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Il referendum costituzionale è da tempo dipinto come un plebiscito su Matteo Renzi. Lui stesso ha personalizzato la consultazione referendaria di ottobre al punto di legare ad essa il suo destino politico.
L’ex sindaco di Firenze l’ha detto e ribadito in più occasione: se la riforma costituzionale non passa, se alreferendum confermativo vince il NO, non solo è pronto a dimettersi, ma ad abbandonare l’attività politica tout court.
Ma attenzione, perché potrebbe esserci in agguato un coup de theatre, come racconta un retroscena di Repubblica(riportato anche dal Giornale): il referendum costituzionale potrebbe essere ridimensionato dallo staff di Renzi, con una retrocessione “da Armageddon della politica a passaggio importante per il futuro del Paese”.
In parole povere, Renzi potrebbe rimangiarsi la parola e disintegrare il legame fra le sue dimissioni e la sconfitta al referendum, un po’ come David Cameron con la Brexit.
“Ma se anche gli altri spersonalizzano siamo punto e a capo”, sarebbe però il cruccio della squadra renziana.
In un meeting con il guru della politica Alec Rossi, Renzi avrebbe spiegato: “Credo che un politico abbia ogni giorno numerosi dati e debba fare ogni giorno i conti con il consenso. Devi sempre mediare e capire. Un politico deve cogliere il momento buono”.
Occhi puntati dunque sulla direzione Pd anticipata a venerdì prossimo: potrebbe arrivare laclamorosa retromarcia di Renzi.
ps. non è da escludere che sia solo stato lanciato il sasso – per vedere di nascosto l’effetto che fa – senza poi arrivare all’annuncio ufficiale. Non sarebbe la prima volta.
http://www.newspedia.it/renzi-ci-ripensa-se-al-referendum-vince-il-no-non-si-dimette/