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PER SEMPRE RADIO CONTROLLO – CAPITOLO 9

DiPietro Sciandra

Mar 19, 2022

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Capitolo 9

Lo scenario delle gare radiocomandate si sposta ad Albuquerque (in foto) in New Mexico. Questa volta si corre su circuito sterrato. Una prova veramente difficile. Il circuito è molto lungo e tortuoso con molti ostacoli. Questa gara potrebbe scoraggiare molti partecipanti addirittura ad abbandonare non solo il sogno di poter vincere i 50000 dollari del premio finale ma addirittura smettere di guidare le auto radio comandate. Senza poi trascurare il fatto di poter gravemente danneggiare la propria auto radiocomandata. Questa corsa è veramente temuta al punto da considerarla una vera prova di sopravvivenza su un circuito veramente infernale, l’inferno sterrato. Ma a non partecipare si potrebbero perdere premi importanti e soprattutto forse anche conoscere chi potrebbe essere da temere in vista della gara finale a Seattle. Quindi chi si reputa un vero autentico combattente di auto radiocomandate su circuiti sterrati; non può mancare di farsi gloria partecipando a questa gara.

Jack Robertson e William Hunter vengono eliminati alla prima batteria. Una gara che sembra impossibile da correre sebbene potrebbe sembrare un miracolo giungere al traguardo. Ma una grande sorpresa sconvolge tutti; Jonathan Hunter figlio di William Hunter riesce a qualificarsi di batteria in batteria. William resta sempre più incredulo a ciò che suo figlio sa fare. William comincia a pensare che se la gara finale a Seattle dovesse essere su circuito sterrato, Jonathan potrebbe vincere il premio finale di 50000 dollari invece del padre. Non avendo Jack Robertson un figlio bravo con le auto radiocomandate; Jack Robertson oltre alla rivalità nei confronti di William Hunter; Jack Robertson comincia a provare anche l’invidia. Jack Robertson ora capisce che dovrà impegnarsi ancora di più dalla prossima gara, altrimenti addio al premio di 50000 dollari. Correre su circuito sterrato o su circuito asfaltato non ha nulla a che vedere un tipo con l’altro; due diverse condizioni, specialmente in caso di pioggia. Già perché su circuito asfaltato in caso di pioggia si scivola con l’auto radio comandata. Invece in caso di pioggia su circuito sterrato, la pioggia unita con la terra si forma il fango che si può attaccare dappertutto e sul circuito ci potrebbero essere anche rilevanti rallentamenti. Essere abili in entrambi i tipi di gara è veramente una potenza maestosa.

Le batterie continuano in tutte le condizioni possibili, caldo, addirittura animali che potrebbero disturbare la corsa. Si, cari lettori, voi avete letto bene, qualsiasi tipo di animale da queste parti potrebbe addirittura ostacolare le auto radiocomandate, ribaltarle, fermarle e addirittura portarle via. Ma le minacce non vengono solo da terra purtroppo, ma anche dal cielo. Un vero circuito infernale con dei pericoli veramente particolari. Ma tutti questi pericoli rendono ancora più emozionanti ed avvincenti i confronti di questa gara unica del suo genere. L’inferno di Albuquerque. Episodi spiacevoli per i concorrenti non mancano di certo; animali che hanno ostacolato la corsa, fermato le macchine, portato via ma anche distrutto. Tutto questo dà la possibilità di mischiare le probabilità di successo in cui anche i meno bravi ma più fortunati possono avere successo su guidatori migliori. Tutti i concorrenti e gli spettatori rimangono increduli a ciò che sta succedendo. Ma incredibile ma vero, con tanto coraggio, tanto impegno ma anche tanta fortuna; Jonathan Hunter riesce a giungere primo al traguardo nella batteria finale. Seguito nell’ordine da Tony Arthurs, Henry Dougherty, Roger Stewart, James Todd, Raymond Turner, Mike Shaw e Peter Thaller.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
Salve, posso esserti utile ?