, ma non solo; Michele Amari lo definì “ ministro oscuro”. I simboli mi hanno rivelato anche un altro aspetto di Erberto e cioè che fosse un affiliato del misterioso Priorato del Sion. È necessario a questo punto esporre alcune considerazioni.
Il Priorato di Sion, secondo alcuni studiosi nacque da un gruppo di monaci calabresi, arrivati nei territori appartenenti a Goffredo di Buglione per fondarvi un monastero. Documenti storici trascritti e pubblicati dall’ archivista francese Jacques Soyer nel 1919” Actes des souverains”, confermano in modo inequivocabile la fondazione dell’ Ordine di Notre Dame du Mont Sion da parte di Goffredo di Buglione nel 1099 e la sua continuazione a Saint Samon d’ Orleans ( da cui proviene Erberto); una Bolla del 1178 di Alessandro III confermava tutte le proprietà in Francia, in Sicilia, in Spagna ed in Calabria. L’ ambiente in cui nacque il Priorato di Sion non è solo di protezione dei pellegrini e dei luoghi santi, ma anche di una ricerca misterica e di conoscenza ossia trasversale a tutto il crogiolo di sapere conservato in Oriente e di cui i Templari rappresentarono il braccio armato. Nell’ Ordine del Sion confluirono diverse correnti di pensiero; dagli Esseni( figli della Luce) alle correnti gnostiche, che ne determinarono il vero potenziale .
La presenza o meglio, compresenza, di un alto esponente del Priorato del Sion, come Erberto d’ Orleans doveva essere giustificata dalla necessaria tutela o di importanti reliquie o antiche pergamene, oppure da accordi con i potenti locali, i Ruffo ad esempio, con cui Erberto fu in contatto.
Si aprono altri ed ampi scenari sulla storia di un territorio antico e variegato come quello di Altomonte. E’ doverosa una ricerca approfondita al fine di rendere fruibile un patrimonio culturale ancora poco conosciuto.
Articolo e ricerca di Marisa Magurno
Nota bibliografica:
F. Rende,Monografia storica della terra di Altomonte a cura di Pietro De Leo, Altomonte,1980
A. Vaccaro, Poteri e società “ in la Saracina”e nel suo circondario ( secc.X- XVII sec), Miscellanea di studi storici, Rubettino,2008
P.Dalena, Società,economia e istituzioni ad Altomonte tra Medioevo ed età moderna ,Galatina,1990
V.Ricci, Strategie insediative e patrimonio fondiario dei Templari in Capitanata durante il governo normanno-svevo, Roma,2017
I Registri della Cancelleria Angioina, vol. XXV, a cura di Jole Mazzini e Renata Orefice, Napoli,1978
J. Soyer,Actes des Souverains, Besancon,1919
F. Romagnoli, Histoire de la ville d’ Orleans, Orleans, 1830
F. Russo, Regesto Vaticano per la Calabria, Gesualdo, Roma, 1974
M. Amari, La guerra del Vespro, a cura di F. Giunta,Palermo, 1969
C. Colafemmina, Per la storia degli Ebrei in Calabria, Rubettino editore, Soveria Mannelli, 1996
Per un Atlante della Calabria, ed. Gangemi, Roma, 1980
Il sistema feudale nella Calabria medievale, Atti del Convegno, Cosenza,2004
F. Cardini, La tradizione templare, Valleceli, Firenze, 2007
H. Charles Puech, Sulle tracce della gnosi, a cura di Francesco Zambon, Adelchi, Milano, 1978

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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