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Capitolo 65
Un giorno, Riccardo ed Antonella si sentirono per telefono:
Riccardo:
“Pronto! Sono Riccardo, chi parla?”
Antonella:
“Ciao tesoro! Sono Antonella! Come stai?”
Riccardo:
“Io bene, ed ora che ti sento meglio!”
Antonella:
“Ho ricevuto la tua lettera e ti chiamo prima per ringraziarti e poi per aiutarti in qualche modo; perché ho visto che hai un problema a dir poco sconfortante ed angosciante e voglio darti una mano a capire cosa potresti fare!”
Riccardo:
“Senti non possiamo vederci da qualche parte e parliamo di persona? Perché al telefono non è la stessa cosa; di persona mi viene meglio a parlare con te e poi voglio vederti, mi sei mancata davvero tanto!”
Antonella:
“D’accordo! Prendi un qualsiasi autobus per raggiungere il capolinea generale, diciamo per le 16:00, io sarò lì!”
6 giugno 1995, ore 16:10, un lieve ritardo, Riccardo ed Antonella si incontrano e si salutano affettuosamente. Entrambi salgono su un autobus per fare un giro insieme e per parlare del grave problema di identità di Riccardo.
Antonella comincia dicendo:
“Ci ho pensato, non devi avere paura! Devi credere in te e pensare a chi ti vuole bene e vedrai che qualunque ruolo tu avrai in futuro nella società, io ti vorrò bene e ti starò vicino! Se è questo il tuo destino non si può cambiare, almeno io credo che sia così!”
Riccardo:
“Mio angelo! Grazie! Non so cosa dire! Ora so che io non posso cambiare le cose; e poi credo che forse nessuno di noi possa cambiare veramente il proprio destino, perché se fai delle scelte che hai voluto puoi cambiare il tuo destino oppure devi accettare le conseguenze! Invece se sei costretto a delle scelte che non hai voluto, ma decise da qualche forza maggiore, allora non c’è nulla da fare!”
Antonella:
“Si, lo penso anch’io mio caro!”
Dopo aver fatto un lungo giro per Roma, centro storico e luoghi un po’ isolati per stare un po’ da soli per amarsi; Riccardo ed Antonella verso sera tornarono alle rispettive case.
Riccardo ora aveva le idee un po’ più chiare e la paura gli era svanita, ma aveva scoperto una cosa, ovvero per sconfiggere la paura bisogna combattere, perché più eviti i pericoli e più la paura cresce, invece affrontando i pericoli e dimostrare di sapersela cavare la paura sparirà e Riccardo sarà il vincitore e sarà padrone del suo potere che sta per cominciare a conoscere. Difatti, col tempo Riccardo scoprì che più volte si gettava nelle risse per difendere qualcuno e più diventava forte e meno paura aveva. Aumentando la forza la paura diminuiva e Riccardo cominciò col tempo ad amministrare i suoi poteri che non sapeva come mai gli fossero venuti ed a quale scopo. Riccardo scoprì che più volte si batteva e di volta in volta imparava a combattere come i suoi nemici. A 15 anni, Riccardo sta cominciando a scoprire che sarà lui il nuovo “divoratore di anime”. L’intervento di Antonella si rivelò molto efficiente e Riccardo assimilò le proprie capacità straordinarie e seppe come meglio comportarsi in futuro, anche se ovviamente non poteva sapere così presto chi fosse veramente, la verità è ancora molto lontana…