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In un confronto dal titolo Guerre e Vendette, ANNA FOA e SIEGMUND GINZBERG venerdì 6
dicembre alle ore 18.00 saranno i protagonisti del nuovo appuntamento di Scrittori in scena al
Teatro Manzoni di Roma, con i loro libri IL SUICIDIO DI ISRAELE, di Anna Foa (edito da Laterza) e
MACELLERIE guerre atroci e paci ambigue, di Siegmund Ginzberg (edito da Feltrinelli). Interviene
sul palco con gli autori Furio Colombo.
“Un vero e proprio suicidio. Un suicidio guidato dal suo
governo, contro cui – è vero – molti israeliani lottano
con tutte le loro forze, senza tuttavia finora riuscire a
fermarlo. E senza nessun aiuto, o quasi, da parte degli
ebrei della diaspora”.
Israele stava già attraversando un periodo di crisi
drammatica prima del criminale attacco del 7 ottobre
Grandi manifestazioni chiedevano a gran voce le
dimissioni di Netanyahu e del suo governo e il Paese
era praticamente bloccato. La risposta al gesto
terroristico di Hamas con la guerra di Gaza rischia però
di essere un vero e proprio suicidio per Israele.
Da un lato, infatti, abbiamo l’involuzione del sionismo,
o meglio dei sionismi: da quello originario della fine del
XIX secolo, passando per quello liberale e favorevole
alla pace con gli arabi, fino alla crescita del movimento
oltranzista dei coloni e all’assassinio di Rabin. Dall’altro,
il resto del mondo ebraico – la diaspora americana e quella europea – si confronta oggi con un
crescente antisemitismo che, contrariamente alla propaganda di Netanyahu, non è la stessa cosa
dell’antisionismo, ma che certo dalle vicende della guerra di Gaza trae spunto e alimento. Per
salvare Israele è necessario contrapporre al suprematismo ebraico, proprio dell’attuale governo
Netanyahu, l’idea che lo Stato di Israele deve esercitare l’uguaglianza dei diritti verso tutti i suoi
cittadini e deve porre fine all’occupazione favorendo la creazione di uno Stato palestinese.
Qualunque sostegno ai diritti di Israele – esistenza, sicurezza – non può prescindere da quello dei
diritti dei palestinesi. Senza una diversa politica verso i palestinesi Hamas non potrà essere
sconfitta ma continuerà a risorgere dalle sue ceneri. Non saranno le armi a sconfiggere Hamas, ma
la politica.
ANNA FOA
Ha insegnato Storia moderna all’Università di Roma La Sapienza. Si è
occupata di storia della cultura nella prima età moderna, di storia della
mentalità, di storia degli ebrei. Tra le sue pubblicazioni: Ateismo e magia;
Giordano Bruno; Eretici. Storie di streghe, ebrei e convertiti; Andare per
ghetti e giudecche; Cicerone o il Regno della parola (con V. Pavoncello);
Andare per i luoghi di confino. Per Laterza è autrice, tra l’altro, di: Ebrei in
Europa. Dalla Peste Nera all’emancipazione XIV-XIX secolo; Diaspora.
Storia degli ebrei nel Novecento; Portico d’Ottavia 13. Una casa del
ghetto nel lungo inverno del ’43; La famiglia F.; Gli ebrei in Italia. I primi
2000 anni.
Ogni epoca ha i suoi catastrofismi. È impressionante
quanto le profezie si somiglino. Anche a secoli o millenni di
distanza. Verrebbe da dire che fanno parte del Dna della
nostra specie. Tutte le civiltà, tutte le religioni, dalla Cina,
all’India, alla Mesopotamia, alla Grecia antica, hanno i loro
miti e quasi tutte hanno un diluvio, o altro cataclisma, da
cui poi però si rinasce.
Creazione, distruzione, trasformazione sono
complementari, indissolubilmente legate fra di loro. Ma
forse nessuno ha saputo predire e lamentare disgrazie,
devastazioni, massacri, genocidi, bene e poeticamente
quanto i profeti d’Israele. “Tutto il Paese sarà devastato”,
dice il Signore degli eserciti alla Palestina per bocca di
Geremia. Ed è proprio dal racconto di questi “terrori” che
muove Siegmund Ginzberg nel restituirci la successione di
antichi conflitti, riconciliazioni e atrocità che hanno
segnato il lungo corso della storia umana.
Biblici infanticidi, eroi greci tragici e trucidati, crudeltà e
torture “per generare terrore” si dipanano nella loro vivida ferocia davanti ai nostri occhi per
scoprire che i profeti prevedono da sempre la fine del mondo e i guerrieri distruggono e fanno
scempio da sempre della vita umana anche se con armi diverse.
Macellerie è un resoconto storico, ma soprattutto un raggelante promemoria della nostra
barbarie, e un monito perché a tutte le guerre si ponga un sigillo di pace.
Antichi conflitti, distruzioni bibliche, paci insolute e atrocità. Dalla Cina all’India, dalla
Mesopotamia alla Grecia antica. Un resoconto storico, ma soprattutto un raggelante promemoria
della barbarie umana.
SIEGMUND GINZBERG
È nato a Istanbul nel 1948 in una famiglia
ebrea giunta a Milano negli anni Cinquanta.
I nonni furono sudditi dell’impero
ottomano. Dopo gli studi in filosofia ha
intrapreso l’attività giornalistica ed è stato
una delle storiche firme de “l’Unità”,
quotidiano per cui ha lavorato a lungo
come inviato in Cina, India, Giappone,
Corea del Nord e del Sud, oltre che a New
York, Washington e Parigi. Oltre alla
selezione di scritti Sfogliature (2006), ha pubblicato Risse da stadio nella Bisanzio di Giustiniano
(2008), e il romanzo familiare Spie e zie (2015). Per Feltrinelli, Sindrome 1933 (2019).
Dirette da Alessandro Vaccari, SCRITTORI IN SCENA e MANZONI IDEE, da un’idea di Carlo
Alighiero, sono le proposte culturali del Teatro Manzoni di Roma, storico teatro del quartiere
Prati, nuovo punto di riferimento per i lettori e gli autori.
Ingresso libero – prenotazione consigliata
Tel. 06.32.23.634 – WhatsApp 327.89.59.298
e-mail eventi@teatromanzoniroma.it
www.teatromanzoniroma.it
Ufficio stampa Teatro Manzoni di Roma:
Alessia Ecora 3387675511 alessia.ecora@gmail.com ufficiostampa@teatromanzoniroma.it
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