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IL DIVORATORE DI ANIME – CAPITOLO 23

DiPietro Sciandra

Ago 27, 2016

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Capitolo 23

Tra poco inizierà il combattimento tra La Morte e Scheletro Rosso…

La Morte che non può usare armi, perché vietato, si appresta ad attaccare Scheletro Rosso in una stanza della casa abbandonata.

Scheletro Rosso è molto veloce nel cimentarsi coi suoi veloci calci. La Morte ha una grande potenza nel sollevare i suoi avversari e lanciarli molto lontano. Scheletro Rosso tenta di prendere di sorpresa il suo avversario, difatti esegue una proiezione afferrando per la tunica ed appoggiando il piede sul torace di La Morte e Scheletro Rosso proietta La Morte all’indietro. Scheletro Rosso afferra La Morte e la colpisce con delle ginocchiate. La Morte si riprende e solleva il suo avversario e lo scaraventa al suolo facendogli sbattere la schiena. La Morte afferra Scheletro Rosso per il viso con una mano eseguendogli “l’artiglio di ferro” e lo solleva scaraventandolo verso terra. Scheletro Rosso non si arrende ed esegue una serie di calci, indebolendo La Morte e tentare di costringerla ad arrendersi. La Morte esegue una testata a Scheletro Rosso che crolla al suolo dolorante. Scheletro Rosso si rialza e colpisce con delle gomitate La Morte. Scheletro Rosso esegue un calcio volante rotante con la gamba destra. La Morte rimane tramortita. Scheletro Rosso pensa di aver vinto, ma La Morte si alza ed afferra Scheletro Rosso per le gambe ed usa la tecnica “ad elicottero” e lancia Scheletro Rosso. Scheletro Rosso non riesce ad alzarsi. La Morte vince l’incontro!

Ora passiamo a conoscere la storia di Terrore.

Siamo a Roma nel 1997, un ragazzo di 25 anni, studente di ingegneria, vive coi suoi genitori ed una sorella di 22 anni. Il ragazzo di 25 anni decise di partire per l’Australia in estate, finiti gli esami. Questo ragazzo amava moltissimo l’Australia, sia perché adorava fare surfing, e poi per le belle spiagge australiane, soprattutto la spiaggia di Sydney; famosa per i campionati mondiali di surfing. Comunque l’Australia ha sempre il fascino dell’essere nell’emisfero australe, l’estrema lontananza, il fascino del paese dei canguri e dei teneri koala. L’Australia è famosa anche per l’Opera di Sydney, lo zoo di Taronga. Da non dimenticare il simbolo dell’Australia, ovvero l’Ayers Rock. Difatti l’Ayers Rock è considerata la roccia più grande al mondo; perché per quanto possa sembrare una montagna non lo è perché è un unico blocco; per questo è considerata una roccia.

L’estate è arrivata, i preparativi per partire per l’Australia sono quasi completi.

Essendo inverno in Australia quando in Italia è estate non presenta un problema, perché in ogni caso il clima dell’Australia consente temperature miti anche in inverno. Così il ragazzo organizzò il viaggio con la sua ragazza, sua sorella ed il ragazzo di sua sorella. Così i 4 amici partirono per l’Australia alla data stabilita. Il viaggio fu molto lungo, ma la compagnia lo fece pesar poco. Arrivati in Australia, i quattro ragazzi presero possesso della loro stanza d’albergo. Nei giorni seguenti si divertirono moltissimo tra gare di nuoto, sfide di surfing, passeggiate in posti incantevoli. I 4 ragazzi visitarono Sydney, Melbourne e Newcastle.

In ogni caso i 4 ragazzi furono attirati anche da posti più desolati e selvaggi; attraversarono i torridi deserti australiani per provare il gusto di calpestare un suolo pestato da poche persone. Il deserto per quanto possa far paura, ha il fascino della desolazione e della distesa così vasta da farti immaginare sempre qualcosa. Difatti, secondo me, con tutto che il deserto ti tolga sempre la speranza di trovare qualcosa, il bello è di trovare qualcosa nei punti più nascosti. L’aridità del deserto ti fa apprezzare di più la città, anche se il contrasto ogni tanto ci vuole per cambiare la vita di tutti i giorni. La vita non si apprezza solo con le cose belle, ma anche a provare a rinunciare alle cose belle e scoprire quanto possano essere veramente importanti per noi. Difatti, tornando alla storia, quei 4 ragazzi decisero di affrontare il deserto australiano apposta per poter apprezzare al ritorno in Italia la vita civilizzata e l’insediamento urbano.

L’avventura è bella per questo, affrontare situazioni che non hai mai potuto affrontare, senza poter immaginare cosa potrebbe succedere.

Dopo una lunga attraversata del deserto, per riposarsi, i 4 ragazzi trovarono un posto isolato con una vasta palude. Considerato il caldo torrido, decisero di fare il bagno. Tutti i 4 ragazzi si gettarono in acqua per rinfrescarsi. All’improvviso i ragazzi furono colti di sorpresa da uno strano movimento nell’acqua. Le due ragazze furono attaccate e rimasero ferite, dopo non si videro più, furono divorate. Il ragazzo ed il suo amico presi dal terrore totale non capirono cosa succedeva. Quando l’amico del ragazzo di 25 anni fu mangiato, il ragazzo capì che la palude era abitata da silenziosi coccodrilli. Il ragazzo di 25 anni rimase impietrito dal panico e non riusciva né a gridare e né a muoversi. Il ragazzo rimasto superstite si vide la bocca del coccodrillo spalancata apposta per lui. Il ragazzo in quel momento non ebbe più paura, stranamente, perché si sentì gelare la testa come se il cervello si fosse fermato di colpo. Il ragazzo subì una mutazione psichica, difatti il ragazzo rimase immobile davanti al coccodrillo che stava con la bocca aperta. Il ragazzo capì che se fosse sopravvissuto la sua vita sarebbe cambiata. Anche perché avendo perso la sorella e gli amici in modo così tragico non sarebbe mai riuscito a sopportare il dolore e forse si sarebbe suicidato, tanto valeva essere mangiato. Ma stranamente il ragazzo riuscì a muoversi e tentò di scappare, con lo scatto che fa un coccodrillo quando si gira in acqua. Stranamente, col passare dei giorni, nella disperazione e nel dolore profondo, il ragazzo si accorse che si sentiva più forte del solito e che avesse più fame del normale. Il ragazzo diventò molto aggressivo e quando mangiava non lo faceva più con gusto, ma con voracità, con rabbia, con aggressività. Il ragazzo aveva sempre in mente l’immagine dei coccodrilli, e il solo pensiero di avvicinarsi all’acqua lo faceva stare male e gli faceva perdere la ragione.

Il ragazzo decise di tornare al più presto in Italia, perché odiava l’Australia dopo la disgrazia che gli era successa e che purtroppo la sorella, la sua ragazza ed il suo amico erano morti per colpa sua, perché l’idea di andare nel deserto era stata sua, anche se non poteva sapere dei coccodrilli.

Così, tornato purtroppo da solo in Italia, il ragazzo non sapeva come dire ai suoi genitori che la sorella ed i suoi amici fossero morti, divorati dai coccodrilli. Così, tornato in Italia, il ragazzo scrisse una lettera e la infilò nella buca delle lettere di casa sua. Il ragazzo decise di andare a vivere da solo dopo aver dato la notizia ai suoi genitori della morte dei suoi figli. Si, proprio così, il ragazzo fece credere ai suoi genitori che fosse morto anche lui insieme alla sorella ed ai suoi amici. I genitori disperati, non potevano nemmeno recuperare i corpi, perché il ragazzo scrisse nella lettera che i loro figli ed i loro amici erano morti assaliti dagli squali e che con tutto che i bagnini tentarono di salvarli non ci fu nulla da fare. Difatti il ragazzo fece credere ai suoi genitori che la lettera l’avesse spedita una delle guardie costiere di Perth.

Il ragazzo che oramai non trovava più significato in nulla, pensò di suicidarsi. Un giorno, il ragazzo incontrò un amico e gli chiese di andare al mare, non sapendo ancora della finta tragedia. Il ragazzo accettò. I due amici andarono al mare insieme. Quando capitava il discorso della sorella e dei suoi amici, il ragazzo disse che andava tutto bene. Dopo si verificò una strana cosa. L’amico spinse quel ragazzo in acqua con la forza, così per giocare; ma al ragazzo fece uno strano effetto essere spinto in acqua con la forza. Difatti il ragazzo diventò aggressivo e sprigionò una forza senza uguali, non riusciva a controllarsi e gli venne all’improvviso la voglia di mangiare qualsiasi cosa con violenza. Provando il suo totale disprezzo per l’acqua, il ragazzo diventò una vera e propria bestia. Vedendo chi l’avesse spinto in acqua, gli ritornò in mente il terrore nell’acqua, la morte della sorella e dei suoi amici. Così, la catastrofe, il ragazzo ricordandosi della bocca aperta del coccodrillo, si sentì forte ed invulnerabile ed attaccò il suo amico per mangiarlo. Difatti il ragazzo attaccò il suo amico al viso e gli divorò quanta più carne riuscì a strappargli. L’amico urlò per cercare di far ragionare il suo amico, ma non serviva a nulla. Il ragazzo con la violenza di una bestia colpì con forza il suo amico e dopo avergli mangiato tutto ciò che riuscì a strappargli coi denti lo buttò a mare. Nessuno poté mai immaginare che i resti di quel tizio erano così per colpa di un essere umano.

Difatti, quando il corpo fu trovato si pensò ad uno squalo oppure un animale sconosciuto.

Il ragazzo urlò al cielo:

La mia anima è morta! Addio Dio mio! Io non sono più un uomo, sono un animale! Userò l’immagine del coccodrillo per spargere terrore! Molti mi crederanno morto, è solo questione di giorni! I miei genitori spargeranno la voce che sono morto anch’io! Non posso farmi vedere in giro con la mia faccia!”

Così, dopo alcuni giorni, il ragazzo andava in giro con il viso coperto facendo credere alla gente di essere ustionato al viso. Difatti, andando in giro bendato, facendo credere delle finte medicazioni, il ragazzo andava in cerca di un costumista che gli procurasse un costume da coccodrillo, anche se difficile da trovare.

Pagando qualsiasi somma, un costumista gli procurò un costume verde con una maschera che lasciava solo la bocca scoperta.

Così, il ragazzo non potendo dimenticare il terrore vissuto in Australia, per colpa dei coccodrilli; malgrado la colpa fosse anche sua; giurò di non legarsi più a nessuno e si rese conto che oramai lui era maledetto. Difatti, il ragazzo pensava che nessuno sia più al sicuro con lui, si sentiva una minaccia per chiunque ed accettò di essere così. Così, il ragazzo prese il nome di “Terrore”, appunto per spargere il terrore contro chiunque fosse contro di lui.

Terrore andava in giro di notte per assalire le persone e mangiarle. Roma non affrontò mai nella storia un nemico così devastante. Quindi è da chiedersi, una sola persona può cambiare le cose, in bene od in male?

Se è una mente mostruosa e superiore, secondo me si; chi cambia le cose in bene sceglie di cambiarle, invece chi cambia le cose in male si sente costretto a cambiarle, per rendere il mondo il più possibile simile a sé.

Così, Terrore di giorno appariva come un finto ustionato al viso e di notte il “mostro verde” che andava a caccia di carne umana.

La polizia non fu in grado di far nulla, perché non c’erano mai testimoni oculari; anche perché Terrore era sempre insospettabile con la seconda vita diurna. Le vittime aumentavano sempre più, così, per far calmare le acque, Terrore decise di partecipare al torneo di combattimento per nascondersi dalle forze dell’ordine e ritornare a colpire al momento opportuno.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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