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MOTORI RUGGENTI – Capitolo 9

DiPietro Sciandra

Mag 18, 2019

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IN FOTO PISTA DI INDIANAPOLIS/INDIANA

Capitolo 9 

Le gare NASCAR continuano. Ecco un appuntamento veramente molto speciale a cui assistono come spettatori tantissime persone famosissime dello spettacolo, della politica, dello sport tra cui anche vari piloti della formula Indy; ovvero alla gara a Indianapolis in Indiana. Il circuito di Indianapolis è di due miglia e mezzo; ma questo circuito è veramente considerato il tempio della dea velocità; già perché questo circuito fu fondato nel 1911 ed esso è il primo circuito automobilistico del mondo. Ovviamente trattando il circuito di Indianapolis è inevitabile non trattare delle 500 miglia di Indianapolis, che questa gara fino al 1960 faceva parte del campionato di formula uno. La gara Indianapolis 500 di formula Indy ha un sistema unico di qualificazione; ovvero bisogna ottenere una buona velocità media su quattro giri di qualificazione per poter entrare nei 33 tempi per poter partecipare alla gara. 

Invece nelle corse NASCAR, esse non sono come tanti campionati di auto da corsa che i piloti che fanno le qualifiche automaticamente essi sono gli stessi piloti che partecipano alle gare di tutto il campionato; come ad esempio la tipica formula uno che le qualifiche servono solamente per decidere le posizioni di partenza e non per decidere anche chi partecipa alla gara; ma in NASCAR bisogna effettuare due giri di qualificazione di cui il migliore dei due tempi vale non solo come posizione di partenza ma bisogna entrare nelle posizioni stabilite per poter partecipare alla gara e quindi poter ovviamente partire e non essere esclusi. Per esempio; nelle qualificazioni delle gare NASCAR possono partecipare 54 o 55 piloti. In base al numero di partenza dei piloti previsti per quella gara; i piloti che hanno un tempo entro il 40°, 42° o 43° posto che essi potrebbero essere il numero dei piloti in gara; rientrando con il migliore dei due giri di qualificazione entro queste posizioni convenute; ciò fa partecipare alla gara. Anche per questo i piloti delle gare NASCAR non sono sempre gli stessi di gara in gara. In formula Indy invece per la gara Indianapolis 500 bisogna ottenere un tempo entro il 33° posto per poter prendere parte alla gara e quindi dal 34° posto in peggio si viene esclusi dalla gara. 

La gara NASCAR qui a Indianapolis ha veramente qualcosa di storico; difatti le qualificazioni sono per la gara Brickyard 400; difatti il circuito di Indianapolis sulla linea del traguardo ha una pavimentazione raffigurata di mattoni per appunto ricordare l’antica pavimentazione del circuito. Difatti il presidente del circuito di Indianapolis; ovvero Tony George (la gara di riferimento è nel 1997) deve consegnare il trofeo al vincitore della gara; di cui questo trofeo ha la cima a forma appunto di mattone. 

Ecco le qualificazioni per la gara NASCAR Brickyard 400.

Benson numero 30 con lo sponsor Pennzoil si qualifica. Benson vinse il titolo di principiante dell’anno del 1996 per il campionato Winston Cup Series che essa è appunto la serie di coppa Winston per le gare NASCAR. L’esordiente dell’anno vince un titolo a parte e anche premi a parte. 

Geoff Bodine che debuttò nel 1982, egli si qualifica con la sua auto di cui egli è anche il proprietario, ovvero la numero 7 con lo sponsor QVC. La prima vittoria di Geoff Bodine fu nel 1984 a Martinsville in Virginia. 

Jeff Burton con la sua auto numero 99 con lo sponsor Exide Batteries si qualifica. Il suo primo pole position fu alla sua novantanovesima partenza. 

Ward Burton con la sua auto numero 22 con lo sponsor MBNA America si qualifica. La vittoria del 1995 a Rockingham in North Carolina era la prima vittoria di sempre del proprietario squadra Bill Davis.

Craven con l’auto numero 25 sponsorizzata Hendrick si qualifica.

Earnhardt con l’auto numero 3 con lo sponsor GM Goodwrench si qualifica. Earnhardt debuttò nel 1979. Egli è il più grande campione con 7 titoli NASCAR, cosa non riuscita a nessun altro. Difatti Earnhardt è soprannominato “l’intimidatore”, perché qualunque posizione lui partisse egli faceva sempre paura risalendo di molte posizioni. 

Elliott con la sua auto numero 94 con lo sponsor Mc Donald’s si qualifica. Nel 1987 durante le qualificazioni della gara Winston 500, Elliott stabilì il primato con 212.809 miglia all’ora. 

Jeff Gordon con la sua auto numero 24 con lo sponsor DuPont Automotive Finishes si qualifica. Nel 1996 Jeff Gordon vinse 10 gare e partendo 5 volte in prima posizione. Difatti Jeff Gordon è soprannominato “nato per correre”.

David Green con la sua auto numero 96 con lo sponsor Caterpillar si qualifica. David Green vinse nel 1994 il campionato NASCAR Busch Series, ovvero un altro campionato parallelo di gare NASCAR ma più corte. 

Irvan che dimesso dall’ospedale torna a correre. Irvan torna alla guida della sua auto numero 28 con lo sponsor Havoline. Irvan si qualifica. Primo pole position per Irvan fu alla sua sessantacinquesima partenza. Prima vittoria per Irvan fu alla sua settantanovesima partenza. 

Jarrett con la sua auto numero 88 con il suo doppio sponsor Quality Care e Ford Credit si qualifica. Jarrett debuttò nel 1987.

Bobby Labonte con la sua auto numero 18 con lo sponsor Interstate Batteries si qualifica. Nel 1996 Bobby Labonte ottenne una vittoria e partendo quattro volte in prima posizione. La prima vittoria di Bobby Labonte fu nel 1995 alla gara Coca-Cola 600 a Charlotte in North Carolina.

Terry Labonte con la sua auto numero 5 con lo sponsor Kellogg’s Corn Flakes si qualifica. Nel 1996 Terry Labonte vinse 2 gare e partendo 4 volte in prima posizione. Il primo titolo di Terry Labonte fu ottenuto nel 1984. Il suo secondo titolo fu ottenuto nel 1996. Infatti essendo nel 1997; Terry Labonte è appunto il campione in carica. Vincendo il suo secondo titolo dopo così tanti anni, ovvero 12 anni dopo, Terry Labonte è soprannominato “uomo di ferro” per la sua durezza e longevità.

Marlin con la sua auto numero 4 con lo sponsor Kodak Film si qualifica. Marlin debuttò nel 1983.

Martin con la sua auto numero 6 con lo sponsor Valvoline si qualifica. Debutto di Martin nel 1982. Nel 1990, Martin finì 2° in classifica finale di Winston Cup Series battuto di soli 26 punti.

Mayfield con la sua auto numero 37 con il suo doppio sponsor K-Mart e RC Cola si qualifica. Nel 1996, alle qualificazioni della gara Die Hard 500 a Talladega in Alabama; Mayfield partì primo a questa gara battendo il 2° di 2 miglia all’ora. 

Musgrave con la sua auto numero 16 con il suo doppio sponsor Family Channel e Primestar si qualifica. Musgrave guadagnò la sua quinta pole position nel 1996 alla gara Tyson/Holly Farms 400 anche gara finale Winston Cup Series allo storico circuito di North Wilkesboro in North Carolina.

Infatti in North Carolina ci sono tre piste per le gare NASCAR, ovvero North Wilkesboro, Rockingham e Charlotte. Invece in South Carolina c’è la pista di Darlington.

Petty con la sua auto numero 44 con lo sponsor Hot Wheels si qualifica. Petty debuttò nel 1981. La prima vittoria di Petty fu nel 1986 a Richmond in Virginia. 

Skinner con la sua auto numero 31 con lo sponsor Lowe’s Home Improvement Warehouse si qualifica. Skinner è campione Craftsman Truck Series ovvero le gare NASCAR con i furgoni raccoglitori o detti anche furgoni con cassone che essi vengono modificati per correre con le regole e sui circuiti NASCAR. 

Stricklin con la sua auto numero 8 con lo sponsor Circuit City si qualifica. Stricklin debuttò nel 1989.

Kenny Wallace torna a correre con la sua macchina abituale numero 81 con lo sponsor Square D e non con la auto numero 28 con lo sponsor Havoline a cui Kenny Wallace si era messo alla guida al posto di Irvan in seguito al ricovero di Irvan in ospedale per incidente, con cui Kenny Wallace si qualifica. 

Rusty Wallace con la sua auto numero 2 con lo sponsor Penske si qualifica. Debutto di Rusty Wallace nel 1984. La prima vittoria di Rusty Wallace fu a Bristol in Tennessee nel 1986.

Michael Waltrip con la sua auto numero 21 con lo sponsor Citgo si qualifica. Michael Waltrip è fratello di Darrell Waltrip. 

Andretti con la sua auto numero 98 con lo sponsor RCA si qualifica. Andretti passò alla storia per aver guidato in gara con l’auto numero 43 di Richard Petty in seguito al suo ritiro, quest’ultimo soprannominato “il re” per aver vinto 200 gare. Anche se il maggior numero di titoli spetta a Earnhardt con 7 titoli NASCAR. 

Oltre a David Green ci sono altri nuovi piloti in gara che essi si qualificano, ovvero Little, Purvis, Berrier, Jeff Green, Barfield, Wilson, Bickle e Mast.

Il giorno della gara. Indianapolis/Indiana. La gara Brickyard 400 sul circuito più antico del mondo sta per partire. Ci sono 43 piloti in pista pronti a partire.

“Signori accendete i motori!”

Il commissario di gara sventola la bandiera verde. Si accelera. Alcuni piloti tentano già di superare, altri invece si mettono in scia dietro la macchina che precede per guadagnare velocità e aspettare il momento migliore per sorpassare. La gara procede senza incidenti. Ma a un certo punto Bickle viene spinto da dietro da Barfield. Bickle si rigira al punto da trovarsi contromano con tutte le altre auto che gli vanno incontro. Bandiera gialla. Bickle ha veramente rischiato di morire venendo urtato frontalmente da una se non di più auto in corsa provenienti dal senso giusto di marcia rispetto al verso sbagliato di Bickle provocato dalla spinta di Barfield. Le auto rientrano a fare rifornimento durante la bandiera gialla. Bickle dice al suo capo squadra durante la sosta di rifornimento:

“Barfield me la paga questa! Io potevo morire per colpa sua oggi! Io voglio una resa dei conti con Barfield dopo questa gara!”

Il capo squadra di Bickle dice a Bickle durante la sosta di rifornimento:

“Pensa a questa gara ora! Pensa a correre per la gloria, per i punti di campionato e per i soldi oltre che per il tuo sponsor! Le rese dei conti a parte da fuori dalla pista non servono a nessuno, né a te, né allo sponsor, né per i punti, né per guadagnare soldi! La tua resa dei conti privata serve solo a te per farti stare meglio, per il tuo orgoglio! Ora vai, la macchina che fa l’andatura sta per passare!”

La gara riprende. Jeff Green prende il comando. Subito dietro di lui ci sono Little, Purvis, Mast, Wilson, e Berrier. David Green rompe il motore uscendo di gara. Rusty Wallace esce di gara per problemi meccanici; inutili gli interventi con la chiave inglese. Musgrave è 29°. Earnhardt è indietro di 2 giri. Jeff Gordon è 34°. Stricklin è 40°. Benson è 6°. Andretti è 14°. Ma…Terribile incidente…Auto coinvolte di Martin, Petty, Nemechek, Grissom, Hamilton e Craven. Le auto coinvolte in questo incidente devono per forza uscire di gara per i gravissimi danni. Piloti illesi. Intanto Jeff Gordon passa al comando. Dietro Jeff Gordon subito ci sono Elliott, Spencer, Sacks, Wilson, Berrier, Mast, Purvis e Little. Ci sono piloti già indietro di uno, due e anche tre giri ma comunque sempre in corsa. Già perché correndo così in tanti con una gara lunghissima; tutto può succedere e tutto può cambiare. Impensabile in altre gare automobilistiche di continuare a correre essendo anche solamente di un giro in meno. Per esempio in formula uno, essere già di un giro indietro è impossibile recuperare il giro perso. Un esempio molto spiacevole e scorretto della formula uno che non può essere dimenticato è quando David Coulthard indietro di due giri, rientrando a fare rifornimento, ma in realtà quella sosta era più strategica che necessaria, difatti indietro di due giri, Coulthard rientrò in pista per farsi venire addosso da dietro da Michael Schumacher per farlo uscire di gara. Lo sventurato Michael Schumacher trovandosi rallentato di colpo da Coulthard, andandogli addosso da dietro per l’improvviso rallentamento di Coulthard; Michael Schumacher con il violentissimo urto rimase addirittura con la macchina con tre ruote; uscendo ovviamente di gara. Episodio scorrettissimo che stava causando una rissa tra Michael Schumacher e David Coulthard. 

Impensabile fare una cosa del genere in NASCAR, forse perché in NASCAR non esistono le scuderie di due piloti. Perché in NASCAR potrebbero esserci anche piloti con dei compagni di squadra; ma non esistono punteggi sommati dei compagni di squadra. Perché in NASCAR i piloti facenti parte della stessa squadra; essi sono solamente pagati dallo stesso proprietario delle loro auto. Non esistono in NASCAR i punti delle squadre ma solamente i punti dei piloti. Molto spesso c’è persino più rivalità tra piloti compagni di squadra che piloti di squadre avversarie. 

Ritornando alla gara a Indianapolis; con tutto che ci siano dei piloti con dei giri in meno; conviene sempre continuare a gareggiare; perché partendo in 43 auto; con l’uscita di gara di molte auto; comunque si potrebbe finire la corsa con delle posizioni migliori. Già perché tutti i piloti guadagnano punti fino all’ultima posizione d’arrivo e tutti i piloti guadagnano soldi fino all’ultima posizione di arrivo. In questa gara, ci sono ora solo 21 piloti nel giro del comando. Nessuno di questi 21 piloti può essere escluso dal poter vincere la gara. Impensabile in altre gare di auto. In cui molto spesso le posizioni restano tali fino alla fine della corsa o al massimo pochi cambi di posizioni. La gara continua senza incidenti, ma all’improvviso un grande incidente fa uscire altre macchine dalla gara. Bandiera gialla. Le auto rientrano per uno spruzzo e vai, solo rifornimento di benzina per poter finire la corsa. 17 giri al termine. Barfield passa al comando. Wilson secondo. Jeff Green terzo. Purvis quarto. Berrier quinto. Insieme a David Green che era uscito di gara per aver rotto il motore; altri nuovi piloti escono di gara ovvero Mast, Bickle e Little. Da tener d’occhio Robby Gordon, Geoff Bodine e Todd Bodine. 9 giri al termine. La corsa continua senza incidenti. Ma bandiera bianca ultimo giro; ci sono vari incidenti su tutta la pista. Rudd vince la gara Brickyard 400 a Indianapolis. Secondo Jeff Gordon. Terzo Terry Labonte. 

CHAD LITTLE

DAVID GREEN

JEFF GREEN

RICHARD PETTY

JEFF PURVIS

RICH BICKLE

RON BARFIELD

RICK WILSON

TODD BERRIER

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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