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“Era a Venezia in una notte governata dal segno del Leone, rischiarata da una luna
diafana che tingeva di riflessi lattiginosi l’acqua ferma del Canal Grande.”
Così Enrico Vanzina cattura i suoi lettori proiettandoli con poche poetiche e
magiche frasi nel clima e nello spazio de “Il cadavere del canal Grande” il suo
ultimo romanzo storico giallo che rispecchia l’amore di chi scrive verso Venezia e i
personaggi che hanno agitato la sua storia millenaria.
Ne parleremo domani sabato 18 febbraio alle ore 18.00. Enrico Vanzina, autore
regista , sceneggiatore, conosciuto e apprezzato a livello internazionale , dopo aver
ricevuto il Gran Trofeo Premio Semeria per la narrativa torna, infatti, al Casinò,
graditissimo ospite de “I Martedì Letterari”. Lo fa con il suo nuovo libro:” Il cadavere
del canal Grande” (Harper Collins). Introduce l’autore con Marzia Taruffi il dott.
Carlo Sburlati, giornalista, già patron dell’Acqui Storia e componente della giuria
tecnica del Premio Semeria. L’incontro è inserito nel piano di formazione dei
docenti.
Giocando con i miti del Settecento, contaminando I tre moschettieri con Le relazioni
pericolose, La locandiera di Goldoni con Kill Bill di Tarantino, Il cadavere del Canal
Grande è un romanzo storico sorprendente e meraviglioso, con un meccanismo
giallo perfetto, personaggi indimenticabili a partire dalla protagonista femminile,
colpi di scena che lasciano a bocca aperta. Un libro che rivela ancora una volta
l’eclettico e straordinario talento di Enrico Vanzina.
Jean de Briac ha un sogno, fare il pittore. Ma suo padre, un nobile francese assai più
interessato al guadagno e alle mucche che all’arte, non voleva sentirne parlare. Così
Jean ha rubato un cavallo dalla scuderia paterna e ha galoppato fino a Venezia, dove
è riuscito a farsi prendere a bottega dal pittore che ama di più, il maestro
Giambattista Tiepolo. La vita tra i canali e gli affreschi gli sembra tutto quello che ha
sempre desiderato, finché un giorno va a sbattere contro una bellissima ragazza. Lei
lo guarda e prima di svanire tra la folla gli affida un sacchetto di velluto con la
preghiera di consegnarlo il prima possibile alla signora Ginevra, la proprietaria della
locanda Alle due spade. Jean lo apre: contiene uno smeraldo di dimensioni
stupefacenti. Pochi minuti dopo dal Ponte di Rialto si alzano delle grida, “c’è un
cadavere nel Canal Grande”. È la ragazza del sacchetto… Dopo una notte turbata da
un sonno inquieto Jean si reca alla locanda. Incontrerà Ginevra, la donna più
sensuale che abbia mai visto, e finirà in un misterioso intrigo che coinvolgerà i
potenti di tutta Europa e il più celebre veneziano di sempre: il cavalier Giacomo
Casanova. Dopo avere raccontato Roma e Milano, Enrico Vanzina chiude la sua
trilogia noir dedicata alle città italiane.
Suo padre, Steno, era un regista. Suo fratello, Carlo, era un regista. Lui, Enrico,
invece, è eclettico fa lo sceneggiatore, l’autore, il regista, lo scrittore. Ha scritto circa
cento film, alcuni famosissimi. Ha vinto il Nastro d’argento, la Grolla d’oro, il Premio
De Sica e il Premio Flaiano. Ma il cinema e la tv non sono la sua unica occupazione.
Ha collaborato con il «Corriere della Sera» e scrive ogni settimana su «Il
Messaggero». Ha pubblicato diversi libri, tra cui Il gigante sfregiato (Newton
Compton, 2013), suo primo romanzo giallo, Le finte bionde, Una famiglia italiana
(Mondadori),
Prossimo incontro Martedì 21 febbraio ore 16.30 in sala Privata Marco Buticchi, il
maestro italiano dell’avventura, presenta il suo nuovo lavoro:”Il serpente e il
faraone” ( Longanesi)