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“Benedetta voglia” di Benedetta Nicoletti: in scena al Teatro di Documenti la vera storia della mistica Benedetta Carlini raccontata dalla sua più fedele e appassionata amante

DiPaul Polidori

Dic 16, 2024

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Finché Eva non ha colto la mela, in fondo, non sapeva cosa fosse il peccato. Sapeva solo cosa le
piaceva e cosa no, e perché dovrebbe esserci una colpa a provare piacere?
In scena al Teatro di Documenti dal 13 al 15 dicembre “Benedetta voglia”, la vera storia della
mistica Benedetta Carlini raccontata dalla sua più fedele e appassionata amante.
Lo spettacolo, regia di Miranda Angeli, testo di Benedetta Nicoletti, aiuto regia di Agnese
Boretti, con Gemma Costa e Andrea Lami, racconta il potere femminile contrapposto a quello
maschile, che è anche quello delle istituzioni, dello Stato. Potere, quest’ultimo, che per vincere
schiaccia in primo luogo i corpi, demonizzandone i desideri. Niente di diverso da ciò che ancora
oggi succede in una società che non accetta del tutto il desiderio femminile, ancora meno se non
conforme a quello eteronormato.
1631, Pescia. Mentre nelle campagne la peste continua a mietere vittime, Suor Bartolomea è
costretta a rimanere chiusa nella sua cella: l’Inquisitore che ogni giorno viene a farle visita dice
che la farà uscire solo quando avrà confessato tutta la verità su Benedetta, la Madre Superiora
del Convento. Ma qual è la verità da confessare? Finché Eva non ha colto la mela, in fondo, non
sapeva cosa fosse il peccato. Sapeva solo cosa le piaceva e cosa no, e perché dovrebbe esserci una
colpa a provare piacere? Lo stesso vale per Bartolomea. Da un uomo non si sarebbe mai lasciata
sfiorare (sarebbe peccato, così dicono le Scritture) ma se a toccarla è una donna non c’è colpa,
giusto? D’altra parte, come potrebbe non esserci il volere di Dio dietro al piacere così intenso che
prova ogni volta che a sfiorarla è Benedetta? Bartolomea ancora se lo chiede mentre attende che
qualcuno, forse quell’Inquisitore, forse Dio, le spieghi quale sia la sua colpa.
La storia di Benedetta Carlini risale a quattro secoli fa, eppure ci parla anche oggi. Benedetta, che fu
badessa del convento di Pescia per quasi trent’anni, era ritenuta una mistica per le sue visioni e i
contatti che sosteneva di avere con Gesù Cristo, ma era anche rispettata in quanto studiosa, donna di
scienza e di politica. Era, in sostanza, una donna potente, in un mondo in cui alle donne il potere era
spesso precluso. Quando venne accusata di atti impuri a causa delle relazioni che aveva con diverse
consorelle è probabile che a nessuno nella Chiesa importasse davvero di cosa faceva un manipolo di
suore tra le mura del loro convento; più probabile è che ci fosse bisogno di minare l’autorità di
Benedetta, così da distruggerne il potere che esercitava sulla comunità di Pescia e su tutta la zona
circostante.
Lo sguardo sulla vicenda è affidato a Bartolomea: più giovane di Benedetta, più ignorante, da un
lato più schiava della società, dall’altro più libera dai suoi dogmi, poiché, proprio come Eva quando
colse la mela, non sa che cos’è la vergogna e risponde solo al desiderio, anzi all’amore che per
stesso volere di Dio non può essere peccato.

Venerdì 13 e sabato 14 dicembre ore 21
Domenica 15 dicembre ore 18

Costo biglietto: 15 euro intero, 12 euro ridotto, 3 tessera

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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