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S.E. l’ambasciatore del Messico Carlo Eugenio Garcia de Alba Zapeda e il Prof. Riccardo Campa ai Martedì Letterari.
Uno spaccato dei rapporti tra nuovo e vecchio mondo è scaturito ieri nei Martedì Letterari dagli interventi del Prof. Riccardo Campa con il suo libro:”Novus Mundus. Mayas Aztecas Incas. Storia del nuovo e del vecchio mondo alla luce delle antiche civiltà (Il Mulino)” e di S.E. l’ambasciatore del Messico Carlo Eugenio Garcia de Alba Zapeda.
Ha portato il saluto l’assessore alla Cultura del Comune di Sanremo Silvana Ormea. Hanno partecipato il signor prefetto Dott. Armando Nanei e il signor questore dott. Giuseppe Peritore. Erano presenti, nel numeroso pubblico, il console onorario di San Marino Mara Verbena e la prof.ssa Donatella Salucci, docente di lingua e cultura spagnola, presidente dell’associazione “Luoghi comuni” di Avezzano.
Novus Mundus. Mayas Aztecas Incas. Storia del nuovo e del vecchio mondo alla luce delle antiche civiltà (Il Mulino)”
La scoperta rinascimentale della prospettiva si riverbera nell’impresa del navigante, che affronta l’Oceano tenebroso per veleggiare nelle estreme dimensioni dell’Occidente. Egli è l’antesignano del mercante, che si affida ai fastigi del condottiere, affiancato dal missionario evangelizzatore delle genti ancora sconosciute. L’interazione delle culture indigene (della cultura maya, della cultura azteca e della cultura incaica) genera la riflessione sulla guerra giusta, che le cronache dalle Indie e i commentari di riferimento ripropongono alla riflessione da quel fatidico 12 ottobre 1492, nel quale Cristoforo Colombo approda a Ispaniola. Le cronache spagnole del XVI secolo concordano nel rilevare le caratteristiche distintive delle culture precolombiane del Nuovo Mondo. Il dibattito, che s’instaura a Valladolid nel 1551, è volto ad affrontare l’aspetto più inquietante dell’amministrazione spagnola nei fertili territori dell’Estremo Occidente. La disamina ideologica si concentra sulla configurazione genetica degli indios e quindi sulle loro facoltà deliberative rispetto al diritto in vigore nell’area iberica. I trattatisti del diritto delle genti (Juan Luis Vives, Bartolomé de Las Casas, Juan Roa Dávila, Francisco Suárez, Luis de León, Juan Ginés de Sepúlveda, Martín de Azpilcueta) rispristinano la validità della tradizione giuridica europea nel multiculturalismo e nel plurilinguismo americani. Dalla Colonia alla «seconda emancipazione» dell’epoca romantica, la descrizione della vicenda politica e istituzionale dell’America Latina si confronta e talvolta si concilia con la dinamica dell’Europa continentale e degli Stati Uniti d’America. Le cosmovisioni indigene, impreziosite dall’algebra e dalla trigonometria, palesano sorprendenti affinità con il «Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo» di Galileo Galilei. La diversità di questi referenti organici dell’impianto conoscitivo delle due sponde dell’Atlantico è costituita dalla lingua e dalla scrittura, che la pone in essere nell’elegia della rappresentazione. (Dall’Introduzione)
Carlos Eugenio García de Alba Zapeda è entrato nel corpo diplomatico Messicano nel 1987 ed ha una grande carriera alle spalle, che racchiude esperienze bilaterali, multilaterali e consolari. Ha ottenuto il rango di ambasciatore ad aprile del 2006. A giugno del 2019 è stato nominato dal presidente Andrés Manuel López Obrador, ambasciatore del Messico presso la Repubblica Italiana e Ambasciatore non residente in Albania, Malta e San Marino. Ha approfondito la sua conoscenza dell’Italia durante il periodo degli studi universitari che include un Master in Scienze Politiche, un dottorato in Sociologia all’Università La Sapienza di Roma.
Il prof. Riccardo Campa (Presicce, 21 aprile 1934) filosofo e storico della filosofia italiano, la sua indagine teorica si è incentrata sulla relazione fra la cultura umanistica e la cultura scientifica, delineando il percorso storico della cultura occidentale, in particolare nell’ambito europeo -latinoamericano. Negli anni sessanta e settanta ha diretto la Biblioteca delle idee, sotto la presidenza scientifica del premio Nobel Eugenio Montale e contemporaneamente è stato condirettore responsabile del periodico Nuova Antologia, nel quale ha pubblicato saggi di letteratura e filosofia sul pensiero del Novecento; vi ha inoltre tradotto e pubblicato testi di Jorge Luis Borges, George Uscătescu, Vittorio Dan Segre, André Chastel, Walter Kaufmann, Ortega y Gasset.
Dal 1987 al 1991 ha diretto l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires e successivamente, dal 1991 al 1992, ha coordinato in Italia e nell’America Latina le attività celebrative del V Centenario dell’America, per disposizione del Ministero degli Affari Esteri. Dal 1993 al 1997 ha svolto le funzioni di Vicepresidente della Commissione Nazionale per la promozione della cultura italiana all’estero (Legge 22.12.1990, n.401). Personalità simbolo fra i due mondi, la cui cultura è cesellata dalle comuni radici, dal 1994 svolge le funzioni di Direttore del Centro Studi, Documentazione e Biblioteca dell’Istituto Italo-Latino Americano di Roma. Contemporaneamente è stato Vicedirettore della Società Dante Alighieri. Dal 2002 al 2005 ha presieduto il Forum Internazionale sulla Società Contemporanea di Madeira e, alla scadenza di questo mandato, è stato eletto a Roma presidente della Federazione Internazionale di Studi sull’America Latina e i Caraibi per il biennio 2005-2007. Ha ricevuto la nomina di Director Emeritus del Giambattista Vico Chair of Italian Studies en Dowling College, New York nel 2012.
Studioso di diverse discipline: dalla linguistica teorica alla filosofia del linguaggio, dalla filologia all’analisi letteraria alla storia della lingua; dalla filosofia teoretica alla filosofia della scienza, nella gestione della complessa realtà istituzionale, dal 2005 al 2014, ha assunto l’incarico di Direttore del Centro di Eccellenza della Ricerca dell’Università di Siena.
Già Ordinario del S.S.D SPS/2 (Storie delle dottrine politiche) presso la Facoltà di Lingua e Cultura Italiana dell’Università per Stranieri di Siena, l’11 febbraio 2010 gli è stato conferito il titolo di “Professore emerito”.