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IL DIVORATORE DI ANIME – Capitolo 99

DiPietro Sciandra

Feb 15, 2017

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Capitolo 99

Siamo sempre a Roma, è l’anno 2003.

Una sera, Giacomo seguì lo zio Vittorio. Giacomo aveva il costume nero, quello da scarafaggio. Approfittando dell’oscurità, Ombra, oramai sapendosi muovere nel buio come un topo; seguì lo zio e lo attaccò alle spalle. C’era talmente buio che era praticamente impossibile capire chi o cosa fosse; poteva essere addirittura un cane.

Vittorio tentò di chiedere aiuto; ma Ombra, che era il nipote Giacomo; con un filo metallico strangolò lo zio Vittorio e lo abbandonò lì dicendo:

Caro zio; dicevi che non dovevo avere paura dei topi e del buio; ma a quanto pare le mie paure si sono rivoltate contro di te! Io dovevo stare con ciò che odiavo di più, i topi! Tu volevi punirmi duramente per aver visto ciò che non dovevo vedere! Quando si combatte non esiste parentela! L’anima di una persona è superiore ad ogni cosa, e chiunque te la tolga, anche un parente, deve essere ucciso! Tu mi hai tolto tutto! Io ti ho tolto la vita!”

Il giorno dopo, il cadavere di Vittorio fu trovato da un passante che diede l’allarme.

Una sera; Ombra si stava aggirando per le strade per cercare qualcuno che si alleasse con lui e che lo comprendesse; perché Ombra era sempre solo e non aveva più amici; perché la sua continua fame di vendetta verso il mondo lo aveva allontanato da tutti i suoi amici e parenti. Ombra si stava aggirando per Roma con il costume da topo, in caso qualcuno avesse avuto bisogno di lui, più che altro per dargli qualche informazione e farsi qualche amico; anche se mascherato a quel modo non sarebbe mai stato accettato, perché chiunque lo vedesse aveva paura.

Ora è quasi mezzanotte; un camionista stava riposando in un posto appartato. Un gruppo di malintenzionati si avvicinò al camion in cui stava dormendo il camionista. I malintenzionati erano tre ed uno era armato di pistola. La rapina stava per prendere forma. Uno dei tre riuscì a forzare lo sportello ed entrare nella cabina del camion.

Questo malvivente cominciò a tirare i piedi al camionista per minacciarlo con la pistola. Il camionista fu colpito in faccia con la pistola da quel brutto ceffo. Il panico e la paura regnavano; lo scompiglio era totale; il posto era così isolato che nessuno sarebbe in ogni caso potuto intervenire.

Il camionista stava per avere la peggio. Difatti il camionista fu colpito ripetutamente dai tre delinquenti che lo derubarono di oro, telefono e soldi. I tre delinquenti stavano quasi per scappare, quando…

…Comparì Scheletro Rosso ed il suo gruppo di seguaci; gli scheletri bianchi. Difatti Scheletro Rosso fondò il gruppo degli scheletri bianchi che lo aiutasse a continuare le indagini per la morte della sorella. Passando di lì per una ronda; Scheletro Rosso notò il movimento e vide un’opportunità per avere preziose informazioni riguardanti gli assassini di sua sorella. Gli scheletri bianchi erano ragazzi molto giovani che si mascheravano di notte per seguire il loro capo ed aiutarlo nella sua ricerca e fare atti di violenza quasi giustificati. Scheletro Rosso diede ordine di intervenire con la massima prudenza e di prendere alle spalle quei tre malviventi. Scheletro Rosso aveva a disposizione 5 scheletri bianchi su cui fare affidamento; quindi sarebbero stati 3 contro 6; considerando che da solo, Scheletro Rosso è come se valesse per 5. I tre delinquenti furono colpiti in un agguato senza nemmeno avere il tempo di emettere un fiato e capire cosa stesse loro succedendo.

Gli scheletri bianchi ci sapevano fare, combattevano molto bene, anche se ovviamente non potevano eguagliare Scheletro Rosso; nemmeno tutti e cinque messi insieme.

Disarmato il tizio con la pistola e recuperata la refurtiva, tenendo sotto controllo i tre tipi, Scheletro Rosso con tono autoritario cominciò a porre delle domande a quei tre che non avevano mai visto nulla del genere ed erano più spaventati per come fossero mascherati che non dal fatto che avessero una pistola puntata contro:

Sapete nulla della morte di Eleonora; una ragazza di 17 anni trovata uccisa che è stata violentata nel 1998?”

Uno dei tre rispose:

Perché dovremmo saperlo? Che c’entriamo noi?”

Scheletro Rosso cominciò a perdere la pazienza e prese per il collo uno dei tre:

Ho detto, spazzatura; sapete qualcosa di questa Eleonora? E poi le domande le faccio io e se volete vivere vi consiglio di rispondere; altrimenti vi aizzo i miei scheletri bianchi assetati di sangue; e sarà difficile che rimaniate vivi!”

Uno dei tre disse:

Io so quello che ho letto sui giornali; non so altro; comunque non siamo stati noi a violentare questa Eleonora né tanto meno ad ucciderla!”

Scheletro Rosso disse:

Non dire bugie o morirai! Capito?”

Se io so che voi c’entrate qualcosa con la morte di mia sorella vi spezzo le ossa; e lo faccio sul serio; mi avete visto bene? Io non temo la morte e quindi state attenti!”

Detto questo; Scheletro Rosso li lasciò andare.

Poi Scheletro Rosso riprese, rivolgendosi ai suoi scheletri bianchi:

Uno di voi vada a vedere come sta il camionista!”

Il camionista impaurito ed ancora tremante disse:

Io…Non so…Come ringraziarvi per avermi salvato e ridato la mia roba!”

Scheletro Rosso disse:

Sa nulla della morte di una certa Eleonora di 17 anni; trovata uccisa che era stata anche violentata probabilmente; nel 1998?”

Il camionista disse:

Io non so molto; leggendo sul giornale lo avevo saputo, non so di più! Non so cosa dirvi; ci sono tante bande a Roma; sembra di essere tornati al tempo dei pirati!”

Scheletro Rosso disse:

Va bene, buonanotte; stia attento! E faccia finta di non averci visto!”

Il camionista:

Certo, potete stare tranquilli, ed ancora grazie!”

Così, sgombrata la strada dai tre delinquenti e dal camionista; Ombra si avvicinò lentamente a Scheletro Rosso e disse:

Chi siete? Mi piacete voi! Da dove venite?”

Scheletro Rosso disse:

Strano! Non ti ho né visto e né sentito arrivare! Chi sei? Cosa vuoi?”

Ombra disse:

Io sono Ombra, ed ho aiutato molte persone in pericolo e che avevano bisogno di aiuto! Purtroppo molti scappano e sto cercando qualcuno che sia come me ed allearmi con chi possa valorizzarmi il meglio possibile! Comandare non sarebbe male, anche se detto legge sui delinquenti! Ho visto come avete scacciato quei tre, e non vi ho aiutato per vedere cosa sapevate fare! Mi farebbe piacere unirmi a voi!”

Scheletro Rosso disse:

Per me non ci sarebbe problema, ma non sono io il capo! Io comando solo i miei scheletri bianchi! Dovresti parlarne con il principe Croce! Lui decide chi entra e chi esce! Noi siamo tutti Sin Alma e forse lo sei pure tu!”

Ombra:

Chi sono i Sin Alma?”

Scheletro Rosso:

Dallo spagnolo, letteralmente “senza anima”; un gruppo di persone che per eventi di forza maggiore ha subito mutazioni psichiche e fisiche che hanno comportato la morte dell’anima ed inducendo ogni singolo individuo a ragionare in modo non più normale e non più umano! Il male prende possesso del corpo senza anima e lo rende schiavo, facendolo diventare un mezzo di distruzione! Molti Sin Alma si mascherano; rappresentando il proprio male e la propria paura, che in realtà non è mai stata superata; e l’unico modo di renderla parte di sé senza soffrire troppo è riversarla contro gli altri! La paura di un Sin Alma diventa un potere inarrestabile, perché è come se gli uomini usassero i poteri degli animali per vendicarsi degli uomini!”

Ombra:

Molto interessante! Io sono uno dei vostri! Sono anch’io un Sin Alma! Fatemi entrare nel vostro gruppo ed io vi servirò!”

Scheletro Rosso:

Puoi entrare a fare parte dei Sin Alma del Divoratore di Anime; ma tu coi miei scheletri bianchi non c’entri nulla! Noi siamo un gruppo a parte che dipende dal principe Croce!”

Ombra:

Chi è questo principe Croce e cos’è questo Divoratore di Anime?”

Scheletro Rosso:

Entrambi sono la stessa persona! Il principe Riccardo Croce è il Divoratore di Anime! Lui è il capo, il nostro condottiero che ci guiderà a capovolgere il mondo in nostro favore e simile a tutto ciò che siamo! Lui è il nostro maestro! Il nostro idolo! Il nostro padre di adozione; perché abbiamo scoperto di essere considerati come dei figli da lui, con tutto che abbiamo la stessa età e che egli sia molto giovane!”

Ombra:

Posso conoscerlo?”

Scheletro Rosso:

Va bene! Vieni con noi!”

Ombra entrò a fare parte del regno dei Sin Alma; ma ad una condizione, avrebbe dovuto battersi con il principe Croce indossando di volta in volta i suoi 4 costumi: topo, scarafaggio, lucertola e ragno.

I 4 combattimenti si svolsero in 4 differenti giornate nel seguente ordine:

  1. Ombra con il costume da topo sconfisse Riccardo
  2. Riccardo sconfisse Ombra con le sembianze di scarafaggio
  3. Ombra con le sembianze di lucertola sconfisse Riccardo
  4. Riccardo sconfisse Ombra con le sembianze di ragno.

A Riccardo non interessava vincere; perché Riccardo può essere battuto solo una volta da un avversario; perché dopo Riccardo sa come affrontarlo e come sconfiggerlo. Difatti; Riccardo combattendo con Ombra per ben 4 volte con diversi costumi; Riccardo si prese l’anima di Ombra e seppe poi combattere come lui in quei 4 stili di lotta.

Dopo questi combattimenti, Riccardo fece entrare Ombra nel regno dei Sin Alma a tutti gli effetti.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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