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Nelle poesie dell’autore l’amore, la figura femminile e la solitudine sono argomenti che Stellini vive
con totale fiducia e smarrimento; a tratti psichedelica, tutta la sua scrittura, ruota sul cambiamento
e la voglia di resistergli,
in un rocambolesco viaggio, il suo, che parte dai dettami ed obblighi del suo lavoro di modello e
giunge alla libertà della poesia.
Riccardo Stellini, con la sua poesia, lancia un messaggio contro lo stereotipo del “bello
senz’anima” e si addentra nel concetto di Brain-shaming, fratello minore o maggiore del più noto
Body-shaming.
Un uomo di bell’aspetto può essere visto solo come un involucro incapace di provare emozioni?
Può germogliare in lui il seme della bellezza interiore o può solo (o deve) essere privo di una
spiritualità non visibile?
La poesia di Stellini rappresenta un grido a favore di tutto ciò che può sembrare ed invece non è,
un atto di coraggio contro la zavorra della bellezza che, spesso, può essere un limite. Un grido per
chi, come lui, e non solo, si ciba di emozioni per raggiungere la profondità dell’animo umano. Ad
aprire l’evento sarà Giuseppe Baldassarre, Vicepresidente della Società delle Belle Arti e
Presidente di “Pianeta Poesia”.
Sul palco saliranno attori del calibro di Carlo Valli, storica voce di Robbie Williams e di Jim
Broadbent e Antonio Fazio giovane attore romano conosciuto per la splendida
interpretazione su Dorian Gray.
Recitazione sostenute dal celestiale suono di uno strumento innovativo come l’handdrum di Irene
Tripoli
Durante la presentazione interverranno esperti di comunicazione e psicologia come il
seguitissimo sui social Mattro Sinatti.
Presenterà la serata la storica dell’arte Virginia Bazzechi Ganucci Cancellieri.
L’evento vuole anche essere tentativo di una promozione culturale della poesia emergente, che
trova nell’opera prima dell’ autore Riccardo Stellini, un chiaro ed a tratti speranzoso tentativo di
comunicazione alternativa. Proprio per questo motivo Stellini ha voluto fortemente anche la
presenza di un altro autore, il giovanissimo Tommaso Tonarelli classe 2003.
In un mondo sempre più frenetico la poesia, sia essa emergente o conclamata, rischia di diventare
mero oggetto del desiderio, sempre più fugace e inafferrabile, quando invece, potrebbe e
dovrebbe, essere terreno fertile per la nascita di una consapevolezza più autentica, priva degli
scudi limitanti della paura, paura di essere e di raccontarsi.