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“Capitano Ultimo “ovvero il Colonnello Sergio De Caprio, Marcello Sorgi, Paolo Lambruschi con Alganesh Fessaha per “Ottobre di Pace” il centenario del Surrealismo con la dott.sa Federica Flore, storica dell’Arte sono i prossimi appuntamenti della Stagione autunnale dei Martedì Letterari

DiPaul Polidori

Ott 1, 2024

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Dopo gli incontri letterari con Maurizio De Giovanni, Federico Palmaroli, Franco
Forte, Paolo di Paolo, Giuseppe Conte, Marino Magliani e Marco Ferrari, Beppe
Convertini la stagione autunnale dei Martedì Letterari prosegue con il colonnello
Sergio De Caprio, Capitano Ultimo, Marcello Sorgi, Paolo Lambruschi e Alganesh
Fessaha per “Ottobre di Pace”, il centenario del Surrealismo con la dott.sa Federica
Flore. Gli incontri si svolgono ad ingresso libero nel Teatro del Casinò alle ore 16.30.

Martedì 8 ottobre alle ore 16.30 nel teatro dell’opera del Casinò in collaborazione
con l’associazione Unuci, nell’ambito del ciclo “la cultura della legalità” si terrà
l’incontro con il colonnello Sergio De Caprio, Capitano Ultimo.
Sergio De Caprio è il Capitano Ultimo, il carabiniere che il 15 gennaio 1993 arresta
con i suoi uomini Totò Riina. Sceglie di chiamarsi “Capitano Ultimo” per avere un
nome di battaglia durante l’esperienza alla Sezione Anticrimine di Milano. Un modo
per difendersi da possibili intercettazioni delle comunicazioni radio proteggendo la
propria identità. “Mi chiamo Ultimo – spiega in un’intervista a “Il Giornale” nel 2021 –
perché sono cresciuto in un mondo dove tutti volevano essere primi. Questi
meccanismi di voler essere il più bello, il più intelligente e il più visibile a tutti,
meccanismi che c’erano anche nel corpo dei carabinieri e a me non piacevano.
Dunque scelsi di chiamarmi con questo nome così i primi erano felici e io non avevo
competitori. Tutti scoppiarono a ridere quando lo dissi, ora non ridono più. Ho un
solo talento: organizzare la lotta e scegliere gli uomini. I miei sono stati il miglior
gruppo investigativo”.

Studia alla scuola “Nunziatella” di Napoli, poi all’Accademia militare di Modena e
alla Scuola Ufficiali di Roma. Ventenne chiede di essere trasferito in Sicilia dove
presta servizio per due anni come comandante della Compagnia di Bagheria. Riesce
nel 1985, a soli 24 anni, ad arrestare i latitanti Vincenzo Puccio e Antonino Gargano,
braccio destro di Bernardo Provenzano. Dopo i risultati ottenuti in Sicilia nella lotta
contro la criminalità organizzata, si trasferisce a Milano, dove diventa capitano del
Ros (Raggruppamento operativo speciale). È qui che Ultimo fonda il Crimor, Unità
Militare Combattente operativa a Palermo dal settembre 1992 e sciolta nel 1997.
Con la struttura da lui creata arresta il boss mafioso Totò Riina. Lo fa durante
l’operazione Belva condotta nel 1993, la più eclatante attività di quegli anni nella
lotta alla criminalità organizzata. Quell’arresto porterà Capitano Ultimo anche sotto
inchiesta con l’accusa di favoreggiamento a Cosa Nostra insieme al generale Mario
Mori, uno dei fondatori del Ros. I due furono rinviati a giudizio su richiesta dell’allora
sostituto procuratore di Palermo, Antonio Ingroia, per aver omesso di informare la
Procura che il servizio di osservazione alla casa di Riina era stato sospeso, causando
così, secondo l’accusa, un ritardo nella perquisizione del covo del boss. Nel 2006,
Ultimo e Mori sono stati prosciolti “perché il fatto non costituisce reato”.
De Caprio resta nel Ros fino al 2000, quando lui stesso chiede di esser trasferito.
Assegnato al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (Noe) di Roma. Sotto il suo
comando si registrano le indagini e l’arresto del presidente di Finmeccanica
Giuseppe Orsi e quello dell’ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi. L’ultimo
caso seguito da De Caprio è quello della cooperativa Concordia. Nel 2016 il
comandante Ultimo cambia di nuovo e passa all’Aise, il servizio segreto per l’estero.
Mercoledì 9 ottobre nel teatro dell’Opera il noto editorialista de “La Stampa”
Marcello Sorgi presenta il suo ultimo saggio “San Berlinguer” (Chiarelettere).
San Berlinguer L’ultimo capo del popolo comunista
PERCHÉ ANCORA OGGI
LA SINISTRA ITALIANA
HA BISOGNO DI coltivare
il mito di BERLINGUER?
Segretario del Pci tra il 1972 e il 1984, a conclusione e culmine di una lunga
militanza, Enrico Berlinguer è considerato uno dei personaggi più iconici, carismatici
e indiscutibili della cosiddetta «Prima Repubblica». In questo libro Marcello Sorgi
ripercorre la sua parabola politica dall’enunciazione della strategia del
«compromesso storico», che porterà al confronto con il presidente della Dc Aldo

Moro e ai governi di solidarietà nazionale presieduti da Andreotti, al progressivo
distacco dall’Unione Sovietica, definitivamente sancito dopo il colpo di Stato in
Polonia del 1981, alle elezioni del 1976 con il risultato storico del 34,37 per cento
alla Camera – a un’incollatura dalla Dc –, fino alla morte prematuramente
sopraggiunta durante un comizio, quando il partito era ormai avviato al declino.
Contrapponendo la storia alla leggenda e la cronaca all’agiografia, Sorgi offre una
lettura inedita della leadership di Berlinguer attraverso la propria diretta
testimonianza e i ricordi di alcune figure chiave di quegli anni, tra cui Achille
Occhetto, Massimo D’Alema, Giuliano Ferrara e Walter Veltroni. Nell’osservare così
da vicino il mausoleo dell’«ultimo capo del popolo comunista» sarà impossibile non
riconoscerne le crepe, né evitare di interrogarsi sulle ragioni per cui, ancora oggi, la
sinistra italiana continua a vivere nella
sua ombra.

Marcello Sorgi tiene sulla «Stampa», giornale che ha diretto per sette anni e di cui è
editorialista, una rubrica quotidiana, «Il Taccuino», dedicata ai fatti della politica
italiana. È stato anche direttore del Tg1 e del Giornale Radio Rai. Ha scritto per
Sellerio La testa ci fa dire. Dialogo con Andrea Camilleri; per Rizzoli Edda Ciano e il
comunista (da cui è stato tratto un film per Rai 1), Le amanti del vulcano, Il grande
dandy, Le sconfitte non contano; per Einaudi Presunto colpevole. Gli ultimi giorni di
Craxi; per Marsilio Quando c’erano i comunisti, con Mario Pendinelli, e Mura, la
scrittrice che sfidò Mussolini; per Bompiani Colosseo vendesi.

Martedì 15 ottobre ore 16.30 In collaborazione con “Ottobre di Pace” Paolo
Lambruschi, presenta il suo libro: “Doctor Alganesh donna della speranza”.
Partecipa Alganesh Fessaha .
«Mi chiamo Alganesh Fessaha, sono nata in Eritrea nel 1954 e sono cittadina
italiana. Il mio nome significa “il mio trono, il luogo ove riposarmi”». Comincia così il
racconto di questo libro, che ha come protagonista “Doctor Alganesh”, specialista in
medicina Ayurveda, fondatrice e presidente della Ong “Gandhi”, che dal 2003
sostiene persone vulnerabili attraverso progetti in diversi Paesi africani. Questa
biografia in prima persona, scritta da un giornalista di Avvenire esperto di questioni
internazionali e umanitarie, racconta la storia di una donna di speranza e di pace che
nel 2015 è stata insignita dal presidente Sergio Mattarella del titolo di Ufficiale
dell’Ordine al merito della Repubblica «per il suo impegno nella lotta al traffico degli
esseri umani e nell’assistenza ai profughi».

Paolo Lambruschi (Milano, 1966), è giornalista professionista dal 1992. Ha diretto il
mensile di strada Scarp de’ tenis e il mensile di finanza etica Valori. Come inviato
di Avvenire si occupa prevalentemente di vicende di immigrazione, povertà e traffico
di esseri umani. Nel 2011 ha vinto il Premiolino, uno dei più antichi e importanti
premi giornalistici.

In collaborazione con Uni Tre Sanremo venerdì 18 ottobre ore 16.30 nell’ambito del
centenario del Surrealismo la storica dell’Arte dott.sa Federica Flore relaziona su
“Introduzione al Movimento. I principali temi. Una dedica alla fotografia.”
Il Surrealismo è stato un movimento d’avanguardia letterario e artistico europeo
sorto a Parigi negli anni Venti del Novecento e diffuso a livello internazionale fino
allo scoppio della seconda guerra mondiale, che ha interessato dalla letteratura alla
pittura, scultura e fotografia al teatro e il cinema. Come per altre avanguardie
storiche di inizio secolo, le intenzioni del movimento furono introdotte dai letterati,
prima ancora che dagli artisti visivi, sulla rivista Littérature fondata da André Breton
(Tinchebray, 1896 – Parigi, 1966), Louis Aragon (Parigi, 1897 – 1982) e Philippe
Soupault (Chaville, 1897 – Parigi, 1990). Questo gruppo di intellettuali, dopo aver
inizialmente aderito al movimento del Dadaismo, e averne sostenuto lo spirito di
sovvertimento delle categorie, le tecniche e le modalità di fruizione tradizionali
dell’arte, cominciò a interessarsi ai temi dell’irrazionale e dell’inconscio, che
andavano diffondendosi in quegli anni grazie alle scoperte del fondatore della
psicoanalisi Sigmund Freud. Il primo manifesto del Surrealismo fu pubblicato nel
1924 dallo stesso poeta e critico d’arte Breton, che fino a quel momento aveva fatto
parte e condotto i dadaisti in Francia, e dopo il quale molti tra questi si unirono al
nuovo movimento.

Martedì Letterari
Martedì 8 ottobre 16.30
In collaborazione con associazione UNUCI
Incontro con il Colonnello Sergio De Caprio
Capitano Ultimo.
Mercoledì 9 ottobre ore 16.30
Marcello Sorgi
presenta
San Berlinguer (Chiare lettere)
Martedì 15 ottobre ore 16.30
In collaborazione con Ottobre di Pace
Paolo Lambruschi, presenta il suo libro 
“Doctor Alganesh donna della speranza”,
Partecipa  Alganesh Fessaha .
In collaborazione con Uni Tre Sanremo
Venerdì 18 ottobre ore 16.30
Nell’ambito del centenario del Surrealismo
La storica dell’Arte dott.sa Federica Flore relaziona su
“Introduzione al Movimento. I principali temi. Una dedica alla fotografia.”
(Continua)

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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