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IL DIVORATORE DI ANIME – CAPITOLO 19

DiPietro Sciandra

Ago 23, 2016

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Sargiano

Capitolo 19

Ora comincia il combattimento tra l’Uomo Leone e l’Uomo Toro…

Il combattimento ha inizio nel giardino della casa abbandonata…

L’Uomo Leone tenta di afferrare l’Uomo Toro e lo scaraventa al suolo dopo averlo sollevato in aria con entrambe le braccia. L’Uomo Toro attacca l’Uomo Leone facendogli la carica del toro e lo colpisce in pieno facendolo volare a terra. L’Uomo Leone non riesce ad alzarsi per il forte colpo ricevuto. L’Uomo Toro solleva l’avversario e gli fa uno spacca-schiena sul ginocchio destro. L’Uomo Leone è in seria difficoltà. L’Uomo Leone riesce a recuperare le forze e con uno scatto felino salta addosso al suo avversario e gli morde la testa. Il combattimento continua tra scambi di poderosi pugni e calci di una violenza devastante. Il sangue dei due combattenti gocciola ovunque, perché l’Uomo Leone è stato ferito dalle corna dell’Uomo Toro, e quest’ultimo è stato ferito al volto dal morso dell’Uomo Leone. Il combattimento sta diventando più violento del previsto e se nessuno si arrende rischia di esserci un morto. I due continuano a combattere essendo allo stremo delle forze. L’Uomo Toro solleva l’Uomo Leone e facendo esplodere un terribile battipalo lo mette fuori combattimento. L’Uomo Leone non riesce ad alzarsi e quindi l’Uomo Toro è il vincitore!

Il terzo combattimento degli ottavi di finale è tra Fantasma e Klaus…

Fantasma ha una storia unica nel suo genere; che ora passo a narrarvi…

C’era un bambino, piuttosto tranquillo ed educato e molto ubbidiente; si divertiva molto coi suoi amici; andava con loro sempre a giocare in posti diversi ed a fare gite ed escursioni con la sorveglianza di adulti. Questo bambino diventò anche un boy scout. Questo bambino amava stare a contatto con la natura, gli piacevano tantissimo gli animali e la salvaguardia dell’ambiente. Questo scout sapeva fare molte cose, tra cui andare a cavallo, accendere il fuoco coi bastoni, montare la tenda e conosceva varie specie di uccelli. Questo scout aveva purtroppo una debolezza; ovvero aveva paura del buio e tutti i suoi compagni lo prendevano in giro e si divertivano a fargli degli scherzi ed a spaventarlo. Questo povero fanciullo era preso di mira dai suoi compagni e da tanto affetto che provasse per loro finì con odiarli; perché nessuno lo capiva; invece di essere preso in giro voleva essere incoraggiato ed aiutato; ma nessuno lo faceva.

Una sera d’estate, era quasi mezzanotte, faceva molto caldo; i grilli echeggiavano lontani, ma erano così tanti da sembrare molto vicini, talmente il coro che facevano da sembrare un concerto. La serata era molto umida e non solo calda, gli scouts che erano in gita dovevano prepararsi per la notte ed alloggiare nella propria stanza. Gli scouts erano ospiti di un monastero per passare la notte. Però; si sa che quando tanti bambini sono in gita, c’è sempre qualcuno che non vuole dormire e fare un po’ il dispettoso. In quasi tutte le stanze del monastero c’era un silenzio da cimitero, ogni tanto si sentiva qualche gatto miagolare, i grilli che cantavano echeggiavano lontani, ogni tanto si udivano i passi del monaco che si aggirava per controllare che tutti i bambini dormissero. Il monaco che si accorse che c’era una luce ancora accesa in una stanza occupata dagli scouts, si accinse verso quella stanza. Il monaco che vide quei bambini fare ancora confusione ad ora così tarda disse:

Cosa state combinando a quest’ora?! Ora è quasi mezzanotte! Non sapete che è pericoloso essere svegli?”

Un bambino chiese:

Perché?”

Il monaco:

Perché a mezzanotte gira il fantasma del monaco che fu ucciso qui 6 mesi fa ed una volta la settimana a mezzanotte si fa vedere! La settimana scorsa non lo ha visto nessuno, forse questa settimana verrà due volte! Questo fantasma si diverte a spaventare i bambini che non dormono! Se voi dormirete subito non vi darà fastidio!”

Un bambino chiese al monaco:

Come fu ucciso quel monaco?”

Il monaco:

Lo assassinarono dei delinquenti che furono scoperti da lui a rubare nelle cassette dell’elemosina!”

Un bambino era molto scettico e pensava che quella storia fosse solo una fandonia per terrorizzarli e farli dormire. Così, questo bambino che era perfido e crudele decise di tirare un brutto tiro a quello scout che veniva preso in giro perché considerato un fifone e pauroso del buio, che d’altronde aveva creduto a questa storia perché credeva alle storie sui fantasmi.

Sfruttando questa debolezza dello scout; quel bambino crudele decise di divertirsi alle sue spalle per l’ennesima volta facendo al suo compagno uno scherzo ignobile. Quel bambino crudele, in piena notte, andò a dire al monaco che quel suo “amico” non credeva alla storia del monaco fantasma e decise di fargli uno scherzo con l’appoggio del monaco. Il monaco prese la cosa sul serio, anche perché quel monaco era famoso per la sua severità e la sua intolleranza.

Ora è notte fonda, siamo sempre nel monastero, è l’ora 1:50, non si sente alcun rumore, la luna splende ed illumina il laghetto del monastero, anche se la luna fa molta luce, nelle stanze del monastero regna l’ombra totale. Tutti dormono, sia i monaci che gli scouts. Il silenzio e l’ombra regnano ovunque.

Il bambino crudele si infila nel letto senza svegliare il suo compagno di stanza che era lo scout pauroso. All’improvviso, il silenzio da cimitero che regna nel monastero viene turbato da alcuni passi che echeggiano lontani, non si capisce bene la distanza dei passi, ma si sentono sempre più vicini alla stanza del bambino crudele e dello scout pauroso. Il buio totale viene illuminato da un monaco con una lampada ad olio che si aggira nel monastero. La cosa particolare era che il monaco avesse un cappuccio nero sul volto, quindi un’immagine terrificante ed agghiacciante, da far venire i brividi e da fermare il sangue nelle vene, come se non circolasse più. Questo monaco fantasma entrò nella stanza del bambino crudele, suo complice, e dello scout pauroso. Con tutto che il bambino crudele sapesse della visita del monaco fantasma, si mise un po’ paura. La cosa terribile era che lo scout pauroso non lo sapeva, perché vittima dello “scherzo”. Il bambino crudele disse allo scout pauroso:

Eh! Guarda chi c’è! Svegliati!”

Lo scout pauroso si sentì gelare il sangue a vedersi in faccia il monaco senza volto con la lampada in mano. Lo scout non riuscì neppure a gridare talmente la paura, il suo terrore non ebbe nessuno sfogo, si sentì bloccare il cervello come se fosse senza vita, i nervi gli si tiravano avendo l’impressione che gli strisciassero dei serpenti addosso, si sentì nel panico totale senza riuscire ad emettere fiato. Il monaco disse allo scout:

Così tu non credevi che io esistessi? Eh?”

Lo scout:

Io…io…io non…ho mai detto questo!”

Il monaco:

Allora non sei tu che non mi credevi?!”

Lo scout perse i sensi. Il monaco si tolse il cappuccio nero e tentò di far rinvenire lo scout. Il bambino crudele si rese conto di aver esagerato ed ebbe paura per il suo compagno. Alla fine lo scout si riprese e dormì profondamente; quella notte gli sembrava la più lunga della sua vita. Il monaco non ebbe mai il coraggio di confessare che fosse stato lui il responsabile di quello scherzo e il bambino crudele neppure; così molti credevano che il fantasma fosse venuto sul serio.

Un monaco raccontò che era vero che un monaco fosse stato ucciso dai delinquenti, ma le storie sul fantasma si raccontavano solo per far dormire gli ospiti e non c’era stato nessun avvistamento del fantasma, era solo fantasia.

Così molti monaci cominciarono a pensare che forse davvero lo spirito del monaco si aggirasse ancora per il monastero. Il monastero sembrava maledetto e la fama del fantasma si diffuse a macchia d’olio.

Molti dicono che sia fantasia ed altri raccontano di averlo visto; in ogni caso molte persone ebbero paura; altre si recarono al monastero per verificare. Il monastero diventò meta di pellegrinaggio, perché molti si incuriosirono per sapere se fosse vero o no riguardo al fantasma. Non si ebbero risposte concrete; ma molto vaghe. Il monastero fu in ogni caso soprannominato “il monastero del mistero”.

Gli scouts partirono lasciandosi alle spalle il monastero come se fosse diventato un luogo di tortura e di terrore, un monastero maledetto da Dio; perché abitato da un monaco fantasma che non voleva lasciare il posto in cui era stato assassinato.

I monaci presero questa storia con cautela; perché erano scettici, ma non sapevano darsene una spiegazione; soprattutto dopo aver saputo che uno scout stesse quasi per morire dallo spavento nel veder il monaco senza volto.

Nessuno poté mai pensare ad uno scherzo, anche perché se così fosse stato avrebbero dovuto fare un’indagine, in ogni caso si escludeva totalmente che se fosse stato uno scherzo non sarebbe potuto essere per mano di un monaco e quindi si interrogavano sempre persone che non c’entrassero nulla. Quindi questo terribile ed agghiacciante enigma non ebbe mai delle risposte, comunque, in ogni caso il numero dei pellegrini al monastero aumentò, anche se molta gente ebbe paura ad andarci.

Sono passati 5 anni da quella terribile storia, molti la raccontano come una storia di fantasmi per mettere paura agli amici prima di andare a letto, molti pensano che un minimo di verità ci sia, ed altri raccontano la storia come leggenda od addirittura come storia vera.

Quello scout pauroso vittima di quell’infamia, non riuscì mai a raccontare ai suoi genitori dell’accaduto, anche perché non l’avrebbero creduto che il fantasma di un monaco lo terrorizzava la notte.

L’estate è arrivata, quello scout pauroso, che ora ha 14 anni, si reca in Scozia con i suoi genitori per visitare l’incanto di questa favolosa nazione. La bella famiglia visitò Edimburgo, Glasgow, Dundee ed Aberdeen. I paesaggi della Scozia sono così incantevoli e pieni di vita, quelle lunghe distese di verde che affiancano il mare, le onde che accarezzano le sponde con un ondeggio delicato; quei tramonti che sembrano non finire mai.

Quando vedo il sole che brilla tra due monti, sembra il bel viso di una ragazza che illumina le sue guance. Quando ammiro le impetuose onde, penso alla bellezza di una donna che possa travolgere un uomo allo stesso modo. I cieli viola della Scozia, mi fanno pensare molto, mi viene in mente la donna che anche se si arrabbia e può apparire nera, in realtà lei è nera per la rabbia, ma ha sempre quel viola mischiato che ti fa piacere, la cosa più bella dell’amore, è secondo me, che l’uomo provi il piacere di avere torto perché ha ragione la donna che ama.

Tornando alla storia dello scout pauroso che continuando il suo giro turistico scoprì molte meraviglie della natura, praterie ondeggianti come una donna sdraiata a pancia in giù.

Un giorno, lo scout con la sua famiglia si recò in visita ad un castello. Il castello enorme e spaventoso nelle sue dimensioni, dava l’impressione di un mostro marino pietrificato, una specie di drago trasformato in pietra, talmente da sembrare così vasto coi suoi lunghi corridoi e l’ingresso che sembra la bocca di un drago quando si alza la grata.

Il castello buio e tenebroso al suo interno, aveva molto di spettrale. La cosa particolare di quel castello era che si avesse l’impressione che ogni cosa si dovesse muovere all’improvviso; come se prendesse vita.

Lo scout che aveva sempre avuto paura del buio e dei fantasmi si sentì tirare la pelle come se qualcuno lo graffiasse e poi gli strappasse la pelle. Il sangue dello scout sembrava essersi fermato di colpo, la guida che spiegava gli eventi del castello sembrava solo una voce senza alcuna rilevanza per lo scout. I brividi non mancavano di certo allo scout; non riuscì nemmeno a gustarsi le meraviglie del castello talmente la paura lo tormentasse. Il castello sembrava allo scout come un luogo di tortura e di terrore; difatti molte persone hanno quest’idea dei castelli; perché sono affascinanti, ma nascondono insidie, passaggi segreti, camere di torture, lunghe e vaste sale, stanze così grandi da non essere sempre illuminate, una sola candela non può illuminare la stanza, già perché la corrente è usata poco in questo castello per limitare il consumo di energia elettrica (ricordate che siamo in Scozia!).

Quindi le stanze del castello sono di notte poco illuminate e il buio regna ovunque.

I genitori dello scout riescono ad entrare in amicizia con il padrone del castello e si fanno ospitare per una notte. Questo è sempre stato il sogno dei genitori dello scout a passare una notte in un castello; ma non lo è dello scout che i brividi gli percorrevano lungo il corpo come se gli camminassero addosso decine di ragni. Così, lo scout si trovò ad affrontare il peggiore dei suoi mali, la paura del buio. Mettendosi l’animo in pace e rassegnarsi all’idea di dormire in un posto così tenebroso, lo scout doveva trovare il modo di superare la sua paura. Da ricordarsi che se non si sconfigge la paura con la forza di Dio, la paura prende possesso di te con la forza del diavolo. Non si può sfuggire alla paura, perché diventa la forza della dannazione se si impossessa di te.

Così, lo scout tentò di dormire, ma non ci riusciva, i genitori dormivano già da un pezzo, e così pure gli inquilini del castello. Il silenzio regnava nel castello, sembrava un silenzio tombale, il buio sembrava così fitto allo scout che immaginasse cose da brivido, come spiriti demoniaci, fiamme che distruggessero il castello, il pavimento che tremasse, e come se qualcuno volesse pugnalarlo all’improvviso. Vista e considerata l’impossibilità di dormire, lo scout si alzò dal letto e decise di farsi un giro per tranquillizzarsi un po’. Lo scout pensò che la sua paura gli passasse passeggiando per il castello di notte, stranamente si sentì tranquillo e rilassato. Lo scout prese una lampada ad olio e continuò la sua passeggiata per il castello. Lo scout rimase comunque colpito dall’incanto dei bei quadri, di notte i personaggi sembrano prendere vita ed uscire dalla cornice, l’olio del dipinto sembra quasi uno specchio, come se i soggetti del quadro si trovassero in un mondo parallelo ed aspettassero ad uscire e metterti paura. Questa è una strana impressione, perché è solo suggestione che ti mette la paura nell’essere solo al buio in un castello enorme di notte. Ricordiamoci che lo scout ha sempre avuto paura del buio e dei fantasmi; e trovandosi in quella situazione gli sembrò di vedere fantasmi dappertutto.

Lo scout non riusciva a calmarsi, e tremava come se avesse degli aghi nella pelle. Non riuscì più a ragionare talmente preso dalla paura, pensò di trovare un modo per tranquillizzarsi, come provare a cantare per non pensare al buio pesto ed alle immagini tenebrose che gli parve di vedere talmente sopraffatto dal buio e dalla paura di essere assalito. Purtroppo la forza diabolica prese possesso di lui, perché non riuscendo ad essere più lucido e coraggioso, decise di diventare lui stesso un fantasma e così la sua mente subì una mutazione psichica.

L’unico modo per superare la paura sembrava allo scout di diventare lui stesso la paura. Anche perché quel castello che gli sembrava un luogo di tortura e di terrore gli ricordava “il monastero del mistero” e quindi tutto ciò che gli provocasse dolore e sofferenza. Così, lo scout pauroso decise di vendicarsi da ora in poi e di diventare dispettoso come un fantasma. Così quella interminabile notte, era l’ora 1:30, per lo scout fu un’occasione di riscatto. Così, lo scout decise di mettere paura a tutti gli inquilini del castello e non risparmiò nemmeno i genitori che erano stati ingiusti con lui perché gli dicevano che era un fifone e che non volesse crescere, perché i bambini piccoli hanno paura del buio e non i ragazzi di 14 anni. I genitori dello scout non sapevano che il loro figlio non avesse mai sconfitto quella terribile paura, e che poi dopo quello che aveva provato in quel monastero non riuscì mai a dimenticarlo ed a superare quel panico totale che lo aveva sconvolto totalmente. Così lo scout non ebbe rimorso a non essersi creato scrupoli con i genitori, difatti voleva far provare agli altri il dolore ed il panico che provasse lui. Così lo scout si aggirava per il castello con delle catene per creare un rumore molesto, si mise addosso un lenzuolo, nel buio totale che dominava nel castello nessuno poteva riconoscerlo e pensare ad uno scherzo, anche perché chi potesse immaginare ad uno scherzo in piena notte, si sarebbero tutti messi paura e così fu. Lo scout che sentì cambiarsi qualcosa nell’anima e sentendo una forte trasformazione si rese conto che vestito da fantasma si sentiva forte ed invincibile e non aveva più paura né dei fantasmi, perché diventato lui stesso un fantasma, né aveva più paura del buio, anzi ci si muoveva benissimo, riusciva a vedere bene ogni cosa, perché si sforzava di più a guardare nel buio senza aver più paura.

Il castello si trovò nel panico totale, nessuno fu risparmiato dallo spavento. Lo scout ne combinò di tutti i colori, lanciò un gatto sul letto della moglie del padrone del castello, la signora si mise ad urlare uscendo di senno perché si trovò il gatto sul viso mentre dormiva e rimase graffiata. Il padrone si spaventò sia per le urla della moglie che per la vista del fantasma che gli si trovava faccia a faccia con le catene in mano ed una lampada ad olio.

Poi il fantasma mise a soqquadro la stanza di una inquilina, e spaventando quest’ultima diede fuoco al letto con la lampada ad olio, perché così si sarebbero concentrati tutti sull’incendio e lui poteva tornare in camera sua indisturbato come se nulla fosse successo. I danni furono molti, il fantasma o scout, gettò in terra i candelabri creando il fuoco dietro di sé e dando fuoco a quel castello che tanto odiava e tanto temeva; perché essendo diventato come un fantasma voleva torturare gli altri, perché non gli sembrava giusto che solo lui avesse paura, tutti dovevano soffrire più di lui e solo così poteva sentirsi meglio degli altri e non inferiore agli altri, perché era l’unico ad aver paura. Invece ora tutti avevano paura e lui no; aveva capovolto la situazione e si era vendicato per tutto ciò che aveva sofferto in passato per colpa degli scherzi che gli facevano i suoi compagni scouts e delle prese in giro che subiva per via della sua paura per il buio. Lo scout scoprì che a fare il fantasma aveva il potere di seminare il panico e che non temeva nulla perché era lui stesso il terrore. Lo scout ci prese gusto a seminare il panico e continuava a farlo ovunque gli capitasse occasione.

Lo scout dopo aver seminato terrore nel castello ed aver creato un incendio in varie stanze tornò indisturbato in camera sua e nascose le catene ed il lenzuolo nell’armadio della sua stanza.

Tutti gli inquilini del castello erano alle prese con le fiamme ovunque, nel frattempo i genitori dello scout appena si accorsero della fiamme nel castello andarono a cercare il loro figlio e lo trovarono a “dormire” in camera sua. I genitori svegliarono il loro figlio e gli chiesero:

Come fai a dormire!? Non lo sai che sta succedendo?”

Lo scout disse:

Che c’è papà?”

Il padre:

Un fantasma ha terrorizzato tutti nel castello ed ha appiccato il fuoco in varie stanze!”

Lo scout:

Dobbiamo scappare ed andarcene da qui!”

Il padre:

Ho avuto molta paura; il fantasma ci ha dato fastidio ed ha spaventato tua madre; io ho sentito il letto che tremava e si muoveva e mi sono svegliato di soprassalto! Tu come stai?”

Lo scout:

Sto bene, papà, il tempo che dominano gli incendi e ce ne andiamo, vero?”

Il padre:

Veramente sono le ore 2:50, è troppo presto per partire, dormiamo e poi partiremo verso le ore 11:00, il tempo di riprenderci dallo spavento e di riposarci!”

Lo scout:

Va bene, papà; ma come facciamo a dormire con questo fantasma che ci dà fastidio?”

Il padre:

Hai ragione! Ma come facciamo a partire ora? Dove lo troviamo un aereo a quest’ora?”

Nel frattempo gli inquilini del castello ed il padrone riuscivano a dominare gli incendi con molta fatica e con molto coraggio, molte cose andarono distrutte dal fuoco, tra cui le tende, un letto, delle sedie, un tavolo, dei quadri, i danni erano incalcolabili. Nessuno pensò che potesse trattarsi di uno scherzo; perché se fosse stato solo per spaventare sarebbe stato un conto, ma i danni escludevano qualsiasi ipotesi di burla spiritica. Nessuno riuscì mai ad immaginare che potesse trattarsi dello scout, anche perché lo scout fece finta di essere spaventato perché diceva che non stava dormendo, ma era svenuto con la vista del fantasma e gli crederono.

Il castello era in fumo, le persone erano esauste e spaventate, malgrado la stanchezza, molti non riuscirono più a dormire, perché stavano con la paura che il fantasma tornasse.

Per i pochi che riuscirono a dormire si unirono tutti in una stanza, per stare più tranquilli tutti insieme. Per quella notte gli inquilini montavano i turni per controllare che il fantasma non ritornasse.

Il resto della notte sembrò abbastanza tranquillo, lo scout si sentì molto contento per ciò che aveva fatto e non vedeva l’ora che gli si ripresentasse una situazione del genere.

L’anima dello scout era praticamente morta, perché aver terrorizzato tutta quella gente per vendetta e non per gioco, soprattutto il fatto di non aver risparmiato i genitori lo condanna ad una maledizione senza alcuna pietà; oramai lo scout decise di vivere due vite differenti, ovvero di giorno era il bravo scout, e di notte quando soprattutto qualcuno gli faceva un torto, lo spaventava recandosi a casa di chi gli stesse antipatico. Così, lo scout aveva scoperto la sua vera natura; l’anima dello scout era morta ed è nata quella del fantasma che ha preso possesso del corpo del ragazzo.

Del castello in Scozia non si sa molto, nessuno lo visita più; anche se ci sono dei coraggiosi che un po’ per coraggio, un po’ per scetticismo, un po’ per curiosità si recano al castello per scoprire se la storia del fantasma fosse vera. Il castello perse così molti turisti, ma fu in grado di rifarsi con la pubblicità anche negativa del fantasma, perché molte persone per verificare la sincerità degli eventi accaduti si recarono comunque in visita ed il padrone del castello ebbe l’occasione di sfruttare la situazione al massimo.

Sono passati 5 anni dalla terribile storia del castello; molti raccontano ancora la storia del fantasma come se fosse vera, altri pensano che sia un modo per attirare i turisti, altri sono scettici, altri pensano che il fantasma potrebbe ritornare una volta al mese dalla sua apparizione, altri pensano che si riveda una volta all’anno ed altri pensano che sia stato un fenomeno paranormale inspiegabile che non potrà ripetersi.

Lo scout che ora ha 19 anni ha smesso da due anni di essere uno scout, ma non ha smesso di essere il fantasma…

Così Fantasma è il nome che ha usato per partecipare al torneo, si è perfezionato nei combattimenti, combatte comunque con una catena, che più che usarla per attaccare la usa per immobilizzare le sue vittime ed incatenarle colpendole poi coi calci fino alla resa.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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